Ogni colonia di ratti talpa nudi parla un dialetto diverso (VIDEO)

I ratti talpa nudi sono xenofobi, schiavisti e totalmente condizionati dalla loro regina, ma potrebbero insegnarci molto su come si è evoluta la cultura umana

[5 Febbraio 2021]

Gli eterocefali glabri o ratti talpa nudi  (Heterocephalus glaber) non smettono mai di stupire: ora hanno conquistato la copertina di Science con  lo studio “Cultural transmission of vocal dialect in the naked mole-rat” che rivela che hanno i loro dialetti per ogni colonia (forn mata da una trentina di individui) e che il dialetto condiviso rafforza la coesione tra questi animali fortemente sociali la cui società somiglia più a quella delle api e delle termiti che a quelle dei mammiferi.

Il team di ricercatori tedeschi del Max-Delbrück-Centrum für molekulare Medizin (MDC) dell’Helmholtz-Gemeinschaft e sudafricani del Mammal Research Institute, Department of zoology and entomology dell’università di Pretoria che ha pubblicato lo studio ricorda che i ratti talpa nudi sono  creature molto comunicative e che stando fuori dalla loro labirintica tana sotterranea i possono sentire i piccoli roditori cinguettare, cigolare e persino grugnire tra loro.

Uno degli autori dello studio, Gary Lewin, a capo del gruppo di lavoro Molekulare Physiologie der somatosensorischen Wahrnehmung dell’MDC, spiega come sono andate le cose: «Volevamo scoprire se queste vocalizzazioni hanno una funzione sociale per degli animali che vivono insieme in una colonia ordinata con una rigida divisione del lavoro». Per cercare di scoprirlo, Lewin si è messo al lavoro con  Alison Barker, una neuroscienziata del suo stesso team, e con altri ricercatori dell’MDC e Nigel Bennett e Daniel Hart dell’università di Pretoria e hanno cominciato ad analizzare più da vicino i cinguettii che gli eterocefali glabri usano per salutarsi l’un l’altro. La Barker  sottolinea che «In tal modo, abbiamo stabilito che ogni colonia ha il proprio dialetto. Lo sviluppo di un dialetto condiviso rafforza la coesione e il senso di appartenenza tra i ratti talpa nudi di una specifica colonia».

E in una colonia di eterocefali glabri gli stranieri non sono i benvenuti: «Si potrebbe anche dire che questi animali sono xenofobi estremisti –  dice Lewin, che studia i ratti talpa nudi da circa 20 anni all’MDC. – Questo comportamento è probabilmente il risultato della carenza permanente di cibo nelle pianure aride dell’habitat dell’Africa orientale dell’eterocefalo glabro. All’interno della loro colonia, tuttavia, i roditori lavorano insieme armoniosamente. Ognuno conosce il proprio grado e i compiti che deve svolgere e di solito li esegue in modo affidabile».

Per analizzare durante 2 anni il linguaggio dei ratti  talpa nudi, il team di Lewin ha registrato un totale di 36.190 cinguettii effettuati da 166 individui provenienti da 7 colonie di enterocefali glabri tenuti in cattività nei laboratori di Berlino e Pretoria. Un collega di Lewin e Barker, il matematico Grigorii Veviurko, che ora è alla Technische Universiteit Delft nei Paesi  Bassi, ha utilizzato un algoritmo per analizzare le proprietà acustiche delle singole vocalizzazioni.  «Questo ci ha permesso di raccogliere e confrontare 8 diversi fattori come l’altezza o il livello di asimmetria nello spettrogramma del suono», spiega ancora Lewin. Veviurko ha anche sviluppato un programma per computer che, dopo un periodo di addestramento iniziale, è stato in grado di rilevare in modo molto affidabile quali cinguettii provenivano da ogni singolo ratto talpa nudo. La Barker rivela un’altra scoperta: «Allora sapevamo che ogni ratto talpa nudoa ha la sua voce. Quello che non sapevamo, tuttavia, era se gli animali potessero riconoscersi a vicenda dalle loro voci». E il programma per computer, che utilizza l’intelligenza artificiale, non solo ha identificato gli animali sulla base delle loro voci individuali ma «Ha anche rilevato somiglianze nei tipi di suoni prodotti all’interno di una singola colonia», aggiunge Lewin. Il programma è stato quindi anche in grado di identificare da quale colonia proveniva un individuo specifico. E la Barker fa notare Questo significava che ogni colonia probabilmente aveva un proprio dialetto distinto».

Ma a quel punto, il team di ricerca non sapeva ancora se gli animali ne fossero consapevoli e se potevano riconoscere il loro dialetto e distinguerlo da quello delle altre colonie.

