Petrolio nel Parco dei Virunga, la Soco paga l’esercito per minacciare chi si oppone?

Gravi accuse di Global Witness alla multinazionale petrolifera britannica

[11 Giugno 2015]

Un nuovo rapporto di Global Witness accusa ancora una volta la multinazionale petrolifera britannica Soco di utilizzare le minacce e la violenza per aprirsi la strada per trivellare il Parc des Virunga, nella Repubblica democratica del Congo (Rdc).
Secondo i documenti dei quali è entrata in possesso Global Witness la Soco avebbe pagato con decine di migliaia di dollari un ufficiale delle Forces Armées de la République Démocratique du Congo (Fardc), il maggiore Burimba Feruzi, per intimidire e minacciare anche fisicamente chi si oppone allo sfruttamento petrolifero nella Rdc orientale e il particolare nel Parco dei Virunga, il più vecchio dell’Africa e patrimonio mondiale dell’Unesco, noto per ospitare specie rarissime come i gorilla di montagna.
Global Witnessha chiesto alla Gran Bretagna e agli Usa di aprire un’inchiesta giudiziaria selle attività della Soco nell’est della Rdc e dice che le sue accuse sono «Pesanti ma documentate». L’Ong è infatti in possesso delle copie di una serie di assegni Soco, intestati al maggiore Burimba Feruzi – accusato di corruzione e di violenza – incaricato della sicurezza. Tra i documenti ci sono anche delle copie delle ricevute scritte a mano dallo stesso ufficiale delle Fardc. In tutto risultano pagamenti per 42.250 dollari versati in due settimane dalla Soco all’inizio del 2014. Per gli standard italiani si tratterebbe di una “bustarella” di poco conto, ma in Congo Rdc quella cifra equivale a 30 anni di salario di un maggiore delle Fardc.
Global Witness dice di essere in possesso di altri documenti «Che attestano che la Soco paga i salari dei soldati appostati presso la base operativa dell’impresa nel Parco dei Virunga» e che «l’ufficiale ei suoi soldati sono implicati nella corruzione, nell’intimidazione ed anche nell’uccisione degli avversari della Soco».
Le rivelazioni di Global Witness sono arrivato dopo che la Soco aveva sentito ogni coinvolgimento nelle intimidazioni e nelle violenze e proprio nel giorno dell’assemblea generale annuale della società, facendo pressione su Soco di impegnarsi ad astenersi da esplorare o l’estrazione del petrolio entro gli attuali confini del Virunga. Gli attivisti sono anche chiedono Regno Unito e le autorità statunitensi ad avviare un’indagine urgente in azioni di Soco nel Congo orientale.
Soco ha dovuto affrontare diverse accuse che ha effettuato pagamenti illeciti a funzionari congolesi, in particolare a metterla in imbarazzo è stato proprio il maggiore Feruzi, ripreso dalla troupe del documentario “Virunga”, candidato all’Oscar, mentre offriva una tangente da 3.000 dollari ad un ranger del Parco dei Virunga e che è accusato di aver ordinato il pestaggio e l’arresto di oppositori della Soco, tutti abusi documentati nel rapporto Drillers in the Mist di Global. La popolazione locale sosto iene che due pescatori che si opponevano alle attività della Soco sono stati uccisi dai soldati delle Fardc che si occupano della sicurezza della compagnia e, secondo un ricercatore di Human Rights Watch era proprio Feruzi a comandarli, se non è provato che la Soco sia la mandante delle violenze è invece praticamente certo che il denaro ricevuto da Feruzi è stato in parte utilizzato per pagare gli stipendi dei soldati.
Secondo Nathaniel Dyer, a capo del team di Global Witness Congo, «Questi documenti dimostrano che, nonostante le ripetute smentite della Soco, la società ha versato decine di migliaia di dollari a un ufficiale dell’esercito accusato di aver corrotto e intimidito coloro che cercano di fermare l’esplorazione petrolifera in uno dei tesori naturali dell’Africa. Questi pagamenti potrebbero essere solo la punta di un iceberg. L’ UK Serious Fraud Office e il Department of Justice Usa devono avviare un’indagine completa sulle pratiche della company nel Virunga, in particolare per stabilire se abbia violato le leggi su tangenti e corruzione. All company on dovrebbe essere consentito di allocare il suo blocco prima che venga intrapresa un’indagine indipendente e credibile e che venga pubblicata e siano prese le iniziative del caso».
Roger Cagle, vice- CEo della Sovco ha detto che Feruzi è stato assegnato alla multinazionale in base all’obbligo di avere una presenza militare negli impianti petroliferi, ma che né Feruzi «né altri soldati sono stati mai impiegati dalla Soco e tutti gli ordini sono stati forniti loro dal governo congolese». Inoltre tutti gli accordi finanziari sono stati fatti «alla luce del sole» e concordato con il governo della Rdc. Cagle ha però detto che i legali della Soco stanno esaminando con «la massima serietà» le accuse e che la compagnia petrolifera «E’ impegnata ad operare secondo le migliori pratiche di business». In una lettera inviata nel 2014 a Global Witness, Soco ha negato di aver violato la legge sulla corruzione del Regno Unito ed ha condannato l’uso della violenza e dell’intimidazione. Un rappresentante Soco anche detto che la società non ha mai pagato Feruzi.
Ma per Dyer «Le risposte esitanti della Soco a queste gravi accuse devono finire Soco deve impegnarsi a rispettare gli attuali confini del Virunga e deve essere ritenuta responsabile per ogni addebito del passato».
In due ricevute scritte a mano, Feruzi afferma di aver ricevuto il denaro da Damas Vunabandi che era addetto al protocollo di Soco. Damas è anche il fratello di Celestin Vunabandi, che al tempo era ministro del governo della Rdc, pagato dalla Soco come un lobbista pro-petrolio.
Dyer sottolinea che «Le date sui documenti dimostrano che Soco ha fatto questi pagamenti dopo che i suoi funzionari sapevano che c’era la prova evidente che Feruzi aveva offerto tangenti e intimidito e compiuto abusi contro gli oppositori dell’esplorazione petrolifera. Peggio ancora, la company ha continuato a negare i pagamenti a Feruzi o ai soldati. Questi documenti dimostrano, quindi, che la negazione di ogni pagamento era falsa». La Soco si è rifiutata di commentare le ultime rivelazioni