Scoperta una nuova specie di razza: viveva da 23 anni in un acquario giapponese

E’ stata chiamata Rhynchobatus mononoke e sarebbe già a rischio di estinzione

[22 Ottobre 2020]

Per più di 20 anni, nessuno è stato in grado di capire che due esemplari di razze ospitate da 20 anni nel Kagoshima City Aquarium, nel distretto giapponese di Honko-Shinmachi, appartengono a una specie finora sconosciuta alla scienza.

E’ l’incredibile storia raccontata nello studioRhynchobatus mononoke, a new species of wedgefish (Rhinopristiformes: Rhinidae) from Japan, with comments on Rhynchobatus laevis (Bloch and Schneider 1801)”, pubblicato su Ichthyological Research da Keita Koeda, Masahide Itou, Morihiko Yamada, Hiroyuki Motomura.

La razza sconosciuta, viveva sotto il naso dei biologi e dello staff dell’acquario, nella popolare sezione Kuroshio Great Water Tank, fin dalla sua apertura, nel 1993, ma tutti credevano che fosse un pesce chitarra gigante o pesce cuneo di smoothnose (Rhynchobatus laevis), una specie di della famiglia dei Rhinidae rara e a rischio estinzione ma ben conosciuta il cui areale si estende nell’Oceano Indiano settentrionale e nell’Oceano Pacifico nordoccidentale, dal Mar Arabico fino al Giappone meridionale. Va anche detto che i due pesci attiravano poco l’attenzione di ricercatori e visitatori, visto che preferivano starsene fermi e al riparo sul fondo dell’acquario.

Ma il personale ha detto di non aver attirato molta attenzione da parte dei visitatori perché i raggi non si muovevano molto, indugiando sul fondo della vasca.

Poi, come spiega l’Asahi Shimbun  «Alcuni anni fa, un ricercatore del Kuroshio Biological Research Institute di Otsuki, nella prefettura di Kochi, esaminò le due razze e notò che la forma delle loro teste differiva sottilmente da quella del pesce chitarra gigante».

E’ così che si è scoperto che si trattava di una specie ancora sconosciutae che è stata chiamata Rhynchobatus mononoke, perché la sua testa triangolare, vista da dietro, ricorda un fantasma giapponese “mononoke” che indossa un cappuccio.

Il pesce chitarra gigante può raggiungere una lunghezza massima di 2,5 metri e somiglia a uno squalo, ma ha anche alcune caratteristiche fisiche simili alle razze. La testa della nuova specie non è affilata come quella del Rhynchobatus laevis e le estremità delle sue due pinne dorsali sono più rotonde, differenze sottili ma che, con l’esame del DNA, hanno portato i ricercatori del Kagoshima City Aquarium, che hanno studiato le due razze insieme ai loro colleghi del Kuroshio Biological Research Institute e del Kagoshima University Museum, a convalidare la scoperta di una specie precedentemente sconosciuta.

Secondo il Kuroshio Biological Research Institute, è la prima volta in almeno un decennio che in Giappone viene scoperta una nuova specie di razza.

Oltre all’inattesa coppia, i ricercatori hanno descritto nello stesso acquario un terzo esemplare neonato che ha «una morfologia e una colorazione simili a quelle degli individui adulti, ad eccezione del muso a forma di bottiglia, della testa più grande e di una caratteristica macchia nera sul dorsale medio tra gli occhi».

I biologi ritengono che la specie possa essere  endemica del Giappone meridionale e sottolineano che «Sebbene Rhynchobatus mononoke compaia  occasionalmente  nei mercati del pesce nella prefettura di Kagoshima e venga utilizzato per scopi culinari … le catture di questa specie sono molto rare nel Mar Cinese orientale» e per questo chiedono di esortando includere la nova razza nell’elenco delle specie in pericolo di estinzione».