Trentino, il Tar sospende l’ordinanza “ammazza orsa” Gaia

Wwf: «Fermare subito gli abbattimenti “automatici” di tutti gli orsi coinvolti in incontri ravvicinati o incidenti»

[10 Luglio 2020]

Esultano le associazioni ambientaliste animaliste: «Oggi è una giornata storica per il futuro dell’orso sulla Alpi. Con un decreto del Presidente, su ricorso delle associazioni LAC, LAV, LIPU, LNDC e WWF, il TAR di Trento ha sospeso l’ordinanza che disponeva la cattura e l’uccisione dell’orsa JJ4-Gaia. Un grandissimo risultato che ora obbliga il Presidente della Provincia di Trento Fugatti, a disattivare le gabbie di cattura e richiudere i fucili del Corpo Forestale nei loro armadi, nessuno potrà torcere un pelo all’orsa associazioni animaliste e ambientaliste che unite hanno proposto il ricorso contro l’ordinanza ora sospesa».

Proprio oggi il ministro dell’ambiente Sergio Costa aveva annunciato che «Abbiamo formalizzato ieri sera la richiesta all’Avvocatura Distrettuale dello Stato di proporre con urgenza ricorso dinnanzi al TAR per ottenere l’annullamento dell’ordinanza di abbattimento dell’orsa Gaia».
L’iniziativa del Ministero dell’ambiente, già annunciata nei giorni scorsi, è stata assunta «dopo aver preso atto che il Presidente della Provincia autonoma di Trento non ha accolto l’invito del Ministro Costa a ritirare quella parte dell’ordinanza che chiedeva l’abbattimento dell’orsa».
Costa ha spiegato che «Il nostro è quello di garantire la migliore convivenza possibile fra uomo e natura. Sappiamo che la coesistenza pacifica fra specie umana e orsi è possibile e l’ordinanza, che contiene l’ordine di abbattimento per Gaia, è una misura decisamente sproporzionata rispetto all’eccezionalità di quanto accaduto». IL tar lo ha preceduto.

Il presidente dell’Oipa Italia, Massimo Comparotto ha dichiarato: «Ringraziamo il ministro dell’ambiente Sergio Costa per sostenere la battaglia per la salvezza dell’orsa JJ4, condannata a morte dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. Ora chiediamo che anche le catture siano sospese. L’area è battuta per le catture di tutti gli orsi capitino a tiro al fine della comparazione del dna. Quello di oggi è solo un piccolo risultato ottenuto anche grazie alle azioni legali congiunte Oipa ed EnpaNei giorni scorsi abbiamo inviato al presidente Fugatti una diffida  e successivamente il ricorso al Tar per l’annullamento dell’ordinanza e mercoledì scorso abbiamo organizzato una manifestazione molto partecipata sotto gli uffici della Provincia, cui hanno aderito anche le associazioni Animal Pride e Mountain Wilderness Italia e il gruppo Fiemme e Fassa il ritorno del lupo. La battaglia per salvare JJ4 continua».

Intanto la petizione del Wwf Italia per salvare l’orsa JJ4 e contro gli abbattimenti automatici dell’orso in Trentino ha superato le 100 mila firme. Il Panda spiega che «La petizione lanciata lo scorso 25 giugno chiede alla provincia di Trento di ritirare la condanna a morte nei confronti dell’orso protagonista di un incidente con due persone nella zona del Monte Peller, in Val di Non (come chiesto dagli stessi interessati, e dal 99% dei partecipanti al sondaggio de La Voce del Trentino). Infatti oltre a salvare JJ4, bisogna fermare subito gli abbattimenti “automatici” di tutti gli orsi coinvolti in incontri ravvicinati o incidenti, modificando il testo del Piano D’Azione per la Conservazione dell’Orso sulle Alpi (PACOBACE), che prevede la possibilità di abbattimento anche in caso di orsi che hanno semplicemente fatto ciò che la natura gli ha insegnato, o causato poche migliaia di euro di danni».
La pensa così anche il TAR di Trento, che motiva la sospensione dell’ordinanza richiamando il principio di proporzionalità e la necessità di mettere in campo altre soluzioni “energiche” prima di considerare l’opzione letale.
Marco Galaverni, direttore scientifico Wwf Italia, conclude: «Il segnale che ci mandano tutte queste persone, che ringraziamo, rafforzato dalla posizione del TAR, è chiaro: dobbiamo certamente garantire la sicurezza delle popolazioni locali anche rispetto a questi rarissimi incidenti, ma sforzandoci di trovare misure alternative all’abbattimento. Siamo sempre disponibili a sederci ad un tavolo con la provincia e gli esperti di ISPRA e Ministero per cercare soluzioni condivise e lungimiranti, e aiutare a metterle in pratica. La coesistenza è un valore che va costruito giorno per giorno, nell’interesse di tutti».