Primo sì del Senato alla tutela di animali e ambiente in Costituzione

Approvate all’unanimità le proposte di M5S e LeU. LAV: un grande passo avanti

[20 Maggio 2021]

Primo Sì del Senato, con il voto della Commissione Affari Costituzionali che ha approvato, in piena coerenza con il Trattato dell’Unione Europea che riconosce gli animali come esseri senzienti, l’integrazione dell’articolo 9 della nostra Carta fondamentale con questi fondamentali principi».

Secondo la Lav si tratta di «Un voto decisivo che farà fare un grande passo avanti al nostro Paese riconoscendo finalmente nella Legge fondamentale del nostro Paese la tutela degli animali, dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità, la premessa a un cambiamento epocale che dovrà tradursi in atti concreti da parte dello Stato, delle produzioni e dei cittadini. Ora, grazie alla relatrice Maiorino e alla prima firmataria De Petris, sarà presto calendarizzato il voto dell’Aula per un iter che prevede un anno di tempo necessario fra i due rami del Parlamento, con le due approvazione ciascuno previsto dalla stessa Costituzione. A maggio 2022 l’Italia potrà finalmente avere questo cambiamento che la LAV chiede dal 1999, con la formulazione e la presentazione della prima proposta di Legge sul tema ,e che l’associazione aveva rilanciato nel 2013 con un’iniziativa pubblica proprio in Senato, con personalità giuridiche e politiche».

Sull’approvazione in Commissione al Senato della modifica costituzionale interviene anche  il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri e lo fa con un approccio diverso da quello della LAV: «E’ un grande passo in avanti  per l’importanza del nostro enorme capitale naturale.  Quando  la modifica diverrà definitiva  sarà un impegno vincolante per il legislatore e per il Paese intero; già oggi l’Unione Europea ha fatto  del “Green New Deal” la sua rotta principale su cui convogliare enormi risorse. In questo quadro il tema delle aree protette e della biodiversità è decisamente centrale. Il presidente della Federparchi che è in me esulta, il biologo che è in me non comprende perché, dopo il primo fondamentale periodo di modifica dell’articolo 9, che sancisce che la Repubblica, oltre al paesaggio e al patrimonio storico ed artistico, tutela anche l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, abbia aggiunto il successivo: “La legge dello stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. E delle piante, componente indispensabile della biodiversità? Dei funghi?  Del suolo e delle rocce, componenti fondamentali e basilari degli ecosistemi? Io, tra tutte le cose che ho fatto e che sono, mi ritengo fondamentalmente uno zoologo  e potrei essere felice che in Costituzione ci sia un posto speciale per gli animali, ma mi sembra che il secondo periodo sminuisca un pò l’enorme valore complessivo del primo. Penso comunque che botanici e geologi avranno modo, meglio di me, di farlo presente. del presidente di Federparchi Giampiero Sammuri. In ogni caso, con  questa modifica, la nostra Costituzione dimostra la forza e la solidità dei suoi valori e la capacità di adattarsi ai tempi: la strada della sostenibilità è l’unica percorribile per il futuro dell’umanità».

La senatrice di Liberi e Uguali Loredana De Petris, prima firmataria del Ddl insieme a Gianluca Perilli del M5S, ha annunciato: «Chiederemo l’immediata calendarizzazione in Aula, perché l’iter di modifica costituzionale è lungo e complesso. E’ un risultato storico, che introduce la protezione dell’ambiente e degli animali tra i principi fondamentali del nostro ordinamento: all’articolo 9 viene enunciato infatti che la Repubblica italiana “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni” e che “La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali. Sino ad oggi era stata principalmente la Corte Costituzionale, attraverso un’interpretazione estensiva di alcuni articoli, a ricostruire il diritto all’ambiente come connesso alla protezione della salute (art. 32) o del paesaggio (art. 9): per i nostri padri costituenti era infatti impossibile prevedere la centralità che la questione ambientale avrebbe assunto nei ultimi decenni, con la conseguente necessità di assorbire a livello costituzionale ciò che l’evoluzione culturale della società richiedeva a gran voce. I numerosi i tentativi delle precedenti legislature sono tutti naufragati, nonostante molti ordinamenti europei abbiano da tempo concluso processi di revisione in tal senso: introduzione della tutela ambientale in quello greco, spagnolo, tedesco, francese e di quella animale nelle Costituzioni di Germania, Austria, Svizzera e India, nonché nel Trattato di Lisbona in qualità di esseri senzienti. È del tutto evidente come tale adeguamento non sia più rinviabile, a causa del drammatico manifestarsi delle crisi climatica, ambientale e sociale, tra loro indistricabili e senza precedenti nella storia, che rischiano di compromettere in modo definitivo il destino delle future generazioni a cui questo disegno di legge apre le porte della nostra Costituzione.

Di grande rilievo anche la modifica prevista all’articolo 41, che costituzionalizza il bilanciamento necessario tra la libertà dell’iniziativa economica privata e la protezione dell’ambiente, prevedendo che la prima non possa recare danno alla seconda e che possa altresì essere indirizzata a fini ambientali».

La relatrice Alessandra Maiorino (M5S) ha scritto sulla sua pagina Facebook: «Come relatrice, sono felice del grande risultato odierno: la commissione Affari Costituzionali, all’unanimità dei presenti, ha approvato il testo di legge per la modifica costituzionale che prevede l’inserimento della tutela dell’ambiente, delle biodiversità e degli animali in Costituzione. Ora è importante che approdi in aula al più presto, perché ogni modifica costituzionale richiede quattro letture (2 Camera e 2 Senato), e il tempo comincia a stringere. Il primo passo è segnato, e ringrazio di cuore tutte le colleghe e i colleghi, in particolare Gianluca Perilli, per il grande lavoro di raccordo politico compiuto affinché si raggiungesse un accordo.  Come MoVimento 5 Stelle siamo estremamente soddisfatti. In commissione Affari costituzionali abbiamo finalmente licenziato il testo di modifica della Costituzione per inserire la tutela dell’ambiente della biodiversità e degli animali nella Carta.  Era dal 1994 che si cercava di inserire questa modifica ma soltanto oggi, finalmente, ci siamo riusciti, a dimostrazione che la sensibilità che noi abbiamo intercettato è veramente consolidata nel Paese. Certo, è servito un duro lavoro di concertazione con tutte le forze politiche, ma siamo estremamente soddisfatti e determinati a portarlo a termine».

E il senatore del M5S Perilli, primo firmatario del disegno di legge per l’inserimento della tutela dell’ambiente e degli animali in Costituzione, conferma: «Il percorso per arrivare all’approvazione definitiva della modifica dell’articolo 9 della Costituzione è ancora lungo, ma il primo passo è stato compiuto e il testo proposto dal Movimento è stato approvato dalla maggioranza. Non è solamente una riforma costituzionale importante, che eleva la tutela ambientale a principio cardine della Repubblica ma si tratta anche di un tassello fondamentale per il processo di transizione ecologica e solidale che stiamo mettendo in campo. Un piano di riforme che guarda oltre il presente e che vuole tutelare le nuove generazioni e il futuro di questo Paese. L’auspicio è che questa legge proceda spedita per l’approvazione in aula affinché l’Italia possa avere finalmente questo valore e principio nella propria carta costituzionale».

Soddisfatto anche il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini: «Mi permetto di segnalarvi questo risultato “storico” per il quale mi sono battuto negli ultimi cinque anni con l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile. L’inserimento in Costituzione del riferimento allo sviluppo sostenibile e alle future generazioni sarebbe un risultato davvero straordinario sul piano culturale e politico».