Troppi albatros uccisi dalla plastica monouso, comprese bottiglie di plastica e palloncini

La plastica monouso sarebbe responsabile di quasi il 18% delle morti degli albatros

[10 Febbraio 2021]

Il nuovo studio “Plastic ingestion is an underestimated cause of death for southern hemisphere albatrosses”, pubblicato su Conservation Letters da un team di ricercatori australiani e neozelandesi  ha scoperto che «La plastica monouso è una causa sottovalutata, ma notevole, di mortalità degli albatros nell’emisfero australe ed è uguale alle morti legate alla pesca nelle zone costiere».

Si tratta della prima ricerca a stimare la frequenza di morte correlata all’ingestione di plastica in un gruppo di uccelli marini che frequentano grandi aree oceaniche.

La principale autrice dello studio, Lauren Roman del CSIRO Oceans and Atmosphere e dell’Institute for Marine and Antarctic Studies dell’università della Tasmania, ha sottolineato: «Sebbene la plastica sia riconosciuta come una delle principali minacce tra alcune specie del Pacifico settentrionale, è considerata una minaccia minore nell’emisfero meridionale. Gli albatros sono tra i vertebrati più in pericolo sulla Terra, con più di due terzi delle specie di albatros nella lista delle specie in via di estinzione. L’emisfero australe ospita il più grande uccello volante del mondo, l’albatro errante e altre 18 specie di albatro. Questi uccelli marini pelagici affrontano minacce provenienti dalla specie invasive sulle isole di riproduzione e come vittime di catture accessorie nella pesca, ma l’ingestione di plastica sta emergendo come un’altra minaccia chiave».

Per realizzare lo studio, i ricercatori hanno esaminato 107 albatros di 12 specie che sono stati portati nei wildlife hospitals e nei pathology services in Australia e Nuova Zelanda e la Roman spiega: «Stimiamo che, in alcune regioni, l’ingestione di plastica possa essere responsabile di quasi il 18% della mortalità e che la plastica monouso, comprese bottiglie di plastica e palloncini, sia tra gli elementi che causano la morte degli albatros».

Una delle autrici,  Richelle Butcher, veterinaria del Wildbase Hospital della Massey University, racconta che lei e il suo team sono stati contattati dalla Roman che voleva analizzare casi di ingestione di plastica negli albatros in Australia e Nuova Zelanda, per dimostrare che l’ingestione sta diventando più comune e una minaccia sempre maggiore per le specie in via di estinzione: «Lauren aveva visto una storia su Facebook su un albatro fuligginoso dal mantello chiaro allo zoo di Wellington dove mi trovavo in quel momento come parte della mia rotazione di residenza. Ho fatto l’esame post mortem su questo uccello dopo che è morto in cura e ho trovato un anello di gomma e piccoli frammenti di plastica che ostruivano il suo intestino tenue». La ricercatrice neozelandese aggiunge che «Gli uccelli portati nelle cliniche veterinarie sono spesso emaciati senza traumi evidenti e la plastica è spesso radiotrasparente, quindi potrebbe non essere rilevata ai raggi X. Poiché l’ostruzione del tratto gastrointestinale impedisce o rallenta l’assorbimento dei nutrienti, provoca disidratazione, debolezza, letargia e ipoglicemia, anche quando l’uccello viene nutrito. Ma la disidratazione spesso maschera i segni dell’ostruzione».

Un coautore dello studio, Phil Kowalski, veterinario del The Nest Te Kōhanga allo zoo di Wellington, evidenzia: «Anche un singolo oggetto di plastica potrebbe provocare la morte, se causasse un’ostruzione o una perforazione. Quindi, come parte del nostro studio, abbiamo sviluppato, per veterinari e operatori della fauna selvatica, una lista di controllo dei segnali clinici di ostruzione intestinale. Suggeriamo che, se questi segnali sono presenti, le cliniche conducano un’endoscopia per indagare ulteriormente».

La Roman conclude: «Delle risposte politiche pratiche consentiranno ai decision makers di ridurre la mortalità degli albatros da fonti antropiche. Le azioni di conservazione sono attualmente prioritarie verso minacce più visibili, come le interazioni con la pesca, l’oling e la predazione dei pulcini sulle isole di riproduzione. Tuttavia, i rifiuti marini, insieme a malattie e traumi, non sono minacce facilmente osservabili, specialmente nelle popolazioni di uccelli marini pelagici che trascorrono la maggior parte della loro vita in mare. Anche se meno ovvi, la tempistica e l’alto rapporto di morti di albatros per ingestione di plastica rappresentano un avvertimento per il futuro di questi vagabondi oceanici, longevi e lenti a riprodursi. L’aggiunta dell’inquinamento da plastica come minaccia riconosciuta a livello internazionale per l’albatro potrebbe essere il fattore scatenante necessario per i cambiamenti di governance per i rifiuti terrestri, nella pesca e nella gestione delle isole e aiuterà a proteggere le popolazioni di albatros nell’emisfero meridionale e in tutto il mondo».