Varato #IMPATTOTOSCANA Industria e Sviluppo

Regionali, Confindustria Toscana ai candidati: “Priorità economia circolare e infrastrutture”

Il presidente Alessio Marco Ranaldo: «Dobbiamo intervenire sulle criticità che da tempo frenano lo sviluppo»

[1 Settembre 2020]

Sembra essere l’economia circolare, e tutto quello che ne consegue, la vera priorità di Confindustria Toscana. Tanto da proporla quale tema principe ai candidati alle prossime elezioni per il governo della nostra regione. La conferma arriva direttamente dal presidente Alessio Marco Ranaldo: «Dobbiamo intervenire sulle criticità che da tempo frenano lo sviluppo, come il ritardo storico sulle infrastrutture o una gestione più moderna del ciclo dei rifiuti».

Va infatti ricordato che in un anno in Toscana si producono 2,3 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e 9,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, che vagano in cerca di impianti autorizzati a gestirli: secondo le stime elaborate da Ref Ricerche sono almeno 8.760 i tir carichi di spazzatura valicano ogni anno i confini regionali, con elevati costi ambientali (si pensi solo al relativo traffico e smog) oltre che per le aziende e per i cittadini, in termini di Tari più salate. La Toscana infatti ha un deficit impiantistico per la gestione dei propri rifiuti stimato in almeno 210.442 tonnellate/anno, tra rifiuti urbani e speciali.

«Siamo in un momento cruciale per la nostra regione – spiega sempre Ranaldo – La crisi pandemica ha ulteriormente indebolito un’economia già in rallentamento, con la produzione che potrebbe segnare un -12% rispetto allo scorso anno, peggio della media nazionale. Ora occorre condividere con politica e parti sociali un percorso di crescita che tragga il massimo vantaggio dalle risorse in arrivo dall’Europa. Tuttavia, in questa campagna elettorale non vediamo quella necessaria attenzione ai temi di politica e sviluppo, che le imprese, vero motore di benessere economico dei cittadini, chiedono da molto tempo. Per questo abbiamo deciso di avviare uno studio e una campagna che riporti al centro del dibattito pubblico le loro esigenze. Perché senza imprese la Toscana non ha futuro».

L’idea di Confindustria è di offrire alla politica elementi utili a orientare le scelte da compiere nei prossimi mesi per promuovere la ripresa. Proprio con questo obiettivo è stato varato #IMPATTOTOSCANA Industria e Sviluppo, le sfide per il futuro, con cui le imprese intendono segnalare a chi guiderà la regione le priorità per ripartire dopo la crisi.

Il sistema confindustriale toscano – spiegano in una nota – ha commissionato una ricerca all’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, per analizzare lo scenario economico attuale e richiamare quindi l’attenzione su alcune direttrici di sviluppo indispensabili in un’ottica di medio periodo.

La sfida è innescare una nuova fase di crescita e benessere diffusi, un Green New Deal toscano capace di promuovere una forma di sviluppo sostenibile ispirata ai principi dell’Agenda 2030 dell’ONU, in cui l’attenzione all’innovazione, all’economia circolare, all’attrattività della Toscana, come regione d’Europa, sia accompagnata a un adeguato processo di crescita delle imprese, dell’occupazione, della qualità della vita e dell’equità.

Sono otto le direttrici di sviluppo identificate dallo studio – Economia Circolare, Ricerca e Innovazione, Sanità Salute e Benessere, Industria 4.0 e Digitale, Transizione energetica, Infrastrutture, Mobilità e Sviluppo, Agro-alimentare, Formazione e Capitale umano – che sarà presentato nel corso di un incontro venerdì 11 settembre a Firenze.