Salvare i capodogli con il protocollo di condotta WhaleSafe (VIDEO)

Costa Crociere prima compagnia di navigazione ad aderire

[5 Luglio 2016]

E’ stato presentato all’Acquario di Genova il protocollo di condotta per la salvaguardia dei capodogli stilato dai partner del progetto di conservazione Whalesafe cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Life+ – Università degli Studi di Genova (Dipartimento di Fisica e Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita), Costa Edutainment, Direzione Marittima di Genova Capitaneria di Porto di Savona e Softeco Sismat.

All’università di Genova spiegano che il progetto Whalesafe  ha sviluppato «un sistema di prevenzione di interferenze volto a individuare e seguire i capodogli, ad identificare le minacce ed a prevenire collisioni e altri rischi emettendo messaggi di avviso in tempo reale alle navi nella zona. Un protocollo per la riduzione dei rischi di disturbo e impatto sarà redatto in collaborazione con la guardia costiera locale e concordato da tutte le parti interessate. Dopo aver ricevuto il messaggio di avviso, le navi saranno invitate ad applicare questo protocollo e la guardia costiera supervisionerà la sua applicazione. Il sistema è innovativo perché impedisce l’impatto delle navi con le balene monitorando  e tracciando gli animali sott’acqua con mezzi acustici. Questo aspetto è di vitale importanza considerando che i capodogli passano tre quarti del loro tempo sott’acqua».

Dal progetto WhaleSafe ci si aspettano risultati concreti: Realizzazione di uno strumento di conservazione attiva, adatto per la replica in altre zone del Mediterraneo; Riduzione dei rischi di collisione delle navi e lo stress derivanti da inquinamento acustico da traffico marittimo per capodogli nell’area selezionata; Definizione di norme e strategie per prevenire le collisioni di navi specifiche; Un aumento di consapevolezza del pubblico per quanto riguarda le minacce che colpiscono i cetacei nel Santuario Pelagos; Realizzazione di un database di avvistamenti di cetacei che possono essere facilmente consultati e utilizzati ai fini della gestione, conservazione e diffusione pubblica.

Il protocollo definisce 4 livelli di allarme.  Verde: assenza di capodogli; Giallo: presenza di 1 o più capodogli in immersione; Arancione: presenza di 1 o più capodogli in superficie senza rischio di collisione con imbarcazioni; Rosso:  presenza di 1 o più capodogli con rischio di collisione in corso.

Il documento definisce anche 3 aree in caso di presenza di capodogli in superficie: «Zona No Transito, individuata in un raggio di 100 metri di distanza dal capodoglio, Zona Transito, individuata in un raggio entro i 500 metri di distanza dal capodoglio ad una velocità consentita di 6 nodi, Zona di Allerta, entro un raggio di 3 miglia dal punto di registrazione del capodoglio in superficie, con richiesta da parte delle navi che si trovano in zona di procedere con attenzione e utilizzando degli osservatori a bordo per monitorare gli eventuali spostamenti del capodoglio evitando così possibili disturbi o collisioni».

Costa Crociere, la prima compagnia di navigazione che aderisce al progetto, spiega che «I livelli di allarme vengono definiti dalla Capitaneria di Porto di Savona sulla base delle segnalazioni pervenute dalle boe di monitoraggio, posizionate a maggio al largo del porto savonese, e vengono poi trasmessi via radio esclusivamente alle navi presenti in zona, in ingresso o uscita dal porto. Il protocollo, che si basa su un’adesione volontaria, non prevede obblighi o sanzioni, ma ha l’obiettivo di ridurre i rischi di disturbo e di collisione con i capodogli attraverso un’azione più ampia di sensibilizzazione di tutti gli operatori interessati».

Videogallery

  • Whalesafe, le boe spia che salvano i cetacei