Poveri (anche) di biodiversità: come l’effetto lusso aumenta la disuguaglianza in città

Chamberlain: «I quartieri ricchi, con i loro parchi e giardini, hanno più specie di uccelli e molto probabilmente una maggiore biodiversità in generale»

[7 Giugno 2019]

Aree verdi in città significano oasi in grado di assorbire la CO2, abbattere il particolato emesse dal traffico delle automobili come dalla climatizzazione degli edifici, ridurre la temperatura ambientale e – non da ultimo – offrire rifugio a tesoro di biodiversità altrimenti raro in un deserto di cemento. Benefici che sono però tutt’altro che distribuiti omogeneamente all’interno delle città.

L’ultima dimostrazione arriva da uno studio condotto in Sudafrica da un gruppo di scienziati dell’Università di Torino, dell’Università di Città del Capo e dell’Università di Witwatersrand, che hanno mostrato come nelle grandi città dello stato africano i quartieri dove  abitano i residenti più benestanti sono anche le zone che contengono la maggior parte delle specie di uccelli.

Questo fenomeno, che gli ecologi chiamano “Luxury effect” – ovvero l’effetto lusso – è  stato finora esplorato principalmente nei paesi sviluppati nell’emisfero settentrionale, mentre questo studio è il primo in cui gli scienziati hanno testato un simile modello in un Paese in via di sviluppo in Africa.

Come spiegano dall’Università di Torino l’effetto lusso implica che gli abitanti più ricchi abbiano maggiore accesso alla biodiversità, portando alla cosiddetta ingiustizia ambientale, in cui gli indiscussi benefici dell’accesso alla biodiversità non sono disponibili per i cittadini più poveri.

«Questo studio – spiega il suo principale autore, Dan Chamberlain dell’Università di Torino – dimostra che i quartieri ricchi, con i loro parchi e giardini, hanno più specie di uccelli e molto probabilmente una maggiore biodiversità in generale, rispetto alle aree povere della città o ad aree che, in generale, hanno troppo asfalto e cemento. Comprendere i fattori che guidano l’effetto lusso ci aiuterà a progettare città sostenibili e più compatibili con la biodiversità in futuro, promuovendo così la giustizia ambientale per tutti gli abitanti delle città».