I cambiamenti climatici potrebbero rendere impossibile coltivare il sud della Gran Bretagna

In uno scenario +5°C le coltivazioni si sposteranno a nord e a ovest (e l’Italia diventerà desertica)

[30 Ottobre 2019]

Il nuovo studio “Large changes in Great Britain’s vegetation and agricultural land-use predicted under unmitigated climate change” pubblicato su Environmental Research Letters da un team internazionale di ricercatori al quale ha partecipato anche Carlo Fezzi dell’università di Trento, suggerisce che «I cambiamenti climatici incontrollati potrebbero spingere la coltivazione della Gran Bretagna a nord e ovest, lasciando l’est e sud-est incapaci di sostenere le coltivazione».

Il problema è che attualmente la maggior parte delle coltivazioni e di seminativi in ​​Gran Bretagna si trova proprio ad est e sud-est, mentre i pascoli e altri utilizzi del suolo sono più comuni più a nord e ad ovest.

Il nuovo studio, sostenuto dal Natural Environment Research Council, esamina gli effetti del riscaldamento secondo lo scenario +5° C (RCP 8.5) previsto per il 2100 se le emissioni di CO2 mondiali continueranno ad aumentare al ritmo attuale. Oltre a diventare significativamente più calda, la Gran Bretagna diventerebbe anche molto meno piovosa: 140 mm in meno per stagione di crescita (da aprile a settembre) con una siccità ancora più acuta nel sud-est del Paese. Insomma, il sud della Gran Bretagna diventerebbe, come clima, più o meno come il sud della Spagna e della Francia. Con questo tipo di scenario gran parte dell’Italia si trasformerebbe in un’area desertica, rendendo impossibile non solo l’agricoltura ma anche attività come il turismo.

Il principale autore dello studio, Paul Ritche del Global Systems Institute dell’università di Exeter, ricorda che «La Gran Bretagna è relativamente fresca e umida, quindi una stagione di crescita più calda e più asciutta dovrebbe generalmente aumentare la produzione di seminativi. Tuttavia, la nostra ricerca suggerisce che, entro il 2100, i cambiamenti climatici non mitigati vedrebbero un declino nell’agricoltura nell’est e nel sud-est. Le colture potrebbero ancora essere coltivate con l’aiuto dell’irrigazione, ma ciò implicherebbe sia lo stoccaggio di grandi quantità di precipitazioni invernali sia il trasporto di acqua dalle parti più umide del Paese. La quantità di acqua richiesta sarebbe enorme, rappresentando una grande sfida per l’agricoltura del Regno Unito».

Paradossalmente, parte dell’impatto delle condizioni più calde e siccitose potrebbe essere compensato da livelli più elevati di anidride carbonica nell’atmosfera che consentirebbero alle piante di utilizzare l’acqua in modo più efficiente. Ma un altro autore dello studio, Timothy Lenton, direttore del Global Systems Institute di Exeter, evidenzia che «I nostri risultati suggeriscono che i cambiamenti climatici non mitigati cambieranno il modo in cui utilizziamo la nostra terra in Gran Bretagna. In questo scenario la siccità estiva significa che senza un’irrigazione significativa, le grandi regioni dell’est e del sud-est dell’Inghilterra diventerebbero terra meno produttiva. Nel frattempo, gli allevatori più a ovest e a nord potrebbero essere in grado di passare a seminativi più redditizi».

Il team di ricerca – che comprende anche scienziati del Met Office e dell’università olandese di Wageningen – ha utilizzato scenari all’avanguardia del cambiamento climatico su scala di un chilometro realizzati grazie al Joint UK Land Environment Simulator JULES) e a all’ECOnometric AGricultural land use model (ECOAG).

Lizzie Kendon, direttrice scientifica del Met Office, conclude: «Un fattore chiave per il programma scientifico del Met Office è capire come il cambiamento climatico avrà un impatto sul Regno Unito. Nell’ambito di questo, realizziamo proiezioni climatiche ad altissima risoluzione, che forniscono informazioni dettagliate su come il clima del Regno Unito potrebbe cambiare nel prossimo secolo. Ogni agricoltore sa che l’agricoltura e il clima sono indissolubilmente legati. Siamo lieti che le nostre proiezioni siano state fondamentali nel determinare le sfide climatiche per il futuro dell’agricoltura britannica; una delle nostre industrie vitali. Il clima sta cambiando e continuerà a cambiare ma armati delle migliori proiezioni climatiche, industrie come l’agricoltura sapranno cosa sta arrivando e saranno in grado di adattarsi al nuovo clima che tutti dovremo affrontare».