Francia, non solo gilet gialli: la petizione per il clima supera i 2 milioni di firme (VIDEO)

4 associazioni, cambiare modello: molta più democrazia e molta più eguaglianza sociale

[14 Gennaio 2019]

Mentre I gilet gialli manifestano e si scontrano duramente con la polizia per l’ennesimo sabato, c’è un’altra Francia che contesta il governo da posizioni opposte a quelle iniziali dei magmatico movimento anti-Macron (nato contro la “cerbon tax” sul carburante), quella rappresentata da Greenpeace France,  Fondation pour la Nature et l’Homme (FNH), Notre Affaire à Tous e Oxfam France che sta mobilitando dietro una petizione  una gran parte dell’opinione pubblica francese perché il governo prenda misure immediate ed efficaci per lottare contro il cambiamento climatico.

L’iniziativa che le 4 associazioni hanno chiamato  “l’Affaire du siècle” (il “Caso del secolo”)  ha già raccolto l’adesione di più di 2 milioni di  cittadini (circa il 3% dei francesi), molto più di

qualsiasi altra petizione nella storia della Francia: nonostante imponenti proteste di piazza, nel 2017 la petizione contro la riforma del diritto del lavoro si fermò a meno di 1,4 milioni di firme e la petizione dei Gilet Gialli  ha raccolto meno di 1,3 milioni di firme.

Va detto che tra il cosiddetti Gilet Gialli molti sostengono la transizione energetica e l’azione climatica, cosa che non ha messo in discussione nemmeno il presidente francese Emmanuel Macron  che ha annunciato un grande dibattito nazionale su e questi temi.

Ma il successo della petizione ambientalista ha del clamoroso perché sostiene un’iniziativa inedita: portare il governo francese di fronte alla giustizia con l’accusa di inazione sui cambiamenti climatici e di non rispettare gli impegni, nazionali, europei e internazionali sottoscritti dalla Francia. Una denuncia imbarazzante per il Paese dive ha visto la luce l’Accordo di Parigi.

A Greenpeace France spiegano che «L’appello messo online che invita cittadini e cittadine a unirsi a noi ha creato una mobilitazione inedita: tra il 18 e il 20 dicembre, 1,6 milioni di visitatori unici hanno visitato il sito! In meno di 48 ore, il video di lancio  è stato visto 8 milioni di volte su Facebook e più di 500.000 volte su Youtube».

Un successo e una mobilitazione che rincuorano gli ambientalisti e li spronano ad andare avanti, anche perché Météo-France ha annunciato che il 2018 è stato l’anno più caldo mai registrato in Francia, con una temperatura media di circa  14°C, che dovrebbe raggiungere i +1,4°C sopra la media del periodo 1981-2010. Gli ambientalisti ricordano anche che il Rapporto speciale dell’Ipcc ha detto che per restare entro gli 1,5° C di aumento delle temperature globali entro il 2030, bisogna raggiungere le emissioni zero entro il 2045.

Greenpeace , FNH, Notre Affaire à Tous e Oxfam accusano il governo francese di continuare nella politica dello struzzo: «Mentre dobbiamo diminuire le nostre emissioni, quelle ripartono al rialzo (+ 3,2 % nel 2017), e gli obiettivi in materia di energie rinnovabili sono lontani dall’essere raggiunti (23 % entro il 2020, quando oggi siamo solo al 16%). Dive sono andate a finire le belle promesse dell’Accordo di Parigi?»

E, a differenza della mutevole e contraddittoria lista delle richieste dei Gilet Gialli, l’“l’Affaire du siècle” si basa su richieste molto precise: «Bisogna cambiare approccio nelle politiche pubbliche, per trasformare i settori fortemente emettitori. Mobilità: investire massicciamente nei trasporti pubblici e sulle mobilità dolci per ridurre drasticamente l’uso dell’auto individuale, soprattutto in ambiente urbano. E fare in modo che i veicoli nuovi smettano di emettere gas serra al più tardi nel 2028- Agricoltura: farla finita con il modello industriale sostenuto dalle sovvenzioni pubbliche e ridurre della metà il consumo di carne e di latticini prima del  2050. Alloggi: investire massicciamente nel rinnovamento energetico degli edifici mal isolati. E, naturalmente, mettere fine a tutti i grandi progetti industriali nocivi per il clima: la bioraffineria di Total alla Mède, il raccordo autostradale di CGO a Strasburgo, le trivellazioni petrolifere e la miniera d’oro gigante in Guyana, il parco di divertimenti o i centri commerciali giganti come Europa City a Gonesse…»

Rivendicazioni che crediamo molti dei partecipanti alla manifestazione pro-Tav di ieri a Torino considererebbero anti-sviluppo ma che sono considerate, da una crescente fetta dell’opinione pubblica europea, francese e italiana, l’unico modo per cambiare il paradigma economico ed evitare la catastrofe ambientale e climatica.

Come dicono le associazioni promotrici del “l’Affaire du siècle” «Più in generale, bisogna che lo Stato cambi modello  per mettere l’impegno climatico al centro delle sue politiche pubbliche, del suo sistema fiscale, dei suoi accordi commerciali internazionali e della sua diplomazia. Come preconizzato dall’Ipcc, occorre una reale trasformazione politica e sociale. Questo significa (molta) più democrazia e (molta) più eguaglianza sociale, di fronte agli industriali e alle loro lobby che distruggono il clima e mettono in pericolo la sopravvivenza dell’umanità».

Per ora, nonostante gli aggiustamenti e le promesse di Macron, il ministro dell’ambiente francese François de Rugy e il suo sottosegretario Brune Poirson si sono limitati a complimentarsi per questa mobilitazione per il clima ma hanno espresso sorpresa e dispiacere per l’attacco giuridico al loro governo.

Gli ambientalisti accusano gli esponenti del governo Macron di essere sempre i soliti ipocriti, ricordando loro che in Olanda il governo è stato condannato da un tribunale a intensificare la lotta contro i cambiamenti climatici.

Macron e il suo primo ministro Édouard Philippe tuonano contro i Gilet Gialli che ogni settimana mettono a ferro e fuoco Parigi ma non dicono nella sull’Affaire du siècle, ma gli ambientalisti aspettano una loro risposta e ricordano che «Conformemente alle disposizioni giuridiche, lo Stato ha due mesi per reagire a partire dal ricorso depositato il 18 dicembre» e che se non avverrà un cambiamento radicale nella politica climatica francese il procedimento seguirà il suo corso e Greenpeace , FNH, Notre Affaire à Tous e Oxfam promettono che non abbasseranno la guardia sull’Affaire du siècle.

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  • L’AFFAIRE DU SIÈCLE ft. McFly & Carlito, Marion Cotillard, CYR!L, Juliette Binoche et 27 autres !