Nuove soluzioni per il recupero ambientale del lago di Massaciuccoli

PHUSICOS, un progetto finanziato dall’Ue che vede impegnata in prima linea l’università di Pisa

[16 Febbraio 2021]

Al centro del progetto PHUSICOS – φυσικός,  secondo natura, in greco- finanziato da Horizon 2020 dell’Unione europea, c’è anche il basso bacino del fiume Serchio e in particolare il comprensorio del lago di Massaciuccoli. Un  progetto vede impegnata in prima linea l’università di Pisa con i sui dipartimenti di scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali e di scienze della Terra, insieme all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale, Centro di Geotecnologie dell’università di Siena  e altri 12 partner in Europa che studieranno a loro volta aree a rischio idrogeologico in Austria, Germania, Spagna e Norvegia, e ha l’obiettivo di «Definire, realizzare e collaudare soluzioni basate sulla natura (Nature Based Solutions – NBSs) che favoriscano il recupero ambientale del lago di Massaciuccoli, migliorando gli ecosistemi ad esso collegati, favorendo la biodiversità e la fruibilità delle aree naturali.

In totale PHUSICOS è stato finanziato dall’Ue con quasi 10  milioni di euro  e  circa 1.5 milioni sono destinati a finanziare opere NBSs nel comprensorio del lago di Massaciuccoli, All’università di Pisa spiegano che «Punta a dimostrare come le soluzioni basate sulla natura possano rappresentare misure robuste, sostenibili ed economiche per incrementare la resilienza del territorio, ridurre il rischio di eventi meteorologici estremi nei comprensori pede-montani e collinari».

Nicola Silvestri, Monica Bini e Roberto Giannecchini dell’Ateneo pisano evidenziano che «La premessa di fondo di PHUSICOS è considerare la natura stessa una fonte di idee e soluzioni per mitigare il rischio rappresentato dai pericoli naturali causati dal clima. Il progetto cercherà di colmare il vuoto di conoscenze specifiche relative all’uso di NBSs per i rischi idro-meteorologici (inondazioni, erosione, frane, siccità) implementando soluzioni apposite in diversi siti di studio».

Uno degli esempi fatti dal team italiano di PHUSICOS è «L’utilizzo di tecniche agronomiche in grado di meglio contenere i rischi di erosione e di perdita dei nutrienti dai campi coltivati che costituiscono una delle cause del degrado del Lago di Massaciuccoli». Con il coinvolgimento di due aziende agricole del comprensorio, sono già iniziati i primi sopralluoghi per mettere a punto due tipi di sistemi alternativi di coltivazione di terreni intorno al lago: «Il primo prevede il ricorso alle fasce tampone (buffer-strip), cioè a delle strisce vegetate larghe tre metri che circondano il campo su tre lati, lasciando libero solo il lato necessario per consentire l’accesso alle macchine. L’altro si ispira ai principi dell’agricoltura conservativa ed è caratterizzato da una sostanziale riduzione dell’intensità della lavorazione del terreno e dal ricorso alle cover-crops, cioè a coperture vegetali, inserite fra una coltura e la successiva a meri scopi agro-ecologici, senza alcuna finalità economica».  Silvestri aggiunge che «Le performances dei tre sistemi colturali saranno valutate sia in termini agronomici, economici e ambientali, così da poter fornire tutte le informazioni utili per un auspicabile trasferimento di queste tecniche dal piano dimostrativo a quello operativo».

Il Dipartimento di scienze della Terra, con il supporto e la collaborazione di Nicola Del Seppia dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale, si concentrerà sulla ricostruzione dell’evoluzione paleo-ambientale del sito, realizzando carotaggi dei primi metri di terreno, con analisi stratigrafica, granulometrica e datazione di alcuni orizzonti ritenuti chiave per l’interpretazione dell’evoluzione del territorio.

La Bini e Giannecchini concludono: «Ci occuperemo della caratterizzazione climatica recente in relazione alla variabilità delle precipitazioni e delle temperature, anche nel contesto dei cambiamenti climatici, e della caratterizzazione idrogeologica e geochimica dei terreni e delle acque, nonché del monitoraggio idrometrico, qualitativo e di trasporto solido delle acque superficiali per la quantificazione dei processi erosivi».