Crollano le precipitazioni, deficit del 98,2%

Luglio, in Toscana caldo record: +6,3 gradi rispetto alla media del periodo

Coldiretti, danni ad agricoltura e allevamenti: «Anche le api rimangono a terra, senza riuscire a prendere il polline»

[21 Luglio 2015]

Da un’analisi realizzata da Coldiretti Toscana,  sulla base dei dati Ucea relativi alla  prima decade di luglio rispetto alla media, emerge che «il mese di luglio ha fatto segnare una temperatura da record con valori superiori di 6,3 gradi alla media del periodo che provocano notti insonni», gli stessi dati  evidenziano anche un deficit di precipitazioni del 98,2%.

Coldiretti sottolinea che «In sostanza, le temperature minime in Toscana sono state di 20,1 (media nazionale 19,6) mentre quelle massime di 31,6 gradi nella prima decade di luglio con la colonnina di mercurio destinata a salire ancora nelle prossime settimane. Nel luglio 2014 le temperature massime medie si erano attestate intorno ai 25,3° mentre le minime a 15,9°».

Gli effetti del caldo record che sta riscaldando come non mai il Tirreno, «si fanno sentire anche in campagna e sulla natura dove le api volano meno e tendono a rimanere a terra senza riuscire più a prendere il  polline – dice Coldiretti – Il caldo favorisce l’evapotraspirazione nelle piante e aumenta la concentrazione zuccherina rendendo più gustosa la frutta indispensabile per combattere il rischio dei colpi di calore dovuto alla grande afa».

Ma i problemi non mancano perché, «oltre a conferire un gusto prelibato alla frutta però il caldo  nelle case, nei giardini e nei campi coltivati ha fatto impennare le richieste di acqua da parte delle piante che hanno bisogno di mantenere un adeguato livello di idratazione per non rischiare di seccare sotto i raggi del sole. In difficoltà sono le coltivazioni di mais necessarie per l’alimentazione degli animali che necessitano di una adeguata irrigazione. Le mucche nelle stalle stressate dalle alte temperature, producono fino al 15% di latte in meno, rispetto ai circa 30 litri al giorno che vengono munti in periodi normali, secondo la Coldiretti nell’evidenziare una emergenza  aggravata notevolmente dall’umidità che, come per le persone, aumenta la sensazione di caldo anche per le mucche».

La maggiore organizzatore degli agricoltori spiega che per le mucche «la temperatura ideale è fra i 22 e i 24 gradi, quando invece arriva l’afa e il termometro schizza verso l’alto, gli animali soffrono, mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. In soccorso nelle stalle sono state allestite doccette, ventole e condizionatori ed utilizzati integratori specifici a base di sali di potassio nell’alimentazione preparata dagli allevatori».

Anche il pollame è in difficoltà e Coldiretti evidenzia che «Nei pollai si è sta registrando un calo fra il 5 al 10% nella deposizione delle uova mentre per i maiali sono stati accesi i condizionatori per evitare che le temperature sfondino la soglia dei 28 gradi oltre la quale gli animali cominciano a soffrire e a mangiare fino al 40% in meno della razione giornaliera. Una situazione che determina un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo».