Report 2018 del ministero della Sanità sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti: irregolarità nello 0.8% dei campioni

Agrofarma: «Italia si conferma eccellenza europea nella sicurezza alimentare»

[29 Luglio 2020]

Il rapporto “Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti – risultati in Italia per l’anno 2018” pubblicato dal ministero della salute  analizza «un’ampia gamma di prodotti che comprende anche alimenti per le diete delle fasce di popolazioni più vulnerabili, quali i bambini e i vegetariani, è stata campionata nel 2018 – prevalentemente dalle Autorità sanitarie locali sotto la guida degli Assessorati alla Sanità regionali – secondo le indicazioni del ministero della Salute».

Il report è stato realizzato analizzando luoghi di campionamento diversificati, «Ad esempio – spiega il ministero – alcuni campioni sono stati prelevati all’importazione e hanno riguardato alimenti provenienti da Paesi Terzi;  altri prelievi effettuati sul mercato nazionale hanno riguardato gli alimenti più consumati in Europa e sono stati prelevati per il programma europeo. La varietà di alimenti esaminati comprende prodotti non processati, come l’ortofrutta e i cereali, e alimenti processati quali il vino e l’olio. Oltre ai costituenti importanti della dieta italiana e mediterranea sopra citati, esaminati anche i baby food, gli alimenti di origine animale e altri prodotti (trasformati di frutta, ortaggi, cereali, le spezie, i semi, etc). Campionati, inoltre, prodotti di origine biologica».

Il ministero evidenzia che «Nel 2018 sono stati superati i 12.000 campioni, di questi soltanto 96 sono risultati superiori ai limiti massimi consentiti dalla normativa vigente, con una percentuale di irregolarità pari all’0.8%. I risultati complessivi nazionali indicano un livello di protezione del consumatore adeguato e le irregolarità (0.8%) sono al di sotto della media europea (2.5%)».

Secondo Federchimica Agrofarma, con questo rapprto  «L’Italia si conferma leader a livello internazionale in materia di sicurezza alimentare, con il 99,2% di prodotti regolari su un’analisi relativa a oltre 12mila campioni».

Alberto Ancora, presidente di Federchimica Agrofarma, commenta: «Il nostro comparto può e vuole dare un contributo chiave al sostegno della filiera agricola. Il costante impegno in ricerca e sviluppo delle imprese del settore agrofarmaceutico – a favore di prodotti sempre più sicuri per i consumatori e l’ambiente – ha contribuito in modo significativo al raggiungimento di questi risultati eccellenti. La filiera agroalimentare italiana è riconosciuta come eccellenza a livello internazionale non solo per la qualità dei suoi prodotti, ma anche per essere riuscita a raggiungere standard in assoluto tra i più alti di sicurezza. I dati del rapporto confermano un trend testimoniato dalla più importanti istituzioni, come l’Efsa, e sono motivo di orgoglio per tutto il nostro settore. Agrofarma, da sempre in prima linea nella promozione di un utilizzo sostenibile degli agrofarmaci, rilancia il proprio impegno per un ulteriore miglioramento e rinnova la propria soddisfazione nei confronti degli operatori del settore che si impegnano ogni giorno per la tutela del consumatore e del territorio. Nel 2020, Anno Internazionale per la Difesa delle Piante annunciato dalla Fao, si conferma l’alto livello professionale degli agricoltori e dell’assistenza tecnica di campo per un corretto impiego dei prodotti fitosanitari, le medicine delle piante, solo quando effettivamente necessari, tramite un utilizzo mirato, efficace e rispettoso dell’ecosistema. I risultati del Ministero dimostrano con evidenze scientifiche come l’agricoltura italiana abbia già fatto enormi passi, tangibili e misurabili, verso modelli di produzione sempre più sostenibili, in risposta agli obiettivi che l’Europa si è posta con la strategia From Farm to Fork».