Sorprese notturne: scoiattoli volanti rosa fluorescenti

Il color rosa bubblegum potrebbe aiutare gli scoiattoli volanti del Nuovo Mondo a spostarsi, comunicare o mimetizzarsi

[4 Febbraio 2019]

Il biologo Jonathan Martin del Northland College ha strani passatempi primaverili: una notte era nel cortile di casa sua nel Wisconsin a perlustrare i dintorni con una torcia ultravioletta e, all’improvviso, da una mangiatoia per gli uccelli dove stava banchettando, ha spiccato il volo uno scoiattolo, ma era rosa fluorescente!

Si trattava di uno scoiattolo volante meridionale (Glaucomys volans), animali molto attivi all’alba e al tramonto che normalmente sono di un bel marrone ma che, alla luce della torcia di Martin sfoggiava una tonalità di rosa simile a quella di certi bubblegum  o a un body da Jazzercise fine anni ‘80.

Quando Martin ha raccontato ai suoi colleghi cosa aveva visto in molti lo hanno preso per visionario, ma  ha chiesto ad Allison Kohler di studiare insieme a lui gli scoiattoli volanti e dopo averne esaminato 135 esemplari in due raccolte museali e aver individuato in natura altri 5 scoiattoli con la luce UV in natura, i due ricercatori e i loro colleghi Erik Olson e Paula Spaeth Anich del Department of Natural Resources del Northland College hanno publicato sul Journal of Mammalogy lo studio “Ultraviolet fluorescence discovered in New World flying squirrels (Glaucomys)” che conferma che gli scioattoli rosa fluorescente sono reali.

Il team ha infatti scoperto che le specie del genere Glaucomys , note anche come scoiattoli volanti del Nuovo Mondo, emettono lo stesso bagliore rosa evidenziatore.

La Spaeth Anich ha detto al National Geographic che negli esemplari museali  «La fluorescenza era presente nei Glaucomys dal  XIX al XXI secolo, dal Guatemala al Canada, in maschi e femmine e nei campioni raccolti in tutte le stagioni. Tutti tranne uno degli esemplari di Glaucomys studiati hanno rivelato un bagliore fluorescente.

E gli scoiattoli volanti del Nuovo Mondo sembrano gli unici ad avere questa insolita colorazione: i ricercatori hanno testato altre specie, come lo scoiattolo grigio orientale, lo scoiattolo volpe e lo scoiattolo rosso americano, ma nessuno ha prodotto i risultati osservati tra i membri delle tre specie di Glaucomys .

Tecnicamente parlando, la fluorescenza è il bagliore luminoso emesso da una sostanza che assorbe la luce o un’altra forma di radiazione elettromagnetica. Come fa notare il team nello studio, la fluorescenza ultravioletta era stata precedentemente registrata in piante, invertebrati marini e terrestri, aracnidi e uccelli, ma nei mammiferi il fenomeno sembra ridottissimo e prima di queste nuove scoperte, la fluorescenza era stata osservata solo tra i membri della famiglia Didelphidae, che contano circa due dozzine di specie di opossum americani. Ma scoiattoli e non sembrano avere molto in comune: gli opossum sono marsupiali e vivono in ecosistemi diversi e seguono diete distinte da quelle degli scoiattoli volanti. Le uniche caratteristiche che hanno in comune è che sono animali notturni.

La Kohler, che attualmente è alla Texas A & M University, ha spiegato a Newsweek che «Ci sono una serie di possibili spiegazioni per la fluorescenza degli scoiattoli volanti. E’ possibile che il bagliore aiuti gli scoiattoli a riconoscersi in situazioni di scarsa illuminazione, o forse a scacciare i predatori. Però, questa caratteristica potrebbe essere solo un colore freddo che gli capita di produrre».

La Spaeth Anich pensa che la fluorescenza rosa degli scoiattoli volanti potrebbe riguardare anche la percezione e la comunicazione notturne, gli spostamenti in ambienti innevati e il mimetismo e conclude: «Ulteriori test, in particolare su altre specie di scoiattoli volanti sparse  in tutto il mondo, consentiranno di chiarire meglio le scoperte iniziali del team, ma  la domanda più allettante che solleva la ricerca è se anche altri animali, completamente sconosciuti agli esseri umani, possiedano queste colorazioni fluorescenti. L’insegnamento è che, dal nostro punto di vista diurno primitivo, stiamo trascurando molti aspetti della comunicazione e della percezione animale che avvengono al crepuscolo e durante la notte».