Alluvioni e frane del 2018: dall’Unione europea aiuti per 250 milioni di euro all’Italia

100 milioni di euro anche per Horizon 2020 ed Erasmus+

[4 Settembre 2019]

Con 35 voti a favore, 1 contrario e 3 astensioni, la commissione per i bilanci del Parlamento europeo ha approvato finanziamenti del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (Fsue) per 293,5 milioni di euro per risarcire i danni provocati dagli eventi meteorologici estremi del 2018 in Italia, Austria e Romania. Ben 277,2 milioni di euro andranno all’Italia per le forti piogge, le inondazioni e le frane avvenute nell’autunno 2018; 8,1 milioni di euro all’Austria, colpita dagli stessi eventi meteorologici; 8,2 milioni di euro per la regione nordorientale della Romania, per le inondazioni subite  nell’estate 2018.

In una nota il Parlamento europeo ricorda che «Nell’autunno del 2018 quasi tutte le regioni italiane, da nord a sud, sono state colpite da fenomeni meteorologici estremi che hanno causato frane, alluvioni e caduta di alberi, e all’origine di decine di decessi. Fra i danni materiali, si sono registrati gravi interruzioni delle reti stradali e fluviali, allagamenti di edifici pubblici e privati, interruzioni delle reti elettriche e del gas, oltre a perdite significative nei settori del legname e del turismo.

La Commissione per i bilanci ha inoltre approvato un aumento di 100 milioni di euro per i programmi Ue Horizon 2020 (80 milioni di euro per il finanziamento della ricerca) ed Erasmus+ (20 milioni di euro per la mobilità giovanile), come stabilito nell’accordo sul bilancio Ue 2019 fra Parlamento europeo e Consiglio del dicembre 2018.

In un’altra votazione della commissione parlamentare, i deputati hanno deciso di restituire agli Stati membri dell’Ue 1,8 miliardi di euro a partire dal 2018, attraverso una riduzione dei contributi dei Paesi al bilancio dell’Ue. L’Europarlamento spiega che «Si tratta di una routine annuale, con un’eccedenza solitamente derivante dagli interessi di mora e dai pagamenti di ammende ricevuti dalla Commissione, nonché dalla sotto-esecuzione dei programmi dell’Ue».

Prima di poter entrare in vigore, le relazioni dovranno essere approvate dal Parlamento europeo in seduta plenaria il 16 – 19 settembre a Strasburgo e poi dal Consiglio dei ministri Ue.