Tigri e rinoceronti: la Cina vuole legalizzare l’uso di pelli e ossa

Ambientalisti e animalisti preoccupati: comprometterà gli sforzi per protegge animali in via di estinzione

[30 Ottobre 2018]

Il  governo cinese ha annunciato che sarà consentita la vendita per uso scientifico, medico e culturale di parti di tigri e rinoceronti in cattività.  Esperti e ambientalisti temono che questo aumenterà la domanda di animali in via di estinzione e comprometterà gli sforzi per proteggerli.

Le parti di rinoceronte e tigre sono molto apprezzate nella medicina tradizionale cinese e vengono prescritte per il trattamento di una grande varietà di disturbi tra cui febbre, gotta, insonnia e meningite, anche se questi benefici non sono stati dimostrati scientificamente.

Sia le ossa di tigre che corni di rinoceronte sono stati rimossi dalla farmacopea della medicina tradizionale cinese nel 1993 e nel 2010 la Federazione mondiale delle Società di medicina cinese aveva esortato i suoi membri a »non utilizzare le ossa di questo felino minacciato o altre parti di specie in via di estinzione».

Il Consiglio di Stato della Cina assicura che « controllerà il commercio e l’uso di rinoceronti, tigri e prodotti affini in Cina» e ricorda che «Tranne che in circostanze speciali previste dalla legge, il Paese vieta tutte le azioni che implicano vendite, acquisti, utilizzo e importazione o esportazione di rinoceronti, tigri e relativi prodotti, compreso l’intero corpo, parti di esso o prodotti derivati. Anche le vendite di prodotti con ingredienti contenenti rinoceronte, tigre e i relativi prodotti saranno classificate come illegali».

Ma la stessa circolare prevede che «In circostanze particolari, il regolamento sulle vendite e sull’uso di questi prodotti sarà rafforzato e qualsiasi azione correlata sarà autorizzata e il volume degli scambi sarà rigorosamente controllato. Rinoceronti, tigri e i loro prodotti correlati utilizzati nella ricerca scientifica, compresa la raccolta di materiali di risorse genetiche, saranno segnalati e approvati dalle autorità. Gli esemplari di pelle e altri tessuti e organi di rinoceronti e tigri possono essere utilizzati solo per mostre pubbliche. Le corna di rinoceronte e le ossa di tigre utilizzate nella ricerca medica o nella medicina tradizionale  possono essere ottenute solo da rinoceronti e tigri d’allevamento, esclusi quelli allevati nei giardini zoologici. Le forme in polvere di corno di rinoceronte e ossa di tigri morte possono essere utilizzate in ospedali qualificati solo da medici qualificati riconosciuti dall’amministrazione statale della medicina tradizionale cinese. Le vendite, l’importazione e l’esportazione di prodotti classificati come beni culturali e il loro trasporto per scambi culturali temporanei saranno autorizzati dal ministero della cultura e del turismo e dall’amministrazione statale dei beni culturali. I mandati governativi registrano chiaramente l’inventario attuale dei prodotti e quelli delle singole collezioni. I prodotti ottenuti illegalmente verranno confiscati e i prodotti delle singole collezioni non saranno più rivenduti».

Ambientalisti e animalisti temono (a ragione) che anche se limitato all’antiquariato e all’uso negli ospedali, questo commercio probabilmente aumenterà la confusione dei consumatori e delle forze dell’ordine su quali prodotti sono e non sono legali, e probabilmente aumenterà il commercio di altri prodotti di tigre e rinoceronte.
Il Wwf  ha espresso «Profonda preoccupazione per l’annuncio della Cina di legalizzare sia l’uso di parti di tigre e corno di rinoceronte prelevati da animali allevati in cattività sia il commercio interno oggetti antichi ricavati da tigri e rinoceronti. E invita con urgenza la Cina a mantenere il divieto del commercio di ossa di tigre e corno di rinoceronte: un commercio che ha un impatto drammatico nella conservazione di queste due specie iconiche. Il divieto dovrebbe essere inoltre esteso affinché riguardi il commercio di qualunque prodotto a base di tigre e non solo a base di ossa».

La leader del Wwf Wildlife Practice, Margaret Kinnaird, ha sottolineato che «E’ profondamente preoccupante il fatto che la Cina abbia annullato un divieto, durato 25 anni, sulla commercializzazione di ossa di tigre e corno di rinoceronte. La legalizzazione di questo commercio avrà conseguenze devastanti a livello globale. Il commercio di ossa di tigre e corno di rinoceronte è stato vietato nel 1993. La ripresa di un mercato legale per questi prodotti è un’enorme battuta d’arresto agli sforzi per proteggere le tigri ei rinoceronti in natura. L’esperienza del commercio dell’avorio all’interno della Cina ha chiaramente dimostrato come sia difficile controllare l’illegalità nei prodotti a base di animali in via d’estinzione nel momento in cui ne esiste un commercio legale. Ciò non solo potrebbe portare al rischio che il commercio legale fornisca copertura al commercio illegale, ma questa politica stimolerà anche la domanda che era in diminuzione da quando il divieto è stato messo in atto. Con popolazioni selvagge di tigri e rinoceronti a livelli così bassi e di fronte alle numerose minacce che mettono a rischio il futuro di queste specie, legalizzare la commercializzazione di “parti” di questi animali in Cina è semplicemente un errore dalle dimensioni drammatiche. Questa decisione sembra essere in netta contraddizione con la leadership che la Cina ha dimostrato di recente nell’affrontare il commercio illegale di specie selvatiche, compresa la chiusura del mercato nazionale di avorio, un punto di svolta per gli elefanti calorosamente accolto dalla comunità globale».

Alla Cina il Wwf chiede anche di «stabilire un piano chiaro e un calendario ben definito per chiudere gli impianti di allevamento di tigri in cattività usati per scopi commerciali. Questi allevamenti rappresentano un alto rischio per la conservazione delle tigri selvatiche, complicando l’applicazione e aumentando la domanda nei prodotti di tigre».