Greenwashing nucleare alla Conferenza sul clima di Parigi

Réseau "Sortir du nucléaire" denuncia EDF: «Le sue menzogne non salveranno il clima»

[25 Settembre 2015]

A dicembre si terrà a Parigi la Conferenza della parti dell’United Nations Framework Convention on Climate Change (COP21 Unfccc) che dovrebbe essere il punto di svolta per un accordo globale contro il riscaldamento globale, ma lo sponsor della COP21 sarà una delle più grosse imprese energetiche mondiali e la più grande multinazionale nucleare del mondo, Électricité de France (EDF) che ne ha approfittato per lanciare una grande campagna pubblicitaria per presentarsi come «partenaire officiel d’un monde bas carbone».

La cosa ha fatto arrabbiare non poco quelli di Réseau “Sortir du nucléaire”, che parla di un colossale caso di  greenwashing nucleare alla COP21 di Parigi, e l’agguerrita coalizione no-nuke francese, che spiega: «EDF pretende di produrre in Francia il 98% di elettricità “senza CO2”. Questa affermazione è menzognera, perché tutte le operazioni legate al funzionamento dell’industria nucleare emettono dei gas serra!»

Per far crescere la pressione su EDF, “Sortir du nucléaire” ha lanciato la petizione on-line Stop aux mensonges d’EDF” «per esigere che l’impresa smetta di mentire e che ritiri dalle pubblicazioni e pubblicità ogni menzione che lasci credere che ikl nucleare non emetta CO2, facendolo così passare per un’energia “pulita”.

Infatti la campagna pubblicitaria di EDF che scandisce l’avvicinarsi della COp 21 Unfccc, elogia la produzione di energia elettrica francese che, grazie al solo nucleare, emetterebbe solo il 2% di CO2. Per contrastare questa «comunicazione ingannevole», Réseau “Sortir du nucléaire” ha denunciato EDF al Jury de Déontologie Publicitaire e sottolinea che «EDF tenta di presentarsi come un protagonista virtuoso, alla testa della lotta contro il cambiamento climatico. Mentre sfrutta 16 centrali a carbone nel mondo e rappresenta la 19esima impresa mondiale più emettitrice di gas serra, EDF si fregia di agire “ovunque è presente” per un’elettricità “decarbonizzata”. Come non essere scandalizzati da questa affermazione quando sappiamo che le emissioni mondiali di EDF rappresentano 80 milioni di tonnellate di CO2 all’anno?»

Secondo gli antinucleari francesi, nessun calcolo permette di capire come EDF possa essere arrivata ad affermare che «Il 98% dell’elettricità prodotta in Francia è senza CO2», per rappresentare come virtuoso il mix elettrico francese. «Ma nessuno è un credulone – dicono a “Sortir du nucléaire” – sotto la copertura della protezione del clima, si tratta prima di tutto di una promozione del nucleare, che nel 2013 rappresentava l’85% della produzione di elettricità del gruppo in Francia. EDF ha già tentato, in particolare nella sua pubblicità “EDF en Alsace: Ancrer dans son territoire”, di vantare una produzione di elettricità nucleare che pretende di essere “100% sans CO2”. Ora, il Jury de Déontologie Publicitaire ha recentemente giudicato che una tale affermazione era “suscettibile di indurre in errore il pubblico sulla realtà ecologica delle azioni di ’EDF”».

Il “trucco” usato da EDF per attuare questo greenwashing nucleare è quello di concentrare l’attenzione solo sulle emissioni delle centrali nucleari , ma i no-nuke fanno notare che «Così facendo, “dimentica” di contabilizzare le quantità non trascurabili di gas serra emesse durante le diverse tappe necessarie al funzionamento dell’industria nucleare, a monte e a valle (estrazione dell’uranio, produzione del combustibile, operazioni di trattamento delle scorie, ecc.). Nessuno studio, anche quelli realizzati dall’International atomic energy agency, attribuisce emissioni di CO2 nulle al nucleare. Secondo una sintesi di 103 studi basati su questo tema, si può ritenere una stima media di 6 g di CO2/kWh, alcuni calcoli evocano anche 288 g de CO2/kWh».

Per “Sortir du nucléaire” EDF si concentra solo sulle emissioni di CO2 per nascondere totalmente gli altri problemi ambientali che comporta il ricorso al nucleare, «Sia che si tratti delle ricadute di incidenti nucleari, dell’inquinamento delle miniere di uranio, dell’accumulo di scorie ingestibili o dell’esplosione dei costi legati ai reattori nucleari».

Ma il greenwashing nucleare realizzato dal principale sponsor del summit Unfccc pone anche un colossale problema politico: «E’ inaccettabile che il primo produttore mondiale di elettricità si serva della COP21 per promuovere il nucleare» e per questo Réseau “Sortir du nucléaire” ha denunciato nuovamente EDF al Jury de Déontologie Publicitaire e promette: «Non lasceremo passare questa propaganda dell’industria nucleare e denunceremo tutte le affabulazioni, le ipocrisie e le menzogne destinate a vendere questa tecnologia come una soluzione al cambiamento climatico».