Riceviamo e pubblichiamo

Fridays For Future in Piazza Duomo a Pisa per gli incendi in Australia

«La colpa dei terribili incendi che hanno sconvolto l'Australia non è del caso o dei piromani, ma del riscaldamento globale»

[20 Gennaio 2020]

Lo scorso venerdì il consueto presidio dei ragazzi dei Fridays For Future Pisa si è trasferito da sotto il Comune alla Piazza del Duomo, per richiamare l’attenzione della popolazione e dei numerosi turisti sugli incendi che da mesi stanno devastando l’Australia. Al suono di una sirena, i manifestanti sono caduti a terra, accanto a un cartello che indicava il nome delle multinazionali oli&gas più inquinanti.

«Non si può risolvere un problema senza chiamarlo con il proprio nome – afferma Bruno Fracasso, di Fridays For Future Pisa – la colpa dei terribili incendi che hanno sconvolto l’Australia non è del caso o dei piromani, ma del riscaldamento globale. Lo stesso rapporto dell’Ipcc (intergovernal Panel for Climate Change dell’ONU) già dieci anni fa indicava un aumento del rischio degli incendi in Australia dovuto al riscaldamento globale. Una curiosa legge del contrappasso, considerando che il governo del Primo Ministro Scott Morrison, con il suo convinto negazionismo climatico e le sue politiche da sempre favorevoli alle lobby del carbone, si può considerare uno tra i più responsabili della crisi climatica in atto. Appare sempre più evidente come gli stravolgimenti del clima non siano un problema per la natura in quanto tale, ma riguardano innanzitutto noi».

La situazione in Australia si aggrava sempre di più. Fino ad ora i numeri parlano di quasi 30 morti, 100.000 sfollati, 500.000.000 di animali uccisi, oltre dieci milioni di ettari bruciati. Un’area vasta quanto l’Inghilterra.

«Da Milano a Palermo, da Roma e Cesena, decine di piazze italiane sono state invase dai giovani attivisti del clima per denunciare una situazione ormai insostenibile – aggiunge Gabriele Moretti – ma questo non basta. Noi chiediamo che si indichi pubblicamente la correlazione tra quello che sta succedendo in Australia, i cambiamenti climatici in atto e le emissioni di gas serra, e che quindi si prendano misure concrete per fermare le emissioni.  L’Australia ha il più alto tasso mondiale pro-capite di emissioni di gas serra, dovute principalmente all’utilizzo ed esportazione di gas e carbone altamente inquinante, mercato che ha fruttato all’Australia 46 miliardi di dollari nel solo 2018. In ragione di questi interessi, nell’ultima conferenza mondiale sul clima a Madrid (la Cop25), i rappresentanti del governo australiano (insieme a quelli di Brasile e Arabia Saudita) hanno insistito nel minare gli accordi di Parigi (Cop21), chiedendo in particolare la possibilità di utilizzare dei “bonus” per raggiungere artificiosamente gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. Proprio mentre i loro territori andavano a fuoco. Tutto questo deve finire. Le persone, gli ecosistemi, devono venire prima dei profitti».

di Fridays For Future Pisa – Italia