Wwf, Lipu e Slow Food: con Draghi finalmente l’ambiente al centro del programma di Governo

Ora è prioritaria la revisione del PNRR. Benissimo il riferimento alla biodiversità, correggere subito la sua assenza dal Piano

[17 Febbraio 2021]

Dopo l’intervento programmatico di Mario Draghi al Senato, la presidente del Wwf Italia, Donatella Bianchi, ha dichiarato: «Il futuro del nostro Paese o sarà sostenibile, puntando decisamente e con coraggio sulla decarbonizzazione e l’arresto e l’inversione dell’emorragia di biodiversità terrestre e marina, o non sarà quello che meritano le future generazioni. Per il rilancio dell’Italia è necessario superare modelli economico produttivi incapaci di perseguire l’innovazione e le sfide ambientali. Questo per noi è la sostanza del messaggio di Draghi che apprezziamo e condividiamo e che secondo noi deve essere la guida per la revisione del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR). Sembra iniziata una nuova era con un programma che nasce da una premessa di cambiamento, di rivoluzione nell’azione di governo. Un “Governo del Paese”, che mette al centro l’ambiente, il pianeta, il futuro sostenibile, con un approccio europeista».
Il Wwf ribadisce a Draghi che, come anticipato durante le consultazioni, nel ripensare il PNRR, quale principale strumento per assicurare la ripresa e  la resilienza del Paese, deve intervenire principalmente sui seguenti assi:  «a) assicurare che nel  Piano sia assegnato, come chiede l’Europa, almeno il 37% delle risorse complessivamente assegnate per il clima e la biodiversità, per azioni che includano ambiti trascurati nella proposta, ora all’esame del Parlamento, come il mare e le acque interne; b) delineare una strategia industriale dell’Italia basata sulle energie rinnovabili e sul rinnovamento dei processi produttivi, coerenti con i target di riduzione delle emissioni e con l’obiettivo di completa decarbonizzazione entro il 2050, assicurando che anche l’idrogeno sia verde e non uno strumento per prolungare l’uso dei combustibili  fossili; c) dare il via ad un grande piano per Riqualificare la Natura d’Italia, per tutelare le aree di maggior pregio naturalistico del nostro Paese e favorire le connessioni ecologiche, fermando la perdita della nostra biodiversità  (tra le più ricche d’Europa), sviluppando la blu e la green economy, introducendo, nel contempo, elementi di sostenibilità e di qualità in settori importanti per il rilancio del Paese, quali quelli del turismo, agricoltura e pesca. Una svolta quella indicata dal Presidente del Consiglio di cui dovranno essere protagonisti la politica come le imprese e i cittadini».

Il Wwf dice di «aver apprezzato la visione sistemica e trasversale, nonché l’analisi fatta nel discorso programmatico del Presidente Draghi oggi al Senato soprattutto quando ha dichiarato che per uscire dalla situazione attuale di emergenza c’è bisogno di una sfida poliedrica che affronti sia l’emergenza sanitaria che quella ambientale, che hanno favorito l’insorgere e il diffondersi del virus, sia quando ha sottolineato come sia necessario  intervenire assicurando che ci sia una giusta transizione del nostro sistema produttivo verso un modello di economia decarbonizzata e sostenibile e che nel futuro dell’Italia non ci deve essere solo “una buona moneta ma un buon pianeta”. E’ quest’ultima, per il Wwf, la sostanza della transizione ecologica».

Il commento della Lipu-BirdLife Italia è antusiastico: «Benissimo il presidente Mario Draghi sul riferimento alla biodiversità tra i punti centrali dell’azione del nuovo governo e sulla necessità di rivedere il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. E’ finalmente arrivato il momento di sanare il vulnus dell’assenza dal Piano di programmi per la natura».

Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu, aggiunge: «E’ fondamentale correggere il grave errore commesso con la completa esclusione dei programmi di conservazione della biodiversità dall’attuale Piano. Un’esclusione che rappresenta una violazione formale del Regolamento europeo, che chiede di includere progetti di conservazione della biodiversità nel 37% di risorse dedicate alla transizione ecologica, e soprattutto sostanziale, perché non può esserci alcuna ripresa verde se non ponendo al centro la biodiversità e il buon uso del capitale naturale. Lo ha detto molto bene il presidente Draghi riferendosi ai tre pilastri Persone, Pianeta e Prosperità. Del resto, è il senso stesso del Next Generation EU e della sua corretta attuazione a livello di stati membri».

Selvaggi conclude: «Restauro degli habitat, corretta gestione della rete Natura 2000, programmi per le specie in via di estinzione, tutela della biodiversità marina e valorizzazione delle bellezze naturali italiane sono le cinque linee d’azione indicate dalla Lipu, che avrebbero senza dubbio, in modo diretto e indiretto, anche un effetto economico positivo. Siamo certi che il presidente Draghi e il ministro Cingolani sapranno opportunamente intervenire».

Anche Slow Food ha apprezzato il discorso di  Draghi: «Ha toccato alcuni temi di cruciale importanza per quel vero cambio di paradigma su cui Slow Food da tempo ormai insiste. Il momento storico che stiamo vivendo, l’autorevolezza e l’esperienza del nuovo Primo ministro, l’orizzonte temporale cui ha accennato – cosa faremo nel 2050 – e i confini politici oltre ai quali ha lanciato lo sguardo – Europa, Mediterraneo, Balcani, Africa – ci fanno guardare ai prossimi giorni e alle prime proposte con attesa e fiducia. Draghi ha evidenziato l’importanza della biodiversità, tema sul quale, da oltre trent’anni, Slow Food lavora con progetti concreti, come i Presìdi e l’Alleanza Slow Food dei cuochi, e ha riconosciuto che “lo spazio […] sottratto alla natura potrebbe essere stata una delle cause della trasmissione del virus dagli animali all’uomo”. Ha ricordato ancora le parole di Papa Francesco secondo cui «le tragedie naturali sono la risposta della Terra al nostro maltrattamento”. Ha accennato al dissesto idrogeologico, a cui Slow Food avrebbe aggiunto anche la drammatica perdita di suolo (e di fertilità dei suoli) cui è soggetto il nostro Paese».

Secondo Slow Food, «La consapevolezza della necessità di articolare il Piano nazionale di ripresa e resilienza attorno al tema della tutela ambientale espressa dal Presidente del Consiglio rappresenta il punto di partenza del processo di ripresa economica. Promettente, in questo senso, il richiamo di Mario Draghi all’agricoltura, alla bellezza dell’Italia basata su arte e paesaggio, all’importanza delle aree interne e di un turismo che non devasti il territorio».

A Slow Food aggiungono che «Ci piacerebbe vedere tra i primi interventi del governo Draghi il tema che secondo Slow Food permette di leggere a 360° il sistema produttivo, economico, culturale e sociale in cui viviamo, una delle principali cause delle crisi climatica e ambientale, ma anche tra le prime soluzioni per risolverle. In questo primo discorso avremmo voluto sentir parlare anche di cibo e di chi il cibo lo produce e lo trasforma, di quelle migliaia di piccole aziende agricole che curano i territori e i paesaggi, che costituiscono il tessuto delle comunità italiane, dei piccoli borghi che quel turismo rispettoso non devasta ma nutre.
Si tratta di un argomento al centro degli ultimi impegni intrapresi dall’Unione europea con le Strategie sulla Biodiversità e Farm to Fork, che può permettere di lavorare da una prospettiva univoca sui 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che riunisce l’impegno dei giovani e delle donne, la tutela del paesaggio e il sostegno alle piccole economie. Se è vero che “ogni spreco oggi è un torto che facciamo alle prossime generazioni, una sottrazione dei loro diritti”, allora è dal cibo che ogni giorno consumiamo, dall’armonia con le risorse naturali con cui viene prodotto, dai diritti di chi lo produce e dalle garanzie per i consumatori che, secondo Slow Food, si deve partire. Nell’augurare al Presidente Draghi buon lavoro, auguriamo anche a tutti noi che su questi pilastri accenda l’impegno proprio e dei ministri che compongono la nuova compagine di governo».