Insetti commestibili: l’Efsa autorizza la vendita delle tarme della farina

Gli insetti serviranno come ingredienti per la preparazione di snack, biscotti e altri alimenti.

[14 Gennaio 2021]

Le valutazioni dell’European food safety authority (EFSA) sono necessarie per la regolamentazione dei nuovi alimenti e la loro immissione sul mercato europeo. Dall’entrata in vigore del regolamento sui nuovi alimenti il 1° gennaio 2018, l’EFSA ha ricevuto molte richieste di valutazione in merito per un’ampia varietà di fonti di alimenti sia tradizionali che non utilizzate in Europa e che includono prodotti erboristici derivati da piante, alimenti a base di alghe e frutti non autoctoni, oltre a diverse varietà di insetti commestibili. Alcuni Paesi  europei, come Finlandia, Belgio e Olanda, permettono già la vendita di cibi che hanno tra i loro ingredienti degli insetti  e gli artropodi sono un cibo molto comune nel resto del mon do, visto che fanno parte della dieta di due miliardi di persone.

L’EFSA ha pubblicato un insieme di pareri scientifici che comprendono la prima valutazione completa di un prodotto proposto come alimento derivato da insetti, “Safety of dried yellow mealworm (Tenebrio molitor larva) as a novel food pursuant to Regulation (EU) 2015/2283”.  Si tratta delle tarme (o camole) della farina  e la richiesta era stata avanzata dall’impresa francese Micronutris, specializzata dell’allevamento degli insetti, che aveva chiesto all’EFSA un parere sull’utilizzo delle tarme della farina come ingredienti nella preparazione di snack, biscotti e altri alimenti.

Helle Knutsen, biologa molecolare e tossicologa del gruppo di esperti dell’EFSA sulla nutrizione umana e presidente del gruppo di lavoro sui nuovi alimenti, spiega che «Le richieste di valutazione di nuovi alimenti sono talmente varie che abbiamo bisogno di competenze scientifiche diversificate per valutarle. Tanto per citarne alcune: nutrizione umana, tossicologia, chimica e microbiologia. La composizione del gruppo di lavoro le riflette e, insieme, i nostri scienziati formano un gruppo multidisciplinare di grande esperienza».

Ermolaos Ververis, chimico ed esperto EFSA in scienza degli alimenti che ha coordinato l’elaborazione del primo parere adottato su insetti usati come nuovi alimenti, ha sottolineato che «Gli insetti sono organismi complessi, e ciò rende problematica la caratterizzazione della composizione dei prodotti alimentari da essi derivati. Comprenderne la microbiologia è di fondamentale importanza, considerato anche che si consuma l’insetto intero. Vari cibi derivati da insetti vengono spesso dichiarati fonte di proteine per l’alimentazione. Le formule a base di insetti possono essere ad elevato contenuto proteico, benché i livelli proteici utili. possono risultare sovrastimati quando sia presente la chitina, una delle principali sostanze che compongono l’esoscheletro degli insetti. Un nodo fondamentale della valutazione è che molte allergie alimentari sono connesse alle proteine, per cui dobbiamo valutare anche se il consumo di insetti possa scatenare reazioni allergiche. Tali reazioni possono essere provocate dalla sensibilità individuale alle proteine di insetti, dalla reazione crociata con altri allergeni o da allergeni residuati da mangimi per insetti, ad esempio il glutine. È un lavoro impegnativo perché la qualità e la disponibilità dei dati varia, e c’è molta diversità tra una specie di insetti e l’altra».

Lo studio dei nuovi alimenti è reso impegnativo anche per ragioni non di natura scientifica e la Helle ricoda che «La marea di richieste di valutazione comporta una notevole mole di lavoro e i termini di scadenza delle valutazioni sono talvolta troppo ravvicinati, soprattutto se le richieste mancano di dati scientifici essenziali. Ma la collaborazione tra esperti è stimolante, ed è gratificante sapere di contribuire a salvaguardare la sicurezza dei nostri cibi».

La novità di usare insetti nei cibi ha suscitato grande curiosità e interesse tra l’opinione pubblica e nei  media e, per i responsabili politici che debbono decidere se autorizzare o meno questi prodotti prima della loro immissione sul mercato UE, le valutazioni scientifiche dell’EFSA sono essenziali. Gli scienziati EFSA continueranno a inserire le numerose richieste di valutazione di nuovi alimenti nella loro agenda, mentre i responsabili delle decisioni a Bruxelles e nelle capitali nazionali decideranno se tali alimenti debbano essere autorizzati per finire nei piatti europei. In definitiva i consumatori potranno scegliere con fiducia ciò che mangiano, ben sapendo che la relativa sicurezza è stata accuratamente verificata.

Per Antoine Hubert, co-fondatore della francese Ynsect, che produce tarme della farina, il via libera dell’EFSA è «Una pietra miliare importante per l’industria. Ci sarà un effetto a cascata, che aumenterà il potenziale di investimento per una crescita ulteriore».

Giovanni Sogari, del Dipartimento di scienze degli alimenti e del farmaco dell’università di Parma, ha commentato: «Ci sono ragioni derivanti dalle nostre esperienze sociali e culturali, il cosiddetto “fattore disgusto”, che rendono il pensiero di mangiare insetti repellente per molti Europei. Con il tempo e l’esposizione tali atteggiamenti potranno mutare».

Mario Mazzocchi, del Dipartimento di scienze statistiche “Paolo Fortunati” dell’università di Bologna, ha concluso: «Ci sono chiari vantaggi ambientali ed economici nel sostituire le fonti tradizionali di proteine animali con quelle che richiedono meno mangime, producono meno rifiuti e provocano meno emissioni di gas serra. L’abbassamento di costi e prezzi potrebbe migliorare la disponibilità di alimenti, mentre la nuova domanda creerà nuove opportunità economiche, che potrebbero però interferire con i settori esistenti».