Subacquei e Capitaneria di porto rimuovono una rete fantasma sulla secca del Careno (FOTOGALLERY)

Successo dell’operazione nel mare di Sant’Andrea, all’Isola d’Elba

[13 Luglio 2020]

I subacquei di Elba Diving di Marciana Marina e di Careno Diving di Sant’Andrea hanno a rimosso la rete abbandonata sulla secca del Careno. Unoperazione alla quale l’8 luglio hanno partecipato la Capitaneria di Porto di Portoferraio e l’Ufficio Locale Marittimo di Marciana Marina, garantendone la sicurezza,  con l’impiego del battello veloce G.C.131”, all’operazione di recupero di una rete sommersa abbandonata in pessime condizioni su fondale tra Sant’ Andrea e le Formiche della Zanca.

La rete fantasma era stata individuata nei giorni precedenti dai sub dei due diving center elbani che la avevano subito segnalato alla Capitaneria di porto di Portoferraio l’attrezzo da pesca abbandonato su un fondale dai 15 ai 38 metri di profondità.

In un comunicato la Capitaneria sPiega che «AL termine della bonifica è stata recuperata e quindi sottoposta a sequestro amministrativo da parte di militari della Guardia costiera la  rete della lunghezza di circa  70 metri circa, per un peso di oltre 50 kg.  Il fenomeno delle “Reti fantasma”, al cui contrasto la Guardia  Costiera è impegnata in prima linea da tempo,  ha assunto dimensioni importanti con la crescita della flotta nazionale di pescherecci e l’impiego di attrezzi da pesca realizzati industrialmente e in materiale sintetico. Negli ultimi anni accade infatti sempre più spesso che queste reti, se non utilizzabili, siano abbandonate volontariamente (talvolta accidentalmente), sul fondo del mare.

I danni delle reti fantasma sono procurati dall’oggetto fisico “rete”, che una volta sul fondo è da considerarsi al pari di un rifiuto plastico non degradabile ma anche dall’attività di pesca passiva che la rete continua indiscriminatamente ad attuare sui fondali marini e dall’incidenza della rete sul processo di cambiamento dei fenomeni naturali, sia nel punto dove le reti risultano appoggiate che nelle aree circostanti.  Di minor frequenza, ma non di minor impatto, l’abbandono di reti pelagiche che, una volta lasciate alla deriva, diventano trappole per tartarughe, uccelli marini e mammiferi acquatici. Inoltre queste reti rappresentano un rischio per la sicurezza dei subacquei.  Proseguirà nei prossimi giorni l’impegno della Guardia Costiera Elbana nell’operazione “Mare sicuro” a tutela del sicurezza della balneazione e dell’ecosistema marino».

 

Foto di Elba Diving e Capitaneria di Porto di Portoferraio