Sono due i casi di infezione confermati in Italia

Coronavirus, cosa succede adesso che è stato dichiarato lo stato di emergenza

Come ci si può infettare? Quali sono i sintomi? Come prevenire l’infezione? Le indicazioni della Conferenza dei rettori delle università italiane

[31 Gennaio 2020]

A fronte dell’epidemia in corso legata al coronavirus 2019-nCoV, il Consiglio dei ministri ha deliberato stamattina lo stanziamento dei fondi – si parla di 5 milioni di euro –  necessari all’attuazione delle misure precauzionali conseguenti alla dichiarazione di “Emergenza internazionale di salute pubblica” da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). È stato dunque deliberato lo stato d’emergenza per la durata di sei mesi, come previsto dalla normativa vigente, al fine di consentire l’emanazione delle necessarie ordinanze di Protezione civile.

Come spiegano dall’Istituto superiore di sanità (Iss), il direttore generale dell’Oms ha dichiarato il focolaio internazionale da nuovo coronavirus 2019-nCoV un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, e con questo s’intende “un evento straordinario che può costituire una minaccia sanitaria per altri Stati membri attraverso la diffusione di una malattia e richiedere una risposta coordinata a livello internazionale”.

Il Comitato di sicurezza dell’Oms sostiene che la diffusione del virus si può ancora interrompere, a condizione che i Paesi mettano in atto forti misure per individuare precocemente, isolare e trattare i casi di infezione da 2019-nCoV, rintracciandone i contatti e promuovendo misure di contenimento sociale commisurate al rischio. In qualsiasi Paese possono però verificarsi ulteriori casi importati di infezione da coronavirus, pertanto tutti – Italia compresa – devono essere preparati a limitare il rischio di trasmissione locale.

In che modo? Secondo le raccomandazioni Oms riportate dall’Iss, i Paesi dovrebbero porre particolare enfasi nel ridurre l’infezione umana, prevenire la trasmissione secondaria e la diffusione internazionale. Al momento il Comitato non raccomanda a Paesi come l’Italia restrizioni ai viaggi e ai commerci, ma le eventuali misure prese che abbiano un impatto sul traffico internazionale devono essere comunicate all’Oms; inoltre il comitato invita tutti i Paesi a non intraprendere azioni che promuovano stigma o discriminazione, in base all’articolo 3 del regolamento sanitario internazionale.

«Alla luce della dichiarazione di emergenza internazionale dell’Oms – commenta il ministro della Salute, Roberto Speranza – abbiamo attivato gli strumenti normativi precauzionali previsti nel nostro Paese in questi casi, come già avvenuto nel 2003 in occasione dell’infezione Sars. Le misure assunte sono di carattere precauzionale e collocano l’Italia al più alto livello di cautela sul piano internazionale».

Al momento sono solo due i casi di infezione da nuovo coronavirus 2019-nCoV confermati nel nostro Paese. Si tratta di due turisti cinesi ricoverati dal 29 gennaio all’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”: «Le Autorità sanitarie regionali – dichiarano nel merito dall’Iss – hanno messo in atto tutte le misure per tracciare i contatti in via precauzionale, in accordo con le misure già definite dal ministero della Salute».

L’attenzione da parte delle autorità preposte rimane dunque massima, e per ogni dubbio è possibile rivolgersi al numero verde del ministero della Salute: 1500. Nel frattempo anche la Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) è intervenuta sul tema, riassumendo a fronte delle informazioni di disponibili le semplici misure precauzionali che ognuno di noi può adottare per limitare le possibilità di diffusione del virus: le riportiamo di seguito integralmente.

Come ci si può infettare?

La diffusione da persona a persona si pensa possa avvenire principalmente attraverso goccioline respiratorie prodotte quando una persona infetta tossisce o starnutisce, in modo simile a come si diffondono l’influenza e altri agenti patogeni respiratori. Analogamente a SARS e MERS, la diffusione tra le persone avviene attraverso contatti ravvicinati.

Quali sono i sintomi?

Le infezioni confermate da 2019-nCoV possono provocare una sintomatologia da lieve (80% dei casi), a severa (20% dei casi) con esiti letali (2% dei casi).

I sintomi possono comparire da 2 a 14 giorni dopo l’esposizione e includono:

  • Febbre
  • Tosse
  • Difficoltà respiratoria

Come prevenire l’infezione?

L’Organizzazione Mondiale della salute raccomanda le seguenti precauzioni e misure igieniche:

  • Lavare spesso le mani con gel disinfettanti o con acqua e sapone;
  • Quando si tossisce e si starnutisce, coprire la bocca e il naso con un gomito o un fazzoletto, gettare via immediatamente i fazzoletti e lavarsi le mani;
  • Evitare il contatto ravvicinato con chiunque abbia la febbre e la tosse.

In caso di febbre, tosse e difficoltà respiratorie, rivolgersi tempestivamente a un medico e riferire agli operatori sanitari di eventuali viaggi nelle settimane precedenti.