Tre delfini morti in pochi giorni tra la costiera Sorrentina e quella Amalfitana

Il progetto europeo Life Delfi, che opera in collaborazione con l’Amp Punta Campanella, li ha segnalati alla Guardia costiera

[20 Luglio 2020]

In pochi giorni, nelle acque della costiera Sorrentina e della costiera Amalfitana, in Campania, sono stati trovati tre delfino morti e i bagnanti hanno allertato la Guardia costiera nei Comuni di Massa Lubrense, Positano, e Cetara, tre località poco distanti tra la costiera Amalfitana e Sorrentina. I militari della Guardia costiera hanno immediatamente risposto alle segnalazioni rinvenendo stenelle striate (Stenella coeruleoalba), entrambe con evidenti ferite al ventre, mentre l’altro cetaceo è stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione vicino a  una scogliera. Si stanno aspettando le analisi per capire le cause dei decessi, ma il progetto europeo Life Delfi sottolinea che «Tra le principali ipotesi avanzate c’è l’interazione dei delfini con la pesca. I delfini potrebbero essere rimasti feriti dopo essersi avvicinati alle reti e alle attrezzature da pesca dei tanti piccoli pescherecci in mare nelle aree della costiera in Campania».

Uno dei delfini morti è stato ritrovato l al largo di  Massa Lubrense nell’Area marina protetta di Punta Campanella, partner di  Life Delfi, cofinanziato attraverso il Programma Life dell’Unione Europea e coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-Irbim) con cui collaborano Legambiente, università di Padova e di Siena, le Amp delle Isole Egadi, di Tavolara – Punta Coda Cavallo e della Torre del Cerrano, Filicudi Wildlife Conservation e il Blue World Institute (Croazia). Life Delfi punta proprio a «Ridurre le interazioni tra delfini – in particolare dei delfini tursiope (Tursiops truncatus)  – e la pesca professionale nel mar Tirreno, nel mar Adriatico (compresa la costa della Croazia), in Sicilia e in Sardegna».

Raffaele Di Palma dell’ufficio stampa Area marina protetta Punta Campanella, fa notare che «Tre casi del genere sono una assoluta novità in queste acque. In particolare nel Parco marino di Punta Campanella non ricordiamo casi di delfini morti in passato. In ogni caso, a breve ci saranno degli incontri per definire e avviare le attività di Life Delfi di cui mai come ora sembra esserci bisogno».

Il coordinato del progetto Life Delfi, Alessandro Lucchetti del CNR-Irbim, aggiunge che «In attesa di conoscere le cause della morte di questi tre mammiferi, ribadiamo ancora una volta quanto sia urgente trovare una soluzione per limitare le interazioni tra i delfini e la pesca professionale. Il progetto Life Delfi ha preso il via da pochi mesi e prevede una serie di azioni che vanno dal coinvolgimento e la formazione dei pescatori all’introduzione di nuove tecnologie per ridurre al minimo il fenomeno del bycatch, le catture accidentali, dei delfini. Grazie all’introduzione di dissuasori acustici e deterrenti visivi di nuova generazione il team di Life Delfi cercherà di diminuire il tasso di mortalità dei delfini dovuta all’interazione delfini-pescatori».

Inoltre il progetto prevede la formazione dei rescue team, delle vere e proprie squadre di soccorso che opereranno in mare e pronte a intervenire in caso di delfini feriti o in difficoltà.

Stefano Di Marco, coordinatore progetti di Legambiente, conclude: «Life Delfi ha la missione di riuscire a trovare una convivenza possibile tra delfini e pescatori, tra le azioni di progetto è prevista la promozione di attività economiche alternative, come il dolphin watching, e attività di citizen science per sensibilizzare il grande pubblico»