Un calamaro gigante in visita un porto giapponese. I video

Misteriosi abitanti degli abissi che di solito si nascondono tra i 600 e i 1.000 metri sotto la superficie

[29 Dicembre 2015]

I calamari giganti, sono enormi creature che vivono nelle oscure profondità dell’oceano, tra i 600 e i 1.000 metri sotto la superficie, ed è raro vederli, tanto che le prime immagini di un calamaro gigante vivo sono state realizzate nel 2004, mentre il primo calamaro gigante che nuotava è stato filmato nel 2013.  La maggior parte degli  esemplari avvistati erano morti, finiti nelle reti da pesca. Ma un calamaro gigante di circa 4 metri ha deciso di farsi beffe di decenni di  sforzi per osservare da vicino questi enormi cefalopodi ed ha deciso di fare una “gita” nel porto di Mizuhashi Fisherina, nella prefettura di Toyama, a nord ovest di Tokyo.

Il manager del porto turistico, Tatsuya Wakasugi, ha d spiegato che, a differenza dei calamari giganti morti e sbiancati,  portati a riva dai pescatori, quello che nuotava nelle acque del Mizuhashi Fisherina era rosso. Il cefalopode sembrava a suo agio e si è fermato nel porto così a lungo da permettere ad un subacqueo, , Akinobu Kimura, di immergersi per filmarlo da vicino, poi è tornato nell’oceano. Intanto un’altra persona filmava dalla superficie sia il subacqueo che il calamaro gigante.

Kimora ha detto alla CNN: «La mia curiosità era molto più grande della paura, così mi sono buttato in acqua e mi sono avvicinato a lui. Dopo un paio d’ore a Toyama Bay, il calamaro è scomparso nelle profondità, oltre l’imboccatura del porto.

Il calamaro gigante in gita potrebbe essere stato un giovane, visto che  gli adulti della sua specie possono essere lunghi più di 12 metri, e potrebbe essere stato un individuo in dispersione. Ma sono solo congetture: la scienza sa ancora molto poco di queste creature enigmatiche: le prime analisi genetiche sui calamari giganti hanno svelato una scarsa diversità genetica anche in individui che vivono in posti lontanissimi tra loro come la Florida e il Giappone.

Anche quest’ultimo avvistamento è servito poco dal punto di vista scientifico, ma alimenta ancora di più il mito e la curiosità intorno a questi giganteschi abitanti delle profondità marine che, ogni tanto, vengono a farci visita.

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