Per scoprire entrambe queste cose, Barker ha eseguito diversi esperimenti. Nel primo, ha ripetutamente collocato un ratto talpa nuda in due camere, collegate tramite un tubo. In una camera si poteva udire il cinguettio di un altro etrocefalo glabro, mentre l’altra era silenziosa. E quel che ha visto è stato abbastanza sorprendente: «Abbiamo osservato che gli animali si dirigevano sempre immediatamente verso la camera in cui si potevano sentire i cinguettii». Se i suoni venivano emessi da un individuo della colonia del soggetto del test, il ratto talpa nudo rispondeva immediatamente, ma se erano emessi da un individuo di una colonia straniera, il roditore restava in silenzio. «Questo ci ha permesso di dedurre che i ratti talpa nudi possono riconoscere il proprio dialetto e rispondono selettivamente a quello», dice lo scienziato tedesco.

Per garantire che i soggetti del test rispondessero al dialetto e non al richiamo di un individuo a loro noto, i ricercatori hanno deliberatamente creato suoni artificiali. Questi contenevano le caratteristiche di ogni dialetto ma non assomigliavano alla voce di un individuo specifico e, fa notare ancora la Barker, «I ratti talpa nudi hanno prodotto una risposta vocale ai cinguettii sviluppati dal computer». E l’esperimento ha funzionato anche quando nella camera in cui si poteva sentire il dialetto familiare e fidato era stato messo l’odore di una colonia straniera. Per Lewin, «Questo ha dimostrato che i ratti  talpa nudi rispondevano specificamente al dialetto piuttosto che all’odore e che hanno una reazione positiva all’ascoltare il proprio dialetto».

Come se non bastasse, i ricercatori hanno cercato di capire se dei cuccioli “adottati” (ebbene sì, gli eterocefali glabri sono anche schiavisti) imparavano il dialetto della loro nuova colonia, In altri esperimenti, hanno collocato tre cuccioli di eterocefalo glabro orfani in colonie straniere dove anche la regina – l’unica femmina che si riproduce nelle colonie di ratti talpa nudi – aveva avuto recentemente una cucciolata. La Barker sottolinea che «Questo ha garantito che i nuovi arrivati ​​non sarebbero stati attaccati. Sei mesi dopo, il nostro programma per computer ha dimostrato che i cuccioli adottivi avevano acquisito il dialetto della loro nuova casa».

Mentre è  soprattutto per caso che il team ha scoperto un altro fatto interessante: una regina di ratti talpa nudi non è solo responsabile della riproduzione nella sua colonia, ma svolge anche un ruolo decisivo nel controllo e nella conservazione dell’integrità del dialetto. Lewin spiega ancora: «Durante lo studio, una delle nostre colonie ha perso due regine in una successione relativamente rapida. Nell’anarchia che ne è seguita, abbiamo osservato che le vocalizzazioni degli altri ratti talpa nudi nella colonia cominciarono a variare molto più ampiamente del solito. La coesione dialettale venne così notevolmente ridotta e non tornò fino a pochi mesi dopo, con l’ascesa di un’altra femmina di alto rango come nuova regina». La Barker aggiunge: «In realtà pensiamo che uno dei modi in cui la regina mantiene il suo controllo è quello di assicurarsi che tutti aderiscano rigidamente a un certo dialetto. Tendiamo a pensare a questa comunicazione e cooperazione come aspetti positivi della cultura del ratto talpa nudo, ma gli individui sono rigidamente controllati nel loro comportamento dalla regina. Dà loro un enorme vantaggio per la sopravvivenza, ma è un po’ come vivere sotto un opprimente regime». Insomma, gli eterocefali glabri oltre che xenofobi e schiavisti sono anche un bel po’ totalitari.

Qualcuno si chiederà perché tanti scienziati stanno spendendo così tanto tempo e energie per studiare degli esseri che vivono sottoterra e che sembrano qualcosa di così alieno rispetto a noi. Oltre ad avere dei superpoteri come quello di resistere a condizioni ambientali proibitive, ad essere immuni al cancro e molto longevi, le ultime scoperte sul linguaggio degli eterocefali glabri  li pongono all’interno di un piccolo gruppo di animali – che comprende esseri umani, cetacei e uccelli canori –  noti per avere variazioni linguistiche che possono rivelare da dove provengono.

Lewin conclude: «Gli esseri umani e i ratti talpa nudi sembrano avere molto di più in comune di quanto chiunque avrebbe potuto pensare in precedenza, I ratti talpa nudi hanno una cultura linguistica che si è sviluppata molto prima che esistessero gli esseri umani. Il passo successivo è scoprire quali meccanismi nel cervello degli animali supportano questa cultura, perché questo potrebbe darci informazioni importanti su come si è evoluta la cultura umana».

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  • #ScienceMagazine Cover Story: Naked Mole-Rats Speak in Dialect

  • Naked mole-rat colonies have their own dialects—selected by their monarch