Un raro grampo spiaggiato alla Giannella dell’Argentario (VIDEO)

Era stato soccorso l’8 marzo e aveva ripreso il largo ma il 9 marzo è stato ritrovato spiaggiato

[10 Marzo 2021]

Una femmina adulta di grampo (Grampus griseus), lunga circa 3 metri e del peso di 200 chili, si è spiaggiata il  9 marzo in località la Giannella all’Argentario (GR). All’Agenzia reagionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) spiegano che «L’esemplare era già stato avvistato in difficoltà il giorno precedente, lunedì 8 marzo, dalla Capitaneria di Porto di Orbetello che prontamente aveva allertato il Settore Mare di ARPAT per l’attivazione della rete dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità (OTB) della Regione Toscana. Dopo una ricognizione con i soggetti presenti sul territorio, la Capitaneria di Porto, i Vigili del Fuoco e i volontari dell’Associazione Accademia Mare Ambiente a.s.d. erano quindi intervenuti, per tentare di salvare il delfino ancora vivo e fargli riprendere il largo.

Nel video che pubblichiamo, l’Accademia Mare Ambiente  spiega che «L’animale appariva prostrato ma non mostrava ferite recenti ed era visibile soltanto una vecchia ferita rimarginata sul dorso tra la pinna dorsale ed il peduncolo caudale. Numerose le abrasioni tipiche della specie che fanno pensare ad un esemplare adulto anche in funzione sia della lunghezza che della presenza di numerose pennelle (Pennella filosa) parassiti tipici dei grandi animali pelagici. Grazie al prezioso intervento di una squadra di Vigili del Fuoco, si sono effettuati numerosi tentativi per far riprendere il largo all’animale con l’ausilio di una moto d’acqua e di una barella per il soccorso. In questi casi, è piuttosto difficile una positiva evoluzione tuttavia questo meraviglioso e misterioso cetaceo lunedì 8 marzo aveva ripreso il largo».

Purtroppoil giorno dopo il grampo è stato ritrovato alla Giannella spiaggiato senza vita ed è stato recuperato dai biologi dell’università di Siena che l’hanno trasportato a Livorno per eseguire l’analisi della carcassa con i veterinari dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana (IZSLT), sede di Pisa, i biologi del settore mare di Arpat e il personale del Museo di storia naturale dell’università di Pisa a Calci.

L’Arpat spiega che «Nel pomeriggio di ieri 9 marzo è stata quindi effettuata una necroscopia dell’esemplare a cura di IZSLT, sono stati campionati tutti gli organi e tessuti per analisi patologiche, parassitologiche, virologiche, batteriologiche ed anche per l’esame biotossicologico per la ricerca di contaminanti specifici quali PPCB, mercurio e pesticidi da parte dell’Università di Siena; gli operatori del settore Mare di Arpat eseguiranno invece l’analisi del contenuto stomacale per lo studio della dieta e la ricerca di eventuale marine litter, soprattutto plastiche. Lo scheletro intero sarà recuperato dal Museo di Calci dell’Università di Pisa. Sarà possibile fare alcune ipotesi sulle cause di morte dell’animale analizzato solo quando saranno pronti i risultati degli esami eseguiti dai veterinari, che richiederanno alcune settimane».

L’Arpat ricorda che «Questo cetaceo è regolarmente presente nei nostri mari ma è insolito che si avvicini alla costa perché predilige le acque profonde dove si immerge fino a 1.000 m alla ricerca di molluschi cefalopodi. Dal 1986 ad oggi sono stati registrati solo 18 eventi di spiaggiamenti di questa specie in Toscana; più recentemente ricordiamo due animali nel 2012, uno nel 2013 e uno nel 2015».

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  • Spiaggiamento di Grampo Grigio 8-3-2021