Via libera alla riserva naturale Monti livornesi e c’è anche il “miglio magico” di Calafuria

Lega contraria, favorevoli maggioranza e sinistra. Esultano i promotori: un passo importante

[27 Maggio 2020]

Il Consiglio regionale della Toscana ha dato via libera a maggioranza alla proposta per l’istituzione della riserva naturale Monti livornesi e siti Natura 2000. Un atto illustrato dal presidente della commissione ambiente, Stefano Baccelli (Pd) che prevede la trasformazione del Parco provinciale delle Colline Livornesi in “Sistema delle aree protette dei Monti livornesi – isola di biodiversità” e che, spiega una nota del Consiglio «E’  costituito da una riserva naturale regionale che avrà un’estensione complessiva di 3.078, ettari dei quali 1.337 tutelati a riserva e 1.741 di aree contigue, e da un ampio sito natura 2000 (Sic) di circa 5.618 ettari. Del sistema fa parte anche a poca distanza il sito natura 2000 Calafuria che comprende un’area a terra di circa 477 ettari e un’area a mare di 185 ettari».

Mario Lupi, ex assessore provinciale all’ambiente ed ex consigliere regionale dei Verdi, uno dei promotori dell’area protetta e animatore del gruppo Salviamo il corallo di Calafuria, esprime tutta la sua «Soddisfazione per un passo importante. Il Consiglio della Regione Toscana ha deliberato l'”Istituzione della riserva naturale regionale “Monti Livornesi” cod. RRLI03 e delle relative aree contigue, ai sensi dell’articolo 46 della l.r. 30/2015. Proposta di designazione del SIC “Monti Livornesi” cod. Natura 2000 IT5160022 e del SIC “Calafuria – area terrestre e marina” cod. Natura 2000 IT5160023, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e dell’articolo 73 della l.r. 30/2015” che comprende quindi anche il miglio magico di Calafuria. Consiglio a tutti di leggere il provvedimento ed ascoltare la discussione e gli interventi in sede di Consiglio, potete trovare il tutto sul sito del Consiglio Regione Toscana, per farsi un’idea propria, per avere la consapevolezza di cosa è stato fatto e di quanto ancora c’è da fare in termini di gestione e risorse. Personalmente sono soddisfatto che un’idea che viene …da lontano, possa essere stata accolta dalle Istituzioni senza il coinvolgimento delle quali non saremmo potuti arrivare a questo risultato».

Il percorso che ha portato all’istituzione del nuovo sito parte da un protocollo d’intesa sottoscritto maggio 2018 tra Regione,  Provincia di Livorno e i Comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo con l’obiettivo di «Garantire le tutele ambientali ed al contempo l’unitarietà del sistema attraverso l’individuazione di strumenti in grado di ricomporre la frammentazione delle aree a diversa tutela». La nuova riserva regionale, costituita da tre aree distinte situate nei tre diversi comuni, si sovrappone ad un ampio sito Natura 2000 che collega, non solo territorialmente ma anche sul piano ecologico funzionale, le tre aree fornendo una visione unitaria degli elementi del patrimonio naturalistico ambientale»

Contrario Roberto Biasci della Lega (ex Nord): «Questo atto rappresenta un esempio di come la fretta possa essere cattiva consigliera e conferma la disattenzione verso parchi regionali e aree protette». Secondo il leghista la Regione ha fatto poco: «Non si è proceduto ad una revisione organica della normativa, quanto mai essenziale. Auspicavamo un ragionamento complessivo mentre oggi approviamo l’istituzione di un nuovo parco senza risorse e senza tener conto di una strategia socio economica e senza tener conto delle problematiche dell’area».

Favorevole il capogruppo di Sì – Toscana a Sinistra Tommaso Fattori: «Avremmo preferito l’ipotesi originaria, cioè un ampliamento del parco San Rossore che potesse includere anche questa zona. E’ stata scelta una strada diversa, seguendo un metodo e un percorso partecipativo diverso, ma si è comunque raggiunto una riserva unica che significa avere un sistema complessivo che può essere promosso al di là dei localismi. È un passaggio importante, usiamolo in tutte le opportunità possibili come il turismo ambientale e per ripensare lo stesso modello ricettivo della nostra regione. Il modello partecipativo deve essere seguito anche nella fase gestionale».

Molto soddisfatta per il risultato Monica Pecori del gruppo misto: «Siamo arrivati ad una visione univoca che permetterà la conservazione e la valorizzazione del  territorio tanto dal punto di vista turistico che economico. Mi auguro sia posta attenzione sulle carenze esistenti quali l’accessibilità e gli scarichi non ancora controllati».

Francesco Gazzetti del Pd ha espresso «gioia e soddisfazione» e ricordando il contributo della Giunta regionale e di tutti gli enti e soggetti coinvolti, rispondendo al leghista Biasci, ha sottolineato che «La situazione attuale ci impone un approccio diverso per costruire opportunità. Il percorso per la nascita della nuova riserva è stato molto partecipativo. Spiace che qualcuno non lo voglia riconoscere. Si possono non capire gli atti, ma bisogna portare rispetto al grande lavoro fatto dalle istituzioni».