Pesca e acquacoltura, a Grosseto pronti 340mila euro per il piano di sostegno

[26 Luglio 2013]

Via libera, da parte del Consiglio provinciale di Grosseto, al Piano 2013 a sostegno della pesca e dell’acquacoltura. L’atto adottato, oltre a fornire un quadro conoscitivo sullo stato dell’arte del comparto, indica gli obiettivi, le criticità e la ripartizione delle risorse da destinare agli investimenti.

«La dotazione finanziaria per il 2013 è pari a 340mila euro -–  ha spiegato Enzo Rossi, assessore allo Sviluppo rurale della Provincia di Grosseto –. Pur trattandosi di poche risorse il dato positivo è che sono facilmente spendibili, perché destinate ad interventi non strutturali, sia nel settore dell’acquacoltura, per l’acquisto di attrezzature e macchinari, sia in quello della pesca. La Provincia di Grosseto provvederà presto alla pubblicazione dei bandi, che sono rivolti ai soggetti pubblici e privati».

La costa grossetana si estende per circa 208 km, con 8 tra porti e approdi per la pesca professionale. Complessivamente sono presenti 183 imbarcazioni che rappresentano circa il 30% dell’intera flotta da pesca della Toscana. Nei porti di Castiglione della Pescaia, Porto Santo Stefano e Porto Ercole si concentra la parte più rilevante della flotta operante con sistemi di pesca a strascico, mentre ad Orbetello si registra la presenza soprattutto di piccoli natanti, spesso privi di motore, utilizzati per la pesca in ambiente lagunare. La filiera della produzione ittica provinciale impiega 12 imprese di acquacoltura  fra impianti a terra, a mare e strutture di trasformazione.

Nel complesso sono circa 150 gli addetti, oltre a tecnici e figure professionali specializzate. Il fatturato complessivo è stimato intorno ai 20 milioni di euro ed ottime potenzialità in termini di indotto, sono espresse dal prolungamento della filiera alle fasi di trasformazione. A fronte di questo quadro nella ripartizione dei 340mila euro, la provincia di Grosseto ha destinato quasi 67mila euro all’acquacoltura; 95mila euro vanno all’adeguamento delle banchine; 63mila all’igiene e  tracciabilità del pescato; oltre 31mila euro al pescaturismo; circa 52mila euro sono destinati alla realizzazione di un centro per l’accrescimento di anguille per il ripopolamento di acque interne; e poco più di 31mila per la costruzione e l’adeguamento di attrezzature per la pesca in acque dolci e lagunari.

«Ovviamente  questo piano non esaurisce le misure a favore del settore, che ha fortemente bisogno di interventi strutturali e che soffre di scarsa considerazione nonostante sia decisamente rilevante per il nostro territorio- ha aggiunto l’assessore- In provincia di Grosseto, infatti, si svolge un terzo dell’attività di pesca dell’intera regione Toscana. È importante ricordare infine che la Provincia, è da qualche tempo impegnata anche nella promozione di una strategia di sviluppo integrata tra le province della costa (Gac) per attrarre sui territori le risorse del Fondo europeo per la Pesca messe a bando dalla Regione Toscana», ha concluso Rossi.