Ferragosto, legalità non ti conosco: in Toscana mare come pista da Formula Uno

[14 Agosto 2015]

“Traffico in mare a Ferragosto: non guidate come in auto”. È l’appello lanciato da Legambiente alla festa nazionale dell’associazione, in corso a Rispescia. Ma chi sono “i popoli dei naviganti  fuorilegge”? Sono quelli che non indossano il giubbotto salvagente, che navigano dove non è consentito e a velocità sostenuta, eseguendo improvvise inversioni di rotta. E ancora: negano la precedenza, tagliano l’acqua di chi arriva di prua o viaggiano a gran velocità molto vicini alla costa piena di bagnanti.

L’anno scorso nel mare della Toscana c’è stato un record di infrazioni per violazione del codice della navigazioni con tanti che usano il mare come pista di Formula Uno: sono 284 le infrazioni di diporto e navigazione fuorilegge con la Toscana terzo posto a livello nazionale (il 13% del totale), con 284 persone denunciate e arrestate. «Spesso i diportisti si muovono seguendo parametri di distanza automobilistici più che nautici- commenta Angelo Gentili, segreteria nazionale  della Legambiente- troppa incoscienza in  mare che porta a sottovalutare le minime regola della sicurezza mettendo talvolta a rischio non solo la propria incolumità, ma anche quella degli altri».

Nell’ambito di Festambiente  sono stati presentati i dati generali del mare illegale in Toscana: 729  infrazioni accertate, con 794  persone denunciate e arrestate (+26, 5%)  e 115  sequestri effettuati e che si assesta la settimo posto nazionale , tra le prime regioni del centro nord. L’affaccio al Tirreno dalla sponda Toscana spinge gli abusivi del cemento a operazioni scellerate, soprattutto in alcuni dei luoghi più gettonati dai turisti e dagli amanti del mare. A farne le spese, come dimostrano le indagini passate e recenti, sono infatti principalmente l’Arcipelago Toscano, l’Argentario e la Versilia. Una “pressione” illegale che si affaccia sulle coste toscana confermata dal numero di reati accertati dalle forze dell’ordine nel cemento sul demanio: la Toscana resta tra le più colpite, con 152 infrazioni, pari al 6,5 % del totale nazionale e 203 persone arrestate e denunciate che la classifica al settimo posto  subito dopo le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, il Lazio e la Sardegna.

Continua l’ emergenza pesca di frodo, o meglio illegale, fatta utilizzando reti illegali. Un fenomeno tanto diffuso nei nostri mari, quanto difficile da contrastare per le forze di polizie, costrette a misurarsi giorno dopo giorno con bande ben agguerrite, dotate tecnologicamente e mai dome al rispetto della legge. Tutto a discapito dei pescatori onesti. Sono 196 le  infrazioni, con 193 persone denunciate e arrestate con un totale di 35.361 kg di pesce sequestrato.