Wolverine alla (ri)conquista degli Usa

Per la prima volta dopo oltre 100 anni, una famiglia di ghiottoni fotografata nel Mount Rainier National Park

[27 Agosto 2020]

Il Cascade Carnivore Project ha annunciato che «I nostri scienziati, in collaborazione con il National Park Service, hanno scoperto la prima femmina riproduttiva di wolverine e i suoi due cuccioli nel Mount Rainier National Park in oltre cento anni». La femmina in allattamento, che è stata chiamata Joni dal Cascades Carnivore Project è stata avvistata quest’estate ed «E’ un buon segno per la specie e per il Parco»

Infatti una mamma ghiottone (Gulo gulo) e i suoi due cuccioli si sono accasati nel Mount Rainier National Park nello Stato di Washington, e il sovrintendente Chip Jenkins ha detto che «E’ davvero, davvero emozionante. Ci dice qualcosa sulle condizioni del parco: quando abbiamo carnivori così grandi presenti nel territorio stiamo facendo un buon lavoro nel gestire la nostra natura selvatica».

I wolverine – che non a caso danno il nome all’indistruttibile supereroe canadese della Marvel –  sono estremamente rari negli Stati Uniti. Nell’intero Nord America, le stime sulla popolazione di ghiottoni vanno da 6,2 individui per 600 miglia quadrate in habitat di alta qualità a 0,3 per 600 miglia quadrate in habitat di bassa qualità. Si stima che nei 48 stati contigui Usa – esclusi Alaska e Hawaii –  ci siano solo 300 – 1.000 ghiottoni.

I ghiottoni sono carnivori solitari che normalmente cacciano piccoli mammiferi come conigli e roditori, ma non disdegnano prede anche molto più grandi di loro, come un caribù è malato o ferito. Mangiano anche carogne, soprattutto in inverno quando le prede sono scarse. I wolwerine sono ben adattati al freddo, ma la loro spessa pelliccia li aveva resi uno dei principali bersagli dei cacciatori Nord America. Le femmine come Joni di Mount Rainier costruiscono le loro tane sotto la neve e Il parco sottolinea che «i ghiottoni stanno perdendo territorio perché il cambiamento climatico sta riducendo il manto nevoso nella loro fascia meridionale».

La scoperta della famiglia di ghiottoni nel Mount Rainier National Park non sarebbe stata possibile senza il duro lavoro e l’esperienza di scienziati e volontari guidati da Jocelyn Akins del Cascades Carnivore Project che  ri corda che «Molte specie che vivono ad alte quote nel Pacifico nord-occidentale, come il ghiottone, sono di particolare interesse per la conservazione per le loro storie evolutive uniche e della loro sensibilità ai cambiamenti climatici. Servono come indicatori dei cambiamenti futuri che alla fine influenzeranno specie più tolleranti e, come tali, costituiscono buoni modelli per la conservazione in un mondo che cambia».

Nonostante siano rimasti così pochi ghiottoni negli Stati Uniti, attualmente non sono protetti dall’Endangered Species Act. Alcuni gruppi ambientalisti, tra cui la Biodiversity Legal Foundation, hanno iniziato a presentare petizioni per la protezione del ghiottone già 20 anni fa e l’US Fish and Wildlife Service ha tempo fino alla fine di agosto per prendere una decisione in merito.

Grazie ad altri avvistamenti confermati nell’area adiacente e all’habitat naturale adatto nel Mount Rainier National Park, gli scienziati ritengono che i ghiottoni starebbero iniziando a tornare nel parco. Per questo, già nel 2018 avevano installato foto-trappole per identificare i singoli ghiottoni in base alle distintive macchie pettorali, ma anche per capire se ci fossero femmine di wolverine allattamento e, finalmente, ne è stata individuata una.

Il luogo esatto dove viva la famigliola di ghiottoni resta un segreto per proteggerla da potenziali danni o disturbi accidentali, ma i visitatori del Parco possono comunque monitorare il ritorno di wolverine. «Appassionati di backcountry, sciatori, comminatori con le ciaspole e motoslitte possono aiutarci a monitorare i ghiottoni e contribuire a studiare il loro ritorno naturale all’ecosistema di Cascade – spiega l’ ecologa del parco Tara Chestnut –  I ghiottoni sono animali solitari e nonostante la loro reputazione di aggressività nei media popolari, non rappresentano alcun rischio per i visitatori del parco. Se site abbastanza fortunati da vederne uno in natura, probabilmente fuggirà non appena vi noterà».

Al Mount Rainier National Park  sottolineano che è importante che i visitatori del parco imparino fare attività ricreative riducendo al minimo il disturbo ai ghiottoni: «Anche le attività ricreative a basso impatto come lo sci fuoripista possono disturbare i ghiottoni se i visitatori non hanno gli strumenti per riconoscere i segni della fauna selvatica». Con il supporto del  Washington National Park Fund, il Parco ha sviluppato una nuova guida per il monitoraggio dei carnivori che i visitatori possono scaricare prima di andare a fare attività nelle aree protette, uno strumento che aiuterà i visitatori ad avere una maggiore consapevolezza della presenza dei ghiottoni e ad essere in grado di riconoscere le loro tracce.

La Chestnut conclude: «La segnalazione delle osservazioni della fauna selvatica è molto utile per i parchi nazionali e altri gestori di terreni pubblici, e se qualcuno è abbastanza fortunato da fare una foto di un ghiottone o delle sue tracce, vogliamo davvero saperlo».