I sorprendenti primi 100 giorni di Biden, molto per l’ambiente e il clima e più giustizia sociale

Sierra Club, Greenpeace, NRDC e Wwf: passi coraggiosi ma c’è ancora molto lavoro da fare

[29 Aprile 2021]

Il presidente Usa Joe Biden ha tenuto il suo primo discorso davanti alla Camere riunite del Congresso e ha illustrato le azioni coraggiose e aggressive che la sua amministrazione ha intrapreso durante i suoi primi 100 giorni, tra cui affrontare la crisi climatica, l’introduzione dell’American Jobs Plan e la presentazione del suo American Families Plan. Tra queste nuove misure in Italia ha colpito l’annuncio di una sorta di patrimoniale sui ricchi (una bestemmia in chiesa per il governo italiano) e subito Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana ha commentato: «Più tasse per chi guadagna oltre un milione di dollari (in alcuni quasi il doppio) da destinare a servizi per l’infanzia, scuola, università, contrasto alla povertà e riduzione delle diseguaglianze.  Questo l’annuncio di Joe Biden.  Devo ammettere, un alleato inaspettato nella battaglia per la Giustizia Sociale (un sentito grazie a Bernie Sanders per l’ottimo lavoro svolto). Se anche nella patria del neoliberismo e del capitalismo più sfrenato, con un Presidente che non può essere di certo definito un estremista di Sinistra, si sta realizzando una patrimoniale per redistribuire la ricchezza il motivo è semplice: è la cosa giusta e più sensata da fare. Negli Usa come nel nostro Paese. Sappiamo anche che la maggior parte degli italiani è favorevole. Cosa stiamo aspettando?».

Ma Biden in questi primi 100 giorni ha fatto davvero cose impensabili in un Paese come il nostro e rispetto a un PNRRR appena presentato da Mario Draghi che, nonostante le risorse non manchino, non sembra riuscito a imprimere la coraggiosa spinta verso la giustizia sociale e ambientale della quale anche l’Italia ha bisogno.

Greenpeace Usa, non sempre tenera con Biden e i democratici, ha presentato un rapporto aggiornato sui progressi della politica climatica e ambientale di Biden e gli ha assegnato 30 dei 100 punti possibili per i primi passi che ha intrapreso per affrontare la crisi climatica.

L’organizzazione ambientalista spiega che «Biden riceve 12 dei 50 punti possibili per le politiche di eliminare gradualmente i combustibili fossili. Riceve credito per aver fermato il Keystone XL, sospeso le licenze di petrolio e gas su terreni pubblici e per aver lanciato nuove iniziative di giustizia ambientale. Per il resto del suo mandato, può migliorare questo punteggio eliminando tutti i sussidi ai combustibili fossili, fermando le esportazioni di petrolio e gas, cancellando progetti infrastrutturali come gli oleodotti Line 3 e Dakota Access e rilasciando un piano per l’eliminazione graduale della produzione di combustibili fossili.  Riceve anche 18 dei 50 punti possibili per investimenti in stile Green New Deal per i i lavoratori e le comunità. Ha il merito di essersi nuovamente impegnato al 100% di energia pulita entro il 2035, di aver nuovamente aderito all’Accordo di Parigi e di aver riunito un forte team di consulenti per la giustizia ambientale. Per il resto del suo mandato, può migliorare questo punteggio sostenendo pubblicamente il THRIVE Act e disaccoppiando i suoi sforzi di riduzione delle emissioni da false soluzioni come la cattura del carbonio e la biomassa».

Charlie Jiang, Climate Campaigner di Greenpeace Usa, ha sottolineato che «Il presidente Biden ha compiuto passi più coraggiosi per affrontare la crisi climatica di qualsiasi altro presidente della storia. Tuttavia, non ha ancora fatto abbastanza. Il livello di azione non è stabilito da ciò che gli esperti ritengono possibile né dai dati delle passate Amministrazioni: è stabilito dalla scienza e dalla giustizia. La scienza richiede di eliminare rapidamente l’estrazione di combustibili fossili e di passare al 100% di energia rinnovabile. La giustizia richiede che investiamo nelle comunità che hanno sopportato il peso maggiore dell’inquinamento e nei lavoratori che dipendono dall’economia dei combustibili fossili. La posta in gioco è troppo alta per lottare per qualcosa di meno. C’è ancora tempo perché il presidente Biden diventi il ​​leader climatico di cui il nostro Paese – e il mondo – ha un disperato bisogno. L’eliminazione graduale della produzione di combustibili fossili e la responsabilità delle corporations inquinanti rappresentano la migliore possibilità per Biden di promuovere contemporaneamente la giustizia climatica, razziale ed economica».

