Trump: per fermare i mega-incendi in California bisogna abbattere gli alberi

Gli ambientalisti: mentre è in corso una tragedia, Trump fa il pappagallo dei negazionisti climatici

[15 Settembre 2020]

Ieri Donald Trump era in visita elettorale in California, dove ha più o meno detto che i giganteschi incendi che devastano lo Stato più economicamente importante degli Usa non dipendono dal riscaldamento globale – e quindi dalle siccità che da anni stringono la California in una morsa – ma dalla scarsa manutenzione dei boschi.

Durante un briefing sugli incendi della California con il governatore democratico della California Gavin Newsom, CalFire e rappresentanti della California Forest Management Task Force, Trump ha indicato il disboscamento come soluzione per la futura prevenzione degli incendi e si è rifiutato di riconoscere la crisi climatica come motivo scatenante dei mega-incendi. Newsom ha detto di essere in totale disaccordo con la ricetta stile Bolsonaro di Trump per le foreste e che quella che vive la California è una tragedia determinata dal riscaldamento globale.

Attualmente in California infuriano 28 grandi incendi e solo quest’anno sono già stati bruciati più di 3,3 milioni di acri.  Di fronte a questo quadro devastante, gli ambientalisti dicono che Trump in California ha solo nuovamente promosso il suo negazionismo climatico e Michael Brune,  direttore esecutivo di Sierra Club, la più grande e influente organizzazione ambientalista Usa, ha fatto notare a Trump che «Le nostre comunità stanno soffrendo. Molti hanno perso tutto; molti sono ancora sotto avviso di evacuazione; molti altri stanno respirando aria pericolosamente fumosa. C’è un’urgente necessità di proteggere le comunità ora e per il futuro, per garantire che tutte le comunità abbiano le risorse per prepararsi a un incendio e non perdere tempo in un’ulteriore promozione del negazionismo scientifico del clima. Le perdite dovute a questi incendi sono immense e dolorose. I funzionari eletti devono agire sul clima prima che la crisi peggiori».

Amy Moas, Senior Forests Campaigner di Greenpeace Usa, ha duramente criticato le parole di Trump: «Qualsiasi risposta agli incendi dovrebbe concentrarsi sull’aiutare le comunità colpite e prepararsi a impatti climatici duraturi, non a ripetere a pappagallo i punti dell’industria del disboscamento che sta cercando di sventrare le salvaguardie ambientali e aumentare il disboscamento sui terreni pubblici con il pretesto della prevenzione degli incendi. Le foreste e le terre selvagge della California soffrono da decenni per la soppressione dei finanziamenti contro gli incendi, per il disboscamento e la cattiva gestione, che hanno portato a incendi più enormi che hanno avuto un impatto sulle proprietà e sulla vita di troppe persone. Studi hanno dimostrato che i metodi simili allo “spazzare il pavimento” non riducono gli incendi; piuttosto, mettono le comunità a maggior rischio. Il cambiamento climatico non è né una differenza di opinioni né una questione di parte e, mentre affrontiamo le sue ricadute, abbiamo bisogno che i nostri leader di entrambi gli schieramenti ascoltino gli esperti e perseguano soluzioni basate sulla scienza, non che ascoltino le voci di interessi particolari che cercano di trarre profitto dalla crisi. Uragani intensificati, incendi, siccità e altri eventi meteorologici estremi sono chiari segnali che dobbiamo agire sul clima ora. Le comunità negli Stati Uniti sono ancora sconvolte da eventi come l’uragano Laura e stanno attualmente affrontando la più grande stagione di incendi della California nella storia dello Stato, il tutto in mezzo a una crescente emergenza climatica e una pandemia globale. Invece di lavorare per risolvere questi problemi urgenti, l’amministrazione Trump sta attivamente ritirando le protezioni climatiche, mentre l’amministrazione Newsom continua ad espandere l’infrastruttura dei combustibili fossili nello stato. Per fermare il caos climatico, dobbiamo ritenere responsabili coloro che hanno perpetuato sia la crisi climatica che hanno promosso soluzioni false, inclusi Trump e Newsom».