Salvini e la Meloni ignorano i rapporti o di Oms, Unicef e Lancet Commission

Coronavirus, Legambiente: «Non si usi l’emergenza sanitaria per cancellare norme ambientali»

Risposta a Confindustria e Giunta del Piemonte: «Tutela ambientale ed economia non possono essere percepite come scelte alternative»

[11 Marzo 2020]

Per affrontare la crisi economica da Coronavirus, pochi giorni fa il presidente uscente di Confindustria, Vincenzo Boccia, non ha trovato di meglio che invitare ad abbandonare l’idea di un Green New Deal europeo: «Dobbiamo fare un’operazione completamente diversa. Qui c’è una operazione italiana in cui dobbiamo pensare di usare tutte le risorse disponibili quanto prima per attivare infrastrutture e cantieri».

Poi è stato il turno dell’assessore al lavoro del Piemonte, Elena Chiorino (eletta nella lista Cirio Presidente), che per conto della Giunta regionale ha chiesto al governo l’immediata sospensione, per tutto il 2020, della “plastic tax” e della “sugar tax”. La Chiorino ha detto: «Le nostre imprese che lavorano con materiali plastici, dalla produzione, al riciclaggio, fino all’imbottigliamento non possono, soprattutto in questo momento, pagare un prezzo così elevato. L’Esecutivo metta da parte le ideologie e revochi i provvedimenti. L’antidoto per le imprese e il lavoro c’è già e si chiama patriottismo industriale». Poi, per quanto riguarda da la sugar tax l’assessora ha aggiunto che «In Piemonte vengono imbottigliati circa 2,8 miliardi di litri di acqua minerale all’anno con 27 concessioni attive. Un movimento che rappresenta un terzo dell’intero mercato Italiano e settore che vale oltre 500 milioni di euro e un giro d’affari altrettanto importante per l’indotto, occupando oltre 1000 lavoratori diretti e altri 4000 tra indotto e stagionali. Mineracqua e Assobibe, le due principali associazioni di categoria, stimano intorno al 20% il potenziale calo di fatturato provocato da “plastic tax” e “sugar tax”. Una vera e propria stangata, soprattutto in tempo di coronavirus, che già causa una significativa contrazione dei consumi. Per capirne la portata basti pensare che il gruppo San Benedetto, che fattura circa 700 milioni di euro, ha dichiarato che subirà un aumento di spesa di 105 milioni di euro. Farò presente, dati alla mano, il problema al Ministro del Lavoro e a quello dello Sviluppo economico. In questo momento abbiamo bisogno di mettere da parte ideologie di ogni sorta e pensare soltanto a tutelare le nostre imprese, i lavoratori e le loro famiglie. Solo così possiamo davvero combattere gli “effetti collaterali” dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo e affrontando. Parlando di lavoro e impresa l’antidoto per il coronavirus esiste già: si chiama patriottismo industriale».

Richiesta confermata anche dai leader nazionali della Lega (ex Nord) Matteo Salvini e di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni prima e dopo l’incontro col presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulle misure di emergenza per il Coronavirus COVID-19. Peccato che il recente il rapporto “A Future for the World’s Children? A WHO–UNICEF–Lancet Commission”, del quale grenreport.it ha dato conto diffusamente il 19 febbraio abbia messo in guardia sul fatto che «Il futuro di ogni bambino o adolescente nel mondo è compromesso dalla minaccia imminente che rappresentano il degrado ecologico, i cambiamenti climatici e le pratiche commerciali abusive che spingono i bambini al consumo di alimenti pesantemente trasformati prodotti dal fast food, dalle bevande zuccherate, dall’alcool e dal tabacco» e che plastic tax e sugar tax siano misure consigliate vivamente dall’Onu e dall’Oms per affrontare la crisi ambientale e sanitaria che sta affrontando l’intero pianeta e che la stessa Unione europea – e diversi Paesi membri – vadano nella direzione di applicare queste due tasse – abbassando quelle sul lavoro – per aumentare la sostenibilità dell’economia e per tutelare la salute di bambini e anziani dalle epidemie di obesità e diabete. Come dice il rapporto Oms, Unicef e Lancet Commission, «Il marketing aggressivo è legato all’aumento allarmante dell’obesità tra i bambini. Il numero di bambini e adolescenti obesi, che erano 11 milioni nel 1975, è passato a 124 milioni nel 2016 e si è così moltiplicato per 11, con dei costi catastrofici sia per gli individui che per la società».

Un altro rapporto pubblicato da The Lancet nel dicembre 2019 evidenziava che le proposte dell’Oms: «pratiche ottimali di allattamento materno durante i due primi anni di vita; diversità e abbondanza di frutta e legumi, cereali completi, fibre, noci e semi, quantità modesta di alimenti di provenienza animale; quantità minima di carni trasformate, di alimenti o di bevande energetiche e quantità minima di zucchero aggiunto, di grassi saturi, di acidi grassi e di sale».  Una lista della spesa indigesta per Salvini, Meloni e i resti sparsi di Forza Italia lanciatesi nell’anacronistica e autolesionistica (per i consumatori) crociata contro la sugar tax sulle merendine e bevande dolci gassate e che vorrebbero affrontare l’emergenza sanitaria del Coronavirus ignorando un’altra emergenza sanitaria globale. Secondo il principale autore di quel rapporto, Barry Popkin dell’università della North Carolina, «I problemi emergenti in materia di malnutrizione dimostrano sfortunatamente che le persone sono sotto l’influenza di fattori che favoriscono una cattiva alimentazione (…) La nuova realtà in materia di nutrizione è dettata da cambiamenti a livello dei sistemi alimentari che hanno facilitato l’accesso agli alimenti ultra-trasformati – essendo quest’ultimi associati a un aumento di peso più importante e che hanno un effetto negativo sull’alimentazione dei neonati e dei bambini di età prescolare. Tra questi cambiamenti si conta la scomparsa dei mercati dei prodotti freschi, la moltiplicazione dei supermercati e il controllo crescente esercitato sulla catena alimentare dai supermercati e dalle grandi imprese alimentari, agricole e di ristorazione in numerosi Paesi del mondo».

Uno scenario che invece ha ben presente Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta che ha risposto così a Confindustria e ai politici del centro-destra: «E’ irricevibile l’accusa di essere ideologici quando si parla di tutela ambientale. Ed è profondamente scorretto e strumentale approfittare di un’emergenza sanitaria per cercare di smontare norme e indicazioni che vanno verso una maggiore tutela ambientale. Soprattutto quando il tentativo di affossarle risale a ben prima della contingente emergenza sanitaria. E’ necessario uscire dall’impostazione che vede attività economiche e tutela ambientale come antagonisti. Non è possibile continuare a crogiolarsi in un modello di sviluppo che prevede cantierizzazione e cementificazione come unico modello di sviluppo possibile. L’emergenza sanitaria non cancella quella climatica e ambientale: va ad aggiungersi ad essa e da essa non può prescindere».