Un piccolo coleottero per curare l’allergia (VIDEO)

Un insetto alieno arrivato in Italia è la chiave per alleviare l’allergia all’ambrosia di milioni di persone in Europa

[23 Aprile 2020]

E’ difficile trovare qualcosa di allergenico come l’ambrosia comune (Ambrosia artemisiifolia) una pianta invasiva proveniente dal Nord America che ha colonizzato l’Europa e l’Asia, ma la speranza di combatterla viene da un altro invasore: il coleottero Ophraella communa . Anche lui nordamericano, arrivato in Europa probabilmente con un aereo atterrato a Milano Malpensa intorno al 2013 e che poi ha iniziato a diffondersi in Italia e Svizzera.

A rivelarlo è lo studio “Biological weed control to relieve millions of allergy sufferers in Europe”, pubblicato su ’ Nature Communications da un team internazionale di ricercatori del quale faceva parte anche Maira Bonini dell’Agenzia tutela della salute della Città Metropolitana di Milano, che dimostra che «questo nemico naturale dell’ambrosia potrebbe alleviare l’allergia di più di due milioni di persone in Europa.

L’invasione di Ophraella communa , un effetto collaterale della globalizzazione delle merci, a differenza di altre non sembra avere impatti sulla flora e la fauna autoctone: lo scarabeo si nutre principalmente dell’ambrosia comune che ha un polline altamente allergenico che rende questa pianta infestante uno dei principali fattori scatenanti della febbre da fieno e dell’irritazione degli occhi. Inoltre, l’Ambrosia artemisiifolia può causare malattie come l’eczema o l’asma allergica.

Il team interdisciplinare di ricercatori si è impegnato a non solo a studiare l’impatto della presenza di questo scarabeo di soli 4 millimetri sulla proliferazione dell’ambrosia, ma anche le sue ricadute sulla diminuzione dei costi sanitari a livello europeo. Lo studio è stato affidato al Center for Agriculture and Bioscience International (CABI) ed ha avuto un contributo determinante da parte dell’Université de Fribourg che sottolinea: «Le conclusioni sono clamorose: circa 13,5 milioni di persone hanno sofferto di allergie indotte dall’ambrosia prima della comparsa dello scarabeo in Europa. Grazie a questo, la situazione dovrebbe cambiare. In Europa, l’ambrosia comune è considerata invasiva in oltre 30 paesi e la sua diffusione e impatto, secondo gli scienziati, è probabile che aumenti con l’aumento delle temperature causate dai cambiamenti climatici. Gli studi sul campo in Italia hanno dimostrato che lo scarabeo può ridurre del 82% il polline di ambrosia. Nell’area di Milano, dove è stato rilevato per la prima volta in Europa, lo scarabeo ha attaccato fino al 100% delle piante di ambrosia e il danno causato è stato sufficiente per impedire la fioritura che provoca il rilascio di polline.

Secondo il direttore dello studio, Urs Schaffner dellla filiale CABI di Delémont, in Svizzera, «Tenendo conto della potenziale area di distribuzione dello scarabeo, Ophraella communa potrebbe alleviare i disturbi più di due milioni di persone allergiche». CABI è un’ONG internazionale che punta al miglioramento la vita delle persone fornendo informazioni e applicando competenze scientifiche per risolvere i problemi per l’agricoltura e l’ambiente

Lo studio ha anche valutato l’impatto economico sulla sanità della crescente proliferazione dell’ambrosia comune. Per capire quale era la diffusione del polline di ambrosia prima dell’arrivo dello scarabeo, gli scienziati hanno attinto alle informazioni del programma europeo di monitoraggio del polline dal 2004 al 2012, quindi hanno confrontato i dati provenienti da 296 siti di monitoraggio del polline in tutta Europa e, per convalidare il numero stimato di pazienti che soffrono di allergia al polline di ambrosia, hanno confrontato la loro valutazione a livello europeo con dati sanitari dettagliati provenienti dalla regione del Rodano-Alpi nella Francia sud-orientale. Hanno quindi ponderato il trattamento e i costi per il tempo lavorativo perso a livello nazionale utilizzando – a parità del potere d’acquisto – le spese sanitarie pro capite per il 2015, per determinare i costi economici complessivi dell’assistenza sanitaria per trattare i sintomi e altri effetti del polline di ambrosia. Questa parte dello studio è stata diretta e avviata da Heinz Müller-Schärer, che insegna ecologia ed evoluzione all’università di Friburgo de che evidenzia: «Siamo stati in grado di dimostrare che le conseguenze economiche dell’ambrosia sono state finora ampiamente sottovalutate. Questa pianta invasiva ha prodotto costi considerevoli in Europa, circa 7,4 miliardi di euro all’anno. Tuttavia, grazie a Ophraella, questo dovrebbe cambiare: i nostri calcoli consentono di contare su una riduzione dei costi annuali di 1,1 miliardi di euro». Più lo scarabeo si diffonde, più si notano gli effetti».

Secondo Müller-Schärer la presenza dello scarabeo alieno è abbastanza positiva: «All’inizio, eravamo i primi a non essere sicuri se lo scarabeo fosse utile o dannoso. Test di laboratorio hanno dimostrato che era possibile che fosse dannoso per i girasoli. Tuttavia, i test sul campo in Cina e in Europa non hanno potuto confermare questo risultato». Il team di ricercatori svizzeri, britannici, olandesi e italiani è convinto che «I Paesi della penisola balcanica – come la Bulgaria, la Romania e la Serbia – trarranno il massimo beneficio dal controllo biologico attuato dallo scarabeo».

Dopo aver constatato i vantaggi portati dall’Ophraella communa  Schaffner, ha chiesto che «In futuro i politici e le autorità comprendano in modo più preciso le conseguenze della presenza di specie invasive sulla salute umana. E’ l’unico modo per garantire la mobilitazione di risorse adeguate e il coordinamento e l’attuazione delle misure di controllo delle specie invasive. Il nostro studio fornisce prove che gli impatti dell’ambrosia comune sulla salute umana e sull’economia sono finora molto sottovalutati, ma che il controllo biologico da parte di Ophraella communa potrebbe mitigare questi impatti in alcune parti dell’Europa. Proponiamo che nelle future valutazioni degli impatti economici delle specie aliene invasive (IAS) dovrebbero essere presi in considerazione più a fondo i costi relativi alla salute umana».

Gli autori dello studio concludono: «Informazioni accurate sulla politica e sulla gestione dell’impatto dello IAS sulla salute umana e dei potenziali risparmi, grazie all’attuazione di misure di mitigazione – sono essenziali per garantire che vengano investite risorse ragionevoli e azioni coordinate nella gestione degli IAS».

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  • Humble bug holds key to relieving millions of allergy sufferers in Europe