Attualmente, solo il 3-5% del finanziamenti per il post-Covid è per la ripresa sostenibile

I sindaci C40: solo una ripresa verde creerà posti di lavoro e salverà vite. I governi mettano fine ai sussidi ai combustibili fossili

Una nuova ricerca di mostra che investire i recovery founds in soluzioni verdi creerebbe 50 milioni di posti di lavoro, preverrebbe 270.000 morti premature e fornirebbe 280 miliardi di dollari in benefici economici a livello globale

[28 Ottobre 2020]

Secondo l il nuovo rapporto tecnico “The case for a green and just recovery”  appena pubblicato dalla C40 Global Mayors COVID-19 Recovery Task Force, un gruppo di sindaci di grandi città, «investire i fondi di stimolo post Covid in soluzioni ecologiche consentirebbe una ripresa economica molto più rapida».

La trask force dei sindaci è «Profondamente preoccupata per il fatto che solo il 3% – 5% degli incentivi Covid internazionali, stimati tra i 12 ei 15 trilioni di dollari, sia attualmente impegnato in iniziative verdi».

La C40 Global Mayors Covid-19 Recovery Task Force e firmata dal sindaco di Los Angeles e dal presidente C40, Eric Garcetti; del presidente della Task Force Giuseppe Sala sindaco di Milano; del sindaco di Freetown, Sierra Leone, Yvonne Aki Sawyerr; dal segretario per l’ambiente di Hong Kong, Cina, KS Wong e dai sindaci di Lisbona, Rotterdam, Medellín, Montréal, New Orleans, Seattle e Seoul.

Garcetti, ha sottolineato che «Il Covid-19 ha messo a nudo le profonde disuguaglianze che si trovano nel cuore delle nostre economie, società e leggi, e i sindaci capiscono che tornare semplicemente alla normalità non sarà sufficiente: dobbiamo costruire città più sane, più resilienti e più inclusive in tutto il mondo. Questo rapporto rivela ciò che sappiamo dall’inizio della pandemia: che solo una ripresa verde e giusta può aiutarci a uscire da questa crisi, proteggere il nostro pianeta e gettare le basi per un futuro più sostenibile, equo e prospero».

I sindaci s di C40 avvertono in una dichiarazione congiunta che «Sostenendo le economie vecchie e inquinanti, una ripresa sporca accelererà l’emergenza climatica, metterà in pericolo la salute pubblica, costerà vite umane e sacrificherà posti di lavoro. Ignorando l’opportunità di effettuare rapidi investimenti di stimolo verdi, la maggior parte dei governi nazionali e delle istituzioni globali ci sta probabilmente portando a cambiamenti climatici catastrofici».

Al contrario, una ripresa verde e giusta basata sui principi di un Green New Deal globale «Indirizzerebbe i fondi di stimolo e ripresa post-Covid  verso investimenti nei trasporti pubblici, nelle infrastrutture pedonali e ciclabili e l’energia pulita. Questo approccio fornirebbe vantaggi economici e sanitari trasformativi nelle 100 città leader del mondo e nelle loro catene di approvvigionamento, mettendo il pianeta sulla buona strada per mantenere il riscaldamento globale sotto la linea di 1,5° C che la scienza ci dice sia necessaria per prevenire ulteriori impatti climatici devastanti».

Il rapporto evidenzia che una ripresa verde e giusta: Creerà oltre 50 milioni di posti di lavoro dignitosi e sostenibili entro il 2025, nelle quasi 100 città della rete C40 e delle rispettive catene di approvvigionamento. Oltre un terzo in più rispetto all’investimento di fondi in una ripresa ad alto tenore di carbonio. Salverà vite riducendo l’inquinamento atmosferico di quasi il 30% nelle città di tutto il mondo. Tali miglioramenti potrebbero prevenire 270.000 morti premature nel prossimo decennio nelle quasi 100 città membri del C40 e, come dimostrato nella ricerca esistente, rendere meno probabili ulteriori pandemie di coronavirus riducendo la distruzione dell’habitat. Consentirà un risparmio di oltre 1,4 miliardi di dollari sui costi sanitari  evitando i ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie e cardiovascolari associate a una cattiva qualità dell’aria e fornirà benefici economici più ampi per oltre 280 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni evitando morti premature. Questo è particolarmente prezioso in un momento in cui i sistemi sanitari e i bilanci del settore pubblico stanno affrontando una pressione senza precedenti. Più che dimezzerà le emissioni di gas serra entro il 2030, mettendoci sulla buona strada per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi, a differenza di un ritorno al business as usual, con il quale le emissioni di gas serra continuerebbero ad aumentare.

Modellando gli impatti di una spesa per gli incentivi più rapida, che consenta un’azione nei prossimi 5 anni invece che nei prossimi 15 anni, le motivazioni per investimenti rapidi emergono chiaramente: «Un ” green recovery accelerato” nei prossimi 5 anni offre le migliori possibilità di prevenire il degrado climatico e fornirebbe molti più posti di lavoro verdi e benefici per la salute a lungo termine».

Secondo i sindaci della C40 Global Mayors COVID-19 Recovery Task Force, «In questo momento, il test più significativo dell’impegno di qualsiasi governo per l’azione climatica, è dove sta indirizzando i finanziamenti dei recovery plan».

La Task Force ha ribadito il suo appello ai governi nazionali e regionali, alle banche centrali e alle istituzioni finanziarie internazionali «affinché si uniscano a loro nel fornire una ripresa verde e giusta dal CovidD-19». Le richieste dei sindaci includono anche «La fine degli investimenti e dei sussidi pubblici ai combustibili fossili; impegni per una ripresa equa e inclusiva; proteggere il trasporto pubblico; investire in energia pulita e in città resilienti come motori della ripresa».

I sindaci del C40 hanno anche invitato tutti coloro che condividono la loro visione per una ripresa verde e giusta a unirsi alla loro coalizione Global Green New Deal formata da sindaci, leader aziendali, sindacalisti, investitori, giovani attivisti, società civile e cittadini globali «per creare il futuro che vogliamo».

Sala ha commentato: «Mentre dobbiamo continuare a concentrarci sulla prevenzione dell’ulteriore diffusione del virus e sulla risposta ai bisogni immediati delle nostre comunità colpite, siamo anche chiamati a fornire una visione a lungo termine e a prepararci nel miglior modo possibile. Le nostre città hanno un disperato bisogno di dirigersi verso un futuro migliore e i risultati del lavoro della Mayoral Task Force e della sua ricerca forniscono ai colleghi sindaci una serie formidabile di strumenti per affrontare la crisi e rafforzare la loro azione inclusiva per il clima. Credo che i risultati della ricerca sui benefici di uno stimolo verde – e sui costi spaventosi di una mancanza di stimolo verde – siano convincenti e influenti. Dimostrano perché una ripresa verde e giusta è l’unica ripresa possibile e quali sono i vantaggi di investimenti sostenibili ed equi per i nostri cittadini. Sono sicuro che questo avrà un potente effetto domino nel perseguire una ripresa verde e giusta in tutti i nostri continenti».

La canadese Valérie Plante, sindaco di Montréal, ha concluso: «La situazione attuale ci costringe ad essere innovativi e quindi a cogliere l’opportunità di un nuovo paradigma economico che supporti la nostra economia, le nostre attività locali e il benessere dei nostri cittadini. Un recovery plan green e inclusivo dovrebbe rispondere alle disuguaglianze socioeconomiche e ai problemi ambientali comuni alle grandi città. In questo senso, è imperativo che i governi e le città agiscano come partner per garantire una transizione ecologica di successo a sostegno di un’economia prospera».