Wmo: «Il 2020 chiude un decennio di caldo eccezionale» (VIDEO)

Il 2020 potrebbe essere l’anno più caldo mai registrato, nonostante il raffreddamento portato dalla La Niña sia al culmine

[28 Dicembre 2020]

Secondo la World meteorological organization (Wmo) «Mentre il 2020 volge al termine, si chiude il decennio più caldo (2011-2020) mai registrato» e il 2020 potrebbe addirittura competere con il 2016 come anno più caldo mai registrato e comunque sarà uno dei 3 più caldi. I 6 anni più caldi mai registrati si sono verificati tutti dal 2015.

Inoltre, il caldo eccezionale del 2020 c’è stato nonostante un episodio di La Niña, che raffredda le temperature globali e che attualmente è al culmine e influisce sui modelli meteorologici in molte aree del mondo. Il nuovo WMO summary sottolinea che «Secondo la maggior parte dei modelli, La Niña dovrebbe raggiungere il picco di intensità a dicembre o gennaio e continuare fino alla prima parte del 2021».

Il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas, ricorda che «Gli anni caldi da record di solito coincidono con un forte evento di El Niño, come nel 2016. Ora stiamo vivendo una La Niña, che ha un effetto rinfrescante sulle temperature globali, ma non è stata sufficiente a frenare il caldo. Nonostante le attuali condizioni di La Niña, quest’anno ha già mostrato un caldo quasi record paragonabile al record precedente del 2016».

Basandosi su 5 dataset sulla temperatura globale (United States National Oceanic and Atmospheric Administration, NASA’s Goddard Institute for Space Studies, Met Office Hadley Centre,   University of East Anglia’s Climatic Research Unit e Japan Meteorological Agency) la Wmo pubblicherà  a gennaio i dati consolidati sulla temperatura per il 2020 nel mese di gennaio, informazioni che saranno inserite nel Final report on the State of the Climate in 2020 che sarà pubblicato nel marzo 2021, comprese le informazioni sugli impatti climatici selezionati.

Secondo il WMO’s provisional report on the State of the Climate pubblicato il 2 dicembre. Per i primi 10 mesi dell’anno (fino alla fine di ottobre) tutti e 5 i dataset  hanno classificato il 2020 come il secondo anno più caldo dall’inizio dell’anno, dopo il 2016 e più del 2019.

Sulla base dei rapporti mensili del Copernicus Climate Change Service dell’Unione europea, della National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti, del Goddard Institute for Space Studies della NASA e della Japan Meteorological Agency, il caldo è continuato a novembre e la Wmo sottolinea che «Queste ultime informazioni classificano questo novembre come il più caldo o il secondo più caldo mai registrato. La differenza tra i tre anni più caldi è piccola e le classifiche esatte per ciascun datset potrebbero cambiare una volta disponibili i dati per l’intero anno».

Questo metodo combina milioni di osservazioni meteorologiche e marine, provenienti anche dai satelliti, con modelli per produrre una rianalisi completa dell’atmosfera. La combinazione di osservazioni e modelli consente di stimare le temperature in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo del globo, anche in aree dove i dati sono scarsi, come le regioni polari.

L’Agenzia meteorologica dell’Onu sottolinea che «La classificazione della temperatura dei singoli anni è meno importante delle tendenze a lungo termine. Dagli anni ’80 ogni decennio è stato più caldo del precedente. E questa tendenza dovrebbe continuare a causa dei livelli record di gas serra che intrappolano il caldo nell’atmosfera. L’anidride carbonica, in particolare, rimane nell’atmosfera per molti decenni, impegnando così il pianeta in un riscaldamento futuro».

le anticipazioni Wmo e delle 5 maggiori agenzia meteorologiche, nel 2020 la temperatura media globale dovrebbe essere di circa 1,2° C al di sopra del livello preindustriale (1850-1900). Il almeno una possibilità su cinque che superi temporaneamente 1,5 ° C entro il 2024 .

Le anticipazioni del  WMO’s Global Annual to Decadal Climate Update per il 2021, condotto dal Met Office del Regno Unito suggeriscono che, , nonostante sia influenzato dal temporaneo raffreddamento provocato da La Niña, i cui effetti sono tipicamente più forti nel secondo anno dell’evento, il prossimo anno entrerà di nuovo nella serie degli anni più caldi della Terra.

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  • WMO Provisional Report on the State of the Global Climate in 2020 - English