Adaptation Gap Report: intensificare immediatamente l’adattamento ai cambiamenti climatici (VIDEO)

Unep: senza adattamento climatico il mondo rischia gravi danni economici, ambientali e umanitari

[15 Gennaio 2021]

Secondo l’Adaptation Gap Report 2020  pubblicato dall’United Nations environment programme (Unep), «Con l’aumento delle temperature e l’intensificarsi degli impatti dei cambiamenti climatici, anche nel bel mezzo della pandenmia di Covid-19, le nazioni devono intensificare urgentemente l’azione per adattarsi alla nuova realtà climatica o affrontare gravi costi, danni e perdite»

Per l’Unep non  c’è dubbio: «L’adattamento ha senso dal punto di vista economico. Nel 2019, la Commissione globale per l’adattamento ha stimato che un investimento di 1,8 trilioni di dollari in misure di adattamento comporterebbe un ritorno di 7,1 trilioni di dollari in costi evitati e altri benefici. Il raggiungimento dell’obiettivo di 2° C dell’Accordo di Parigi potrebbe limitare le perdite nella crescita annuale globale fino all’1,6%, rispetto al 2,2% per 3° C».

Mentre il Covid-19 e le sue ricadute economiche hanno fatto scendere in basso l’adattamento climatico tra le priorità dell’agenda politica, la ripresa post-pandemia e i pacchetti di stimolo potrebbero portare a una ripresa più resiliente ai cambiamenti climatici e low-carbon.

L’Accordo di Parigi richiede a tutti i suoi firmatari di pianificare e attuare misure di adattamento attraverso piani di adattamento nazionali, studi, monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico e investimenti in un futuro verde. Il quinto Adaptation Gap Report rileva che i Paesi sono molto indietro e, anche se sono stati fatti progressi nella pianificazione e nell’attuazione di misure di resilienza, il gap resta enorme, in particolare nei finanziamenti, per i Paesi in via di sviluppo e nell’attuazione di progetti di adattamento fino al punto in cui ci sono riduzioni reali dei rischi climatici.

Il rapporto sottolinea il ruolo delle soluzioni basate sulla natura: «Azioni appropriate a livello locale che affrontano le sfide della società, come i cambiamenti climatici, e forniscono benefici per il benessere umano e la biodiversità proteggendo, gestendo e ripristinando in modo sostenibile gli ecosistemi naturali o modificati».

Commentando il rapporto, il segretario generale della World meteorogical organization (Wmo), Petter Taalas, ha evidenziato che in realtà il ritmo del finanziamento dell’adattamento climatico è in aumento, «Ma è superato dal rapido aumento dei costi di adattamento. I costi annuali di adattamento nei Paesi in via di sviluppo sono stimati a 70 miliardi di dollari per il 2030. Si prevede che questa cifra raggiungerà i 140-300 miliardi di dollari nel 2030 e i 280-500 miliardi di dollari nel 2050».

La direttrice esecutiva dell’Unep, Inger Andersen,  ha aggiunto che «Quest’anno, abbiamo bisogno di un impegno globale per destinare la metà di tutti i finanziamenti globali per il clima all’adattamento. Questo consentirà di fare un enorme passo avanti nell’adattamento, per tutto: dai sistemi di allerta rapida, alle risorse idriche resilienti alle soluzioni basate sulla natura».

Secondo l’Adaptation Gap Report, le soluzioni basate sulla natura, fondamentali per l’adattamento, devono ricevere maggiore attenzione e Taalas ha ricordato che «Data la lunga durata dell’anidride carbonica nell’atmosfera, gli impatti negativi del cambiamento climatico continueranno per decenni. La Wmo continuerà quindi nei suoi sforzi per sostenere l’adattamento climatico e aumentare la resilienza alle condizioni meteorologiche estreme- E’ molto importante prestare attenzione ai sistemi di allerta precoce multi-pericolo. Questi sono un potente strumento per l’adattamento climatico».

Il 25 gennaio il Global Center on Adaptation, organizzerà il Climate Adaptation Summit per cercare  di raccogliere un maggiore sostegno internazionale per l’adattamento, riducendo la vulnerabilità dei Paesi e delle comunità al cambiamento climatico e aumentando la loro capacità di assorbire gli impatti.

La Wmo è uno dei partner dell’iniziativa Climate Risk and Early Warning Systems (CREWS) che punta a «salvare vite, risorse e mezzi di sussistenza attraverso un maggiore accesso agli allarmi meteorologici precoci e alle informazioni sui rischi per le persone nei paesi meno sviluppati (LDC) e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo States (SIDS), i paesi più vulnerabili del mondo ai cambiamenti climatici. Il Crew sta organizzando l’evento Getting ahead of the climate curve: Investing in early warning and early action preparatorio del Climate Adaptation Summit, durante il quale ministri, leader ed esperti dei Paesi che lottano in prima linea contro gli impatti dei cambiamenti climatici affronteranno l’urgente necessità di maggiore attenzione e investimenti per l’ allerta precoce e per la prevenzione incentrata a sulle persone.

Secondo il 2020 State of Climate Services report della Wmo, una persona su tre non è ancora adeguatamente coperta dai sistemi di allerta precoce  e  solo un quinto del finanziamento globale

L’ Adaptation Gap Report 2020 conclude: «Sebbene le nazioni siano progredite nella pianificazione, permangono enormi gap nei finanziamenti per i Paesi in via di sviluppo e nel portare i progetti di adattamento fino allo stadio in cui portano una reale protezione contro gli impatti climatici come siccità, inondazioni e innalzamento del livello del mare. I finanziamenti pubblici e privati ​​per l’adattamento devono essere intensificati con urgenza, insieme a un’attuazione più rapida. Anche le soluzioni basate sulla natura – azioni appropriate a livello locale che affrontano le sfide della società, come i cambiamenti climatici, e forniscono benefici per il benessere umano e la biodiversità proteggendo, gestendo in modo sostenibile e ripristinando gli ecosistemi naturali o modificati – devono diventare una priorità».

Videogallery

  • How to boost resilience to climate change - Adaptation Gap Report 2020