Realacci, Bordo e Oliviero: «Rivedere il sistema di quote per la pesca del tonno rosso»

Promuovere iniziative di tutela delle specie ittiche del Mare Nostrum

[8 Ottobre 2015]

Dopo l’inchiesta di “Presa Diretta” sulla pesca selvaggia, andata in onda il 4 ottobre su RAI 3, interviene il presidente della Commissione ambiente della Camera Ermete Realacci, che spiega: «Il tonno rosso è una specie pregiatissima, molto richiesta dal mercato e proprio per questo a rischio di estinzione. Tanto da essere inserito nella Lista Rossa delle Nazioni Unite e da essere sottoposto a un regime di pesca per quote. Quote che in Italia sono state acquisite da pochi grandi armatori, che vendono per la quasi totalità i tonni a broker maltesi che poi li rivendono con grandi profitti sui mercati asiatici. Un sistema che di fatto va a svantaggio dei nostri piccoli pescatori, già provati dai lunghi anni di crisi, messo bene a fuoco da un’inchiesta di ‘Presa Diretta’ della scorsa domenica».

Realacci sottolinea che «A seguito di una discreta ripopolazione, a maggio l’Ue ha stabilito che l’Italia potrà aumentare le sue quote del 20%. Peccato che le nuove quote, come ad esempio fatto in altri Paesi, non siano state riservate ai piccoli pescatori che da diversi anni ormai non possono pescare tonno rosso. Tanto che se involontariamente ne catturano un esemplare, piuttosto che incorrere in sanzioni, preferiscono sprecare la preziosa preda e rigettarlo in mare».

Per questo Realacci e altri due deputati PD, Michele Bordo, presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea, e Nicodemo Oliviero, capogruppo PD della Commissione agricoltura della Camera, hanno presentato una interrogazione ai ministri delle risorse agricole e dell’ambiente per chiedere di «ridiscutere il sistema delle quote a tutela del tonno rosso, della pesca nazionale e dei piccoli pescatori che versano in grave stato di crisi»,

Realacci, Oliviero e Bordo chiedono ai ministri Maurizio Martina e Gian Luca Galletti se intendono promuovere a livello europeo «un’iniziativa politica di tutela delle specie ittiche del Mediterraneo, a cominciare dal tonno rosso, con tutti i Paesi rivieraschi. Alcuni dei quali, come Tunisia, Libia ed Egitto, non avendo limitazioni alla pesca non solo fanno concorrenza sleale verso i pescatori comunitari, ma rischiano di “desertificare” il Mare Nostrum».