Una rarissima tigre di Sumatra morta intrappolata in una piantagione per la produzione di cellulosa

E’ rimasta chiusa in una trappola per giorni con una zampa ferita. Greenpreace: basta deforestazione

[27 Maggio 2020]

Greenpeace ha rivelato che «Una tigre di Sumatra – specie considerata in grave pericolo di estinzione dalla Iucn (International Union for Conservation of Nature) – è morta sull’isola di Sumatra, in Indonesia, dopo essere rimasta intrappolata all’interno di una piantagione per la produzione di cellulosa gestita dalla APP (Asia Pulp and Paper), società controllata dal Sinar Mas Group, uno dei
maggiori produttori di carta al mondo. L’espansione, legale e illegale, delle piantagioni per la produzione di olio di palma e cellulosa è una delle principali cause degli incendi che da ormai molti anni devastano le foreste indonesiane, causando gravi problemi di salute alla popolazione e la perdita dell’habitat di molte specie endemiche come la tigre di Sumatra. In natura ne rimangono circa 600 esemplari».
Secondo il Riau Natural Resources Conservation Agency Center (BKSDA), che ha eseguito l’autopsia del felino, la tigre morta era un giovane esemplare maschio che, prima di rimanere intrappolato in una trappola metallica, era stato ferito alla zampa anteriore destra. Nello stomaco della tigre sono state trovate parti della carcassa di un maiale in decomposizione che era stato era presumibilmente utilizzata come esca, La BKSDA ha ricevuto un rapporto sulla tigre morta il 25 maggio da PT Arara Abadi (AA), la compagnia che ha le concessioni forestali nell’area e che è una filiale dell’APP.

Il capo della BKSDA locale, Suharyono Kepala ha detto all’agenzia di stampa statale indonesiana Antara che «La compagnia ha fatto  rapporto dopo che gli è stato detto da un capo di un villaggio vicino a dove è avvenuto l’incidente. L’area è l’habitat delle tigri di Sumatra». Secondo lui «La tigre maschio, di età compresa tra uno e due anni, è rimasta chiusa nella trappola per circa una settimana, peggiorando le ferite alla gamba anteriore destra del carnivoro che molto probabilmente hanno portato a un’infezione. Anche altre specie in pericolo di estinzione erano già morte di disidratazione poiché la fonte d’acqua era lontana dal luogo».

Greenpeace conferma che «Nelle vicinanze della trappola è stata trovata una carcassa di maiale, probabilmente utilizzata dai bracconieri come esca. Dall’inizio dell’anno è la seconda tigre ad essere ritrovata morta in una piantagione per la produzione di cellulosa».

Nel 2013 la APP si era impegnata a porre fine alla deforestazione, tuttavia una recente analisi di Greenpeace mostra che tra il 2015 e il 2018 un’area più grande della città di Singapore è stata bruciata in una concessione collegata al gruppo. La settimana scorsa, oltre 90 ONG locali e internazionali hanno invitato i partner commerciali di APP a sospendere gli accordi commerciali fino a quando l’azienda non apporterà cambiamenti radicali nello svolgimento delle proprie attività.
Martina Borghi, responsabile campagna foreste di Greenpeace Italia, conclude: «La deforestazione e la perdita degli habitat costringono le specie selvatiche a un contatto sempre più stretto e conflittuale con gli esseri umani, come successo a questa tigre. Il 31 per cento delle epidemie di malattie emergenti sono legate ai cambiamenti di uso del suolo causati dall’invasione umana delle foreste pluviali tropicali: proteggere le foreste è fondamentale per proteggere la salute del Pianeta, delle specie che lo abitano, e in ultima analisi degli esseri umani. “Ora più che mai il governo indonesiano deve rafforzare le normative per proteggere foreste e torbiere, mentre le multinazionali devono impegnarsi seriamente a mantenere gli impegni presi e ripulire le proprie catene di approvvigionamento dalla deforestazione».