Rinoceronti in Nepal, negli ultimi cinque anni la popolazione è cresciuta del 16%

Wwf: «Questo risultato è un'altra pietra miliare nel percorso di conservazione del Nepal»

[15 Aprile 2021]

Ogni cinque anni, il Nepal si assume l’impegnativo compito di contare i suoi rinoceronti per monitorare il loro status di conservazione in natura, e l’ultima indagine – condotta dal 22 marzo al 10 aprile di quest’anno nei Parchi nazionali di Chitwan, Parsa,  Bardia e di Shuklaphanta, nonché nelle aree limitrofe – ha portato ottime notizie.

I risultati del National Rhino Count 2021 mostrano infatti che la popolazione di rinoceronti del Nepal è in aumento del 16%: in totale si tratta di 752 individui, contro i 645 rilevati nel 2015 nei territori del Terai Arc in Nepal.

«La crescita complessiva della popolazione è il risultato delle attività di conservazione in corso e degli sforzi di gestione degli habitat da parte delle aree protette, nonostante i contesti difficili degli ultimi anni – commenta Ghana Gurung, rappresentante del Wwf Nepal – Questo risultato è un’altra pietra miliare nel percorso di conservazione del Nepal che mostra l’impatto degli sforzi concertati di tutte le parti interessate e fornisce lo slancio necessario a tutto il mondo della conservazione».

Durante il censimento sono stati raccolti anche dati sulle condizioni dell’habitat, sulle specie invasive nell’area e sulle attività umane nella regione.

«Le cinque specie di rinoceronti esistenti sono state drammaticamente decimate dal bracconaggio e dalla distruzione dell’habitat. Scomparsi da gran parte delle loro foreste, praterie e savane, questi giganti sopravvivono in nuclei isolati. Quelli asiatici sono divisi in tre specie diverse: quella indiana, di Giava e di Sumatra. Se oggi i rinoceronti sopravvivono e in alcune aree crescono, è grazie anche al WWF, che in alcune aree ha realizzato incredibili “traslochi” di individui  per sottrarli a luoghi troppo pericolosi o per ripopolare habitat da cui erano stati eradicati, e al commovente impegno dei ranger nei parchi africani e asiatici», evidenzia Isabella Pratesi, direttore conservazione Wwf Italia.

Come ricordano dal Panda l’impatto del bracconaggio sui rinoceronti in altre aree è infatti devastante: il loro corno (utilizzato per la medicina tradizionale cinese e come status symbol) viene rivenduto al mercato nero a prezzi da capogiro. Fino a 66.000 dollari al Kg, più di oro e platino.