Terremoti in Italia, spesso si muore solo per ignoranza

[13 Gennaio 2015]

La differenza tra vivere e morire in caso di terremoti, spesso la fa la conoscenza di alcune regole quasi elementari, ma che non tutti conoscono. «Mettersi sotto ad un tavolo , individuare le travi della casa e mettersi all’incrocio tra il pilastro e la trave , non usare mai l’ascensore se si abita ai piani alti, aspettare la fine della scossa e solo dopo recarsi all’aperto , staccare acqua , luce e gas. Queste sono solo alcune delle azioni che il cittadino comune deve attuare in caso di terremoto. In Italia purtroppo , gli ultimi eventi , ci dicono che spesso , forse sempre , in emergenza il cittadino adotta  azioni completamente sbagliate , anzi letali». Lo ha detto Michele Orifici , Coordinatore della Commissione Protezione Civile del Consiglio Nazionale dei Geologi nel giorno in cui l’Italia ricorda i 30.000 morti del terremoto di Avezzano  del 13 Gennaio 1915. Nel 2015 però parte un grande Piano  per la prevenzione nelle scuole grazie al Concorso Nazionale ideato e realizzato dall’Associazione Vittime Universitarie del Sisma de L’Aquila (AVUS) , Consiglio Nazionale dei Geologi , Fondazione Centro Studi del CNG . “Premio Avus per San Giuliano di Puglia” così si chiama il Concorso , ideato dai genitori degli studenti morti a L’Aquila ma in ricordo dei 27 bambini che persero la vita  nel paese molisano,  aperto a tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado d’Italia è stato lanciato da due luoghi fortemente simbolici quali l’Irpinia e proprio San Giuliano di Puglia .

«Il Concorso sta registrando molte adesioni e ben presto la politica dovrà prendere atto della necessità  – ha proseguito Orifici – dell’importanza di avere l’insegnamento delle Geoscienze in tutte le scuole . Siamo dinanzi ad un progetto innovativo che metterà , per la prima volta , in rete le scuole italiane sul campo della prevenzione. Con questo concorso porteremo la Geologia e le Scienze della Terra in tutte le scuole italiane e lo faremo con un equipe altamente qualificata di geologi pronti ad educare i ragazzi alla gestione dei rischi . Attraverso i bambini  arriveremo ai genitori . Distribuiremo nelle scuole un kit di materiale didattico , divulgativo ed informativo comprensivo di filmati e testi di geoescienze appositamente scritti con il linguaggio dei bambini e dei ragazzi . Ma gli studenti dovranno collaborare . Ed ecco che nelle scuole primarie , attraverso fumetti e disegni realizzati dai bambini si racconterà la naturale evoluzione del pianeta Terra e la possibile convivenza dell’uomo con i suoi cambiamenti, mentre i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado potranno liberare la loro fantasia realizzando   cortometraggi o  videoclip . Una commissione valuterà i loro operati . Gli studenti verranno premiati con l’opportunità di essere geologi per un giorno e la scuola vincerà un bonus da investire in materiale didattico dedicato alle geoscienze».

Geologia nelle scuole ed a tutto campo  e molti sono gli istituti scolastici che stanno aderendo . Lo si potrà fare entro il 31 Gennaio .  L’iniziativa è stata possibile grazie all’Associazione Vittime Universitarie del Sisma de L’Aquila , istituita dai genitori degli studenti “caduti” nel  terremoto del 6 Aprile 2009 . «Oggi andiamo nelle scuole primarie e secondarie di primo grado ma anche nelle Università  – ha detto Sergio Bianchi, Presidente AVUS , papà di Nicola – rivolgendoci ai giovani. L’obiettivo è quello di aumentare in ogni persona la percezione dei rischi naturali. Dal sacrificio dei nostri ragazzi  e dei loro sogni infranti la notte del 6 aprile 2009 vogliamo che nasca una nuova concezione della prevenzione. Ci rivolgiamo ai giovani, professionisti e governanti di domani, affinché dal loro sapere non vengano più ripetuti gli errori del passato».