Cambiamenti climatici, per il Met Office nel 2020 continuerà il trend globale al riscaldamento

Il 2020 è destinato a proseguire la serie degli anni più caldi della Terra. Più 1,1° C rispetto al 1850-1900

[19 Dicembre 2019]

Le previsioni annuali sulla temperatura globale del Met Office britannico per il 2020 suggeriscono che il prossimo anno proseguirà la serie degli anni più caldi sulla Terra da quando gli scienziati hanno iniziato a raccogliere i dati nel 1850. La global temperature series rappresenta una media di tre dataset delle temperature globali: HadCRUT; NOAAGlobalTemp; e GISTEMP e al Met Office spiegano che «La serie degli anni più caldi è iniziata nel 2015; il primo anno in cui le temperature globali hanno superato gli 1,0° C al di sopra del periodo preindustriale (1850-1900). L’anno più caldo mai registrato è stato il 2016, quando un significativo riscaldamento legato a El Niño nel Pacifico tropicale ha aumentato la temperatura globale. Il 2020 dovrebbe essere un altro anno molto caldo, ma questa volta senza un forte segnale di El Niño».
Il Met Office prevede che per il 2020 la temperatura media globale sarà compresa tra 0,99° C e 1,23° C – con una stima centrale di 1,11° C – al di sopra della media del periodo preindustriale 1850-1900. Dal 1850, il 2016 è stato l’anno più caldo mai registrato con 1,16° C al di sopra della media 1850-1900-
I ricercatori climatici e meteorologici britannici evidenziano che in assenza di un forte riscaldamento indotto da El Niño nel Pacifico, a portare a queste previsioni della temperatura globale per il 2020 sono i crescenti livelli di gas serra. Adam Scaife, responsabile Met Office per le previsioni a lungo termine, sottolinea che «Gli eventi naturali – come il riscaldamento indotto da El Niño nel Pacifico – influenzano il sistema climatico, ma in assenza di El Niño, questa previsione fornisce un quadro chiaro del fattore più forte che causa l’aumento delle temperature: le emissioni di gas serra».
Secondo i ricercatori, nonostante un calo nell’uso del carbone, le emissioni di anidride carbonica quest’anno sono leggermente aumentate e l’annual analysis of emission trends del Global Carbon Project suggerisce che nel 2019 la CO2 aumenterà ancora dello 0,6% a causa dela forte crescita dell’utilizzo di petrolio e gas. Secondo i dati provvisori presentato alla COP25 Unfccc di Madrid dalla World meteorological organization (Wmo) il 2019 sarà il secondo o il terzo anno più caldo di sempre e quindi il periodo 2015-2019 finirà per essere il quinquennio più caldo mai registrato.
La previsione del Met Office, una delle istituzioni meteorologiche più autorevoli del mondo, si basano sui fattori chiave del clima globale, ma non include eventi imprevedibili, come una grande eruzione vulcanica, che provocherebbe un raffreddamento temporaneo. Nick Dunstone, esperto di variabilità climatica del Met Office, ha evidenziato che «Sebbene la Terra si sia riscaldata di circa 1,0° C in media dall’epoca preindustriale, questo non si diffonde uniformemente sulla superficie del globo tanto quanto il riscaldamento che sta avvenendo nell’Artico e sulle masse terrestri. Questa era una caratteristica del cambiamento climatico che era stata predetta al momento del lancio del Met Office Hadley Center e della pubblicazione del primo rapporto Ipcc trent’anni fa».
Le previsioni del Met Office per la temperatura media globale del 2019, pubblicate alla fine del 2018 (da 0,98° C a 1,22° C in più con una stima centrale di 1,10° C), sono in linea con le ultime osservazioni sulla temperatura globale per quest’anno. I dati di gennaio-ottobre 2019 dimostrano che la temperatura media globale è di 1,11 ± 0,10° C sopra i livelli preindustriali.
Doug Smith, ricercatore del Met Office, fa notare che «Le previsioni per il 2020 collocano l’anno prossimo tra i 6 anni più caldi mai registrati, che si sono verificati tutti dal 2015. Tutti questi anni sono stati di circa 1,0° C più caldi rispetto ai periodo industriale».
Di fronte a questi dati il fallimento della COP25 di Madrid è ancora più preoccupante, indicando chiaramente che il mondo corre a rotta di collo verso il superamento del limite di sicurezza dei più 1,5° C, la soglia varcata la quale gli impatti climatici saranno sempre più pericolosi.
Il 2020 sarà quindi molto caldo e vedremo se i governi si decideranno a incrementare i loro piani per garantire che il mondo rimanga al di sotto degli 1,5° C. Lo sapremo nel novembre 2010 proprio nel Regno Unito – o meglio in Scozia – dove a Glasgow si terrà la cruciale COP26 Unfccc e dove il Committee on Climate Change ha avvertito il governo conservatore della Brexit che, anche se uscirà dall’Europa, la Gran Bretagna deve fare di più e meglio per raggiungere i propri obiettivi se vuole avere credibilità con i negoziatori a Glasgow.