Più alti, più pesi, più affamati: l’agricoltura globale potrà soddisfare la nostra maggiore domanda di cibo?

Con l'aumentare dell'indice di massa corporea, ci si aspetta una crescita dell’80% del fabbisogno calorico globale

[24 Dicembre 2019]

Mentre ci apprestiamo a consumare quantità incredibili di cibo e calorie nei pranzi e cene delle feste natalizie, lo studio “The effect of bigger human bodies on the future global calorie requirements”, appena pubblicato su Plos One da Lutz Depenbusch, del World vegetable center e da Stephan Klasen dell’università di Gottingen ci ricorda che «Nella maggior parte dei Paesi, l’altezza media e la dimensione corporea sono in aumento. L’aumento dell’indice di massa corporea (BMI), che valuta il peso in relazione all’altezza e l’aumento dell’altezza fisica, in futuro porterà a una maggiore domanda di cibo».
Klasen e Depenbusch hanno progettato uno scenario per indagare come la richiesta di apporto calorico potrebbe svilupparsi tra il 2010 e il 2100. Per farlo hanno preso in considerazione quanto cibo sarà necessario per la popolazione mondiale del futuro, partendo da quanto cibo la gente può permettersi di acquistare, quanto cibo è sano e cosa può essere prodotto in modo sostenibile.
Per determinare come potrebbe cambiare la quantità di cibo che le persone vorrebbero consumare, I due ricercatori tedeschi hanno intrapreso un percorso diverso, utilizzando come punto di riferimento i cambiamenti avvenuti in precedenza nella dieta delle popolazioni dei Paesi Bassi e del Messico, Depenbusch spiega che «Gli sviluppi in questi Paesi sono molto pronunciati, ma rappresentano uno scenario realistico».
Anche se sia il BMI che l’altezza dovessero rimanere costanti, entro il 2100 il fabbisogno calorico globale aumenterebbe comunque di oltre il 60% a causa della crescita della popolazione. Con l’aumento del BMI come quello osservato in Messico e con l’aumento dell’altezza come quello verificatosi nei Paesi Bassi, ci sarebbe un ulteriore aumento di oltre il 18%. «Questo significa – evidenziano i ricercatori – che l’aumento del fabbisogno calorico globale tra il 2010 e il 2100 sarebbe di un terzo più grande, raggiungendo un aumento totale di quasi l’80%».
Depenbusch ha detto in un’intervista a BBC News che «Secondo le nostre stime, ipotizzando un BMI e un’altezza crescenti, tra il 2010 e il 2100 la crescita dell’energia media giornaliera richiesta aumenta di 253 kcal a persona. Su scala globale, calcoliamo che l’effetto del BMI e l’aumento di altezza nel nostro modello porterebbe a requisiti calorici aggiuntivi che corrispondono ai requisiti del 2010 di India e Nigeria messi insieme. In termini di ciò che equivarrebbe in cibo un aumento di 253 calorie nella dieta quotidiana di qualcuno, bisognerebbe che nel menu fossero presenti due banane o una porzione di patatine fritte in più».
Come sempre, se l’agricoltura globale non riuscirà a soddisfare il crescente bisogno di cibo, i poveri saranno i più colpiti. Mentre le persone più ricche saranno in grado di mantenere le loro abitudini alimentari, le persone più povere avranno difficoltà a comprare il cibo a causa dei prezzi più alti dovuti dall’aumento della domanda e alla scarsità. Ad essere più colpite dai rischi di questo aumento futuro fabbisogno calorico globale sarebbero soprattutto i Paesi dell’Africa sub-sahariana. Un fallimento della politica alimentare globale per far fronte a questo aumento della domanda di più cibo potrebbe esacerbare le disparità alimentari e economiche.
Depenbusch conclude. «Questo porterebbe ad un aumento del consumo di cibo economico, ricco di calorie ma povero di nutrienti. Di conseguenza, tra i poveri il peso corporeo continuerebbe a crescere insieme alla malnutrizione e a uno stato di salute più scarso».