La Toscana in cima alla classifica

Sono oltre 408mila i fulmini caduti in Italia da inizio anno

Luglio e agosto i mesi più interessati dal fenomeno, negli ultimi anni

[3 Agosto 2015]

Il 2015 difficilmente raggiungerà il record dell’anno precedente, quando caddero in Italia qualcosa come 3,2 milioni di fulmini in 12 mesi (mai così tanti dal 2000), rispetto ai circa 1,7 milioni del 2013. Nei primi 7 mesi del 2015 sono però già caduti 408.831 fulmini, conteggiati dal Cesi – Centro elettrotecnico sperimentale italiano.

La rete di rilevamento fulmini (Sirf), che fa parte della rete pan-europea Euclid, monitora ogni singolo fulmine, 24 ore su 24 tutto l’anno: 16 sensori situati sul territorio nazionale per un monitoraggio capillare, e ormai ampiamente utilizzato per l’allerta di nowcasting (previsioni a poche ore) alle strutture sensibili e alla popolazione.

«Il Sirf rappresenta – ha detto Domenico Andreis, direttore divisione Engineering & Environment – Ismes, Cesi – uno strumento di elevata tecnologia, tutta italiana, che permette di monitorare il nostro territorio e avere a disposizione ogni ora una mappa dei punti di impatto dei fulmini. Questa rete rileva al meglio le cosiddette ‘bombe d’acqua’ su buona parte del territorio europeo e traccia un quadro complessivo della caduta dei fulmini».

È infatti ormai ampiamente provata – ricordano dal Cesi – la stretta correlazione tra la numerosità dei fulmini all’interno di un temporale o di un ciclone e l’intensità della precipitazione. Da questa particolare statistica, negli ultimi 15 anni la Toscana rappresenta la regione più colpita (808.395 fulmini), seguita da Piemonte (706.665 fulmini) e Lazio (658.815 fulmini).

E mentre la Regione meno interessata dal fenomeno, in questi primi sette mesi del 2015 è il Molise (dove sono caduti poco più di 2.000 fulmini), nnonostante il calo generalizzato rispetto al 2014, da gennaio a luglio del 2015 in Piemonte (con oltre 96 mila fulmini rispetto ai 41 mila dello stesso periodo dell’anno precedente) è stato registrato un incremento pari a +134% e in Trentino Alto Adige pari a +163% con 24.697 fulmini, rispetto ai 9.365 dello stesso periodo del 2014,

«Questi dati – spiegano dal Cesi – rappresentano una testimonianza evidente delle conseguenze legate ai cambiamenti climatici». E la casistica non potrà che arricchirsi di nuovi fulmini, già da questo mese. In questi anni, riporta Sirf, luglio e agosto sono proprio i mesi in cui è caduto il maggior numero di fulmini sul nostro territorio.