Per Sierra Club, la più grande. Diffusa e autorevole associazione ambientalista Usa, «Nei suoi primi 100 giorni in carica, il presidente Biden ha intrapreso azioni significative e coraggiose, comprese una serie di azioni e ordini esecutivi sulla crisi climatica e sulla pandemia: azioni rese ancora più critiche dalla precedente Amministrazione fallimentare (…) E il presidente continua il lavoro per affrontare le crisi interconnesse del cambiamento climatico, l’ingiustizia razziale, la disuguaglianza economica e la pandemia.   Mentre affrontiamo queste crisi interconnesse, dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per affrontarle. Nelle ultime settimane, abbiamo visto i leader a Washington muoversi per fare proprio questo, con risposte che vanno dalla continua spinta per un pacchetto infrastrutturale di dimensioni così audaci e radicate nella giustizia come il THRIVE Act alla legislazione del senatore Wyden per far avanzare l’energia pulita e rimuovere gli sprechi dei sussidi ai combustibili fossili e la continua attenzione del presidente Biden sull’utilizzo di azioni esecutive e normative per ripulire l’inquinamento tossico, proteggere le nostre terre pubbliche e investire e far crescere un futuro di energia pulita. Ognuna di queste strade svolge un ruolo fondamentale nella risposta del governo federale alla crisi climatica e tutto deve essere realizzato per ricostruire meglio l’America verso una società giusta ed equa».

In occasione dei 100 giorni dell’Amministrazione Biden – che scadono domani – il direttore esecutivo del Sierra Club Michael Brune e il presidente Ramón Cruz hanno ricordato detto in una dichiarazione congiunta che «Dopo un’amministrazione razzista e spregevole, più concentrata sull’empowerment e sull’arricchimento degli inquinatori e dei pochi più ricchi, il presidente Biden ha lavorato in modo decisivo per proteggere le comunità, salvaguardare la nostra aria e acqua pulite e attuare una risposta seria e basata sulla scienza alla pandemia in corso. Dalla crisi climatica alla pandemia all’ingiustizia razziale alla disuguaglianza economica, continuiamo ad affrontare crisi multiple e interconnesse che richiedono un’azione coraggiosa delle dimensioni e alla scala necessarie per creare una società equa e giusta in cui ognuno di noi possa prosperare. Durante i primi 100 giorni del presidente Biden, ha dimostrato di essere pronto a investire nel lavoro richiesto e che, nonostante i successi ottenuti finora, evidenzia che il nostro lavoro è tutt’altro che finito. Ci impegniamo a raddoppiare i nostri sforzi insieme a questa amministrazione e ai leader del Congresso per fornire un piano per l’occupazione americano e un piano per le famiglie americano radicati nei THRIVE principles che funzionino per tutti».

Per questo Sierra Club ha presentato il Memo “The Work We Have Ahead to Ensure a Just and Equitable Recovery” per ricordare a Biden e al Congresso quali sono i passi da compiere e le iniziative legislative da prendere per arrivare davvero alla giustizia climatica e sociale.

Anche per Mitchell Bernard, presidente e consigliere capo del Natural Resources Defense Council (NRDC), «L’Amministrazione Biden si è mossa con una velocità mozzafiato per raddrizzare la nave dello stato. Ora, dobbiamo tutti rimboccarci le maniche e raddoppiare i nostri sforzi. In pochi mesi, l’amministrazione Biden ha dimostrato una leadership senza precedenti sulla crisi climatica e una comprensione senza precedenti di come le soluzioni possano anche renderci più forti di fronte alle molteplici crisi sovrapposte che la nostra nazione deve affrontare, dalla pandemia, all’ingiustizia razziale e alla devastante perdita di posti di lavoro. Ora contiamo sui nostri leader al Congresso per mettere in atto i piani di ripresa dalla pandemia del presidente Biden».

Alejandro Pérez, vicepresidente senior per la politica e affari governativi del Wwf Usa conclude: «Nei suoi primi 100 giorni, il presidente Biden ha iniziato ad attuare una visione che riconosce e rispetta il ruolo essenzioale della natura nelle nostre vite. Il presidente ha fornito una risposta alla crisi climatica che corrisponde alla gravità delle sfide che dobbiamo affrontare. La sua Amministrazione ha dimostrato il suo impegno a garantire che il cambiamento climatico e l’ambiente siano al centro della sua agenda politica. Rientrando nell’accordo di Parigi, annunciando nuovi ambiziosi obiettivi per la riduzione delle emissioni statunitensi e promettendo di aumentare gli investimenti americani nelle soluzioni climatiche internazionali, il Presidente è sulla buona strada per ristabilire gli Stati Uniti come leader globale nell’azione per il clima. Ci auguriamo che l’Amministrazione trasformi rapidamente questi impegni nelle azioni concrete necessarie per raggiungerli e porti la stessa ambizione negli sforzi globali per arginare la perdita della natura e della biodiversità. Il presidente Biden riconosce chiaramente che la protezione del nostro pianeta e la protezione del popolo americano devono andare di pari passo, e comprende che le nostre sfide ambientali sono anche opportunità economiche. Mentre l’Amministrazione porta avanti i suoi sforzi per forgiare un futuro di energia pulita e ricucire il nostro rapporto interrotto con la natura, il Wwf è pronto a collaborare in quel lavoro vitale».