Riscaldamento globale, la Toscana finirà sommersa dal mare anche se la Cop 21 avrà successo

Con +2 °C città come Livorno andranno sott'acqua. A +4 °C i flutti arriveranno a coprire la Torre di Pisa

[13 Novembre 2015]

Fino a pochi anni fa la percezione del riscaldamento globale era quella di un fenomeno lontano, nel tempo e nello spazio. Temperature da record e disastri naturali investivano prevalentemente paesi lontani, o rimanevano una minaccia vaga. Oggi a essere maggiormente sotto pressione rimangono stati non europei, ma il tasso di eventi estremi che colpiscono il nostro territorio è già aumentato vertiginosamente. La fragile Toscana dall’elevato rischio idrogeologico ne sa qualcosa. Continuando di questo passo, però, in un futuro non molto lontano le conseguenze del riscaldamento globale potrebbero drammaticamente moltiplicarsi, finendo addirittura per sommergere una fetta assai rilevante della Toscana.

È la sconvolgente previsione, con tanto di mappe delle aree interessate, che è stata formulata dai ricercatori della statunitense Climate central. Lo studio Mapping choices. Carbon, climate, and rising seas our global legacy ha già fatto il giro del mondo a causa delle immagini shock che propone: città di rilevanza mondiale come New York, Londra, Mumbai sommerse dalle acque.

Potremmo pensare che tali scenari apocalittici riguardino una linea temporale talmente lunga da rendere inutile tanta sollecitudine; gli scienziati affermano infatti che un tale aumento del livello del mare potrà realizzarsi tra 200 come tra 2000 anni (anche se è certo che avverrà, se non interveniamo). La brutta notizia è che il tempo per cambiare le cose è molto più breve: i gas serra emessi nell’atmosfera rimarranno lì per molto, molto tempo. Se non riusciamo a vincere la lotta contro i cambiamenti climatici entro il 2100 – come si prefigge la Cop 21 –, allora non ci resterà altro che guardare il livello del mare salire.

Due gli scenari proposti: il primo prevede un aumento delle temperature di due gradi (oggi sono già saliti di 1 grado rispetto all’era preindustriale), ovvero l’obiettivo che i leader mondiali cercheranno di centrare alla Cop 21 di Parigi, mentre la seconda proiezione riguarda un aumento delle temperature di 4 gradi centigradi. In quest’ultimo caso, i ghiacci che si scioglieranno basteranno per sommergere territori abitati oggi in tutto il mondo da 470-760 milioni di persone. Se le temperature saliranno invece “solo” è di due gradi, si prevede che questa quota possa scendere fino a 130 milioni di persone.

È il caso di iniziare a considerare seriamente tale prospettiva, perché tra questi “milioni di persone” ci siamo anche noi. Com’è possibile osservare nella mappa di fianco, città come Carrara, Viareggio, Livorno (il cui toponimo incomprensibilmente non compare sulla mappa, ma è comunque ben coperto dal colore blu delle acque), Piombino e Grosseto sono destinate a finire sott’acqua anche nel caso in cui l’aumento della temperatura si frenasse a 2 gradi. Arrivando a 4, scomparirebbero anche altre aree, compresa quella della città di Pisa con la sua Torre, il monumento italiano più conosciuto all’estero.

Questo non significa che i nostri pronipoti sono già tutti spacciati, dunque tanto vale non affaticarsi per cambiare le cose. Limitando (oggi) il riscaldamento globale è possibile (domani) salvaguardare numerosi territori: per gli altri, sapendo cosa ci aspetta, è possibile e necessario programmare efficaci misure di mitigazione e adattamento a livello locale. Peccato sia il contrario di quanto ancora si sta facendo: nonostante tutte le dichiarazioni di facciata, numerosi paesi – tra i quali l’Italia – continuano bellamente a incentivare l’utilizzo di combustibili fossili.