Diritto alla riparazione e maggiore sicurezza dei prodotti per i consumatori europei

Europarlamento: i prodotti durevoli e riparabili dovrebbero diventare la norma. Una cultura del riutilizzo è fondamentale per aumentare la sostenibilità

[27 Ottobre 2020]

Secondo Eurobarometro, il 77% dei cittadini dell’Ue preferirebbe riparare i dispositivi che utilizza piuttosto che sostituirli e il 79% pensa che i produttori dovrebbero essere tenuti a semplificare la riparazione dei dispositivi digitali o la sostituzione delle loro singole parti. Andando incontro a queste richieste, la Commissione per il mercato interno del Parlamento europeo ha proposto una serie di misure per rafforzare la protezione dei consumatori e migliorare la sicurezza e la sostenibilità dei prodotti.

In una risoluzione sul mercato unico sostenibile approvata da 20 europarlamentari con 2 contrari e 23 astensioni, viene chiesto alla Commissione Ue di «concedere ai consumatori un “diritto alla riparazione” rendendo le riparazioni più attraenti, sistematiche ed efficienti in termini di costi».

Alla Commissione europea viene chiesto anche di «considerare l’etichettatura di prodotti e servizi in base alla loro durata (ad esempio un contatore di utilizzo e informazioni chiare sulla durata stimata di un prodotto)». I deputati europei sono convinti che «Questo sosterrebbe i mercati dei beni di seconda mano e promuoverebbe pratiche di produzione più sostenibili».

Inoltre, per ridurre i rifiuti elettronici, gli eurodeputati insistono nuovamente nella richiesta di un sistema di ricarica valido per tutti i dispositivi di un determinato tipo. .

«Per contrastare l’obsolescenza pianificata, è necessario prendere in considerazione la limitazione delle pratiche che intenzionalmente riducono la durata di un prodotto», sottolineano gli eurodeputati, e  «Gli aggiornamenti correttivi per alcuni dispositivi digitali devono continuare per tutta la loro durata stimata e non diminuirne le prestazioni».

Gli eurodeputati spingono anche per appalti pubblici più sostenibili e per marketing e pubblicità responsabili che incoraggino scelte aziendali e di consumo sostenibili e affermano che «Ciò dovrebbe includere linee guida chiare per i prodotti che dichiarano di essere rispettosi dell’ambiente, assistiti da un’ulteriore certificazione del marchio di qualità ecologica. Ad esempio, quando le affermazioni ecologiche vengono presentate negli annunci pubblicitari, è necessario seguire criteri comuni per supportare la rivendicazione».

Inoltre, la relazione propone nuove regole per la gestione dei rifiuti, compresa «la rimozione degli ostacoli legali che impediscono la riparazione, la rivendita e il riutilizzo. Questo andrà a vantaggio anche del mercato delle materie prime secondarie».

Un’altra risoluzione sulla sicurezza dei prodotti nel mercato unico, approvata questa volta all’unanimità  da 45 eurodeputati, affronta il problema dei prodotti non sicuri, in particolare quelli venduti online, compresi prodotti che contengono sostanze chimiche pericolose, che dispongono di software non sicuro o presentano altri rischi per la sicurezza.

I deputati chiedono che  «Le piattaforme e i mercati online adottino misure proattive per contrastare le pratiche fuorvianti» e chiedono che «Le norme dell’Ue sulla sicurezza dei prodotti siano applicate in modo rigoroso».

Il testo approvato sottolinea che «Deve essere garantita la conformità con le norme di sicurezza dei prodotti, per i prodotti che circolano nell’Ue e fabbricati nell’Ue o al di fuori di essa, consentendo una concorrenza leale tra le aziende e garantendo informazioni affidabili sui prodotti per i consumatori».

La risoluzione affronta anche il tema della sicurezza e la protezione dell’Intelligenza artificiale (AI),  come ad esempio il sostegno allo sviluppo di controlli efficaci su prodotti ad alto rischio integrati con l’AI, e chiede «Una revisione dell’attuale legislazione sulla sicurezza dei prodotti, come la  Direttiva General Product Safety Directive and the Machinery, per adattarla alla digitalizzazione dei prodotti».

Per entrambe le relazioni, la votazione in plenaria è prevista per novembre.