Decreto Semplificazioni, ecco cosa prevede per “tutela dell’ambiente e green economy”

In attesa della prova sul campo, il ministro dell’Ambiente esprime soddisfazione: «Abbiamo voluto imprimere un’accelerazione su energie rinnovabili e mobilità sostenibile, bonifiche nei Siti di interesse nazionale, prevenzione del dissesto idrogeologico»

[7 Luglio 2020]

Dopo un Consiglio dei ministri durato tutta la notte il Governo ha approvato quella che il premier Conte presenta come «la madre di tutte le riforme», ovvero il decreto Semplificazioni.

Allo stato dell’arte in realtà risulta prematura la possibilità di un giudizio ponderato sul decreto-legge che introduce “misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”. L’ok al testo, atteso inizialmente per giugno, è maturato dopo un travagliato confronto tra le forze di maggioranza, ed è arrivato con la formula “salvo intese”: saranno dunque possibili ulteriori modifiche in corso d’opera.

Come informano dal Governo attualmente il decreto, in tema di «sostegno alla tutela dell’ambiente e alla green economy, introduce la razionalizzazione delle procedure di valutazione d’impatto ambientale (VIA) associate alle opere pubbliche; l’esclusione dall’obbligo di assoggettabilità alla VIA e al regime dei beni e interessi culturali per interventi urgenti di sicurezza sulle dighe esistenti prescritti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che non trasformino in maniera significativa gli sbarramenti; la semplificazione delle procedure per interventi e opere nei luoghi oggetto di bonifica nei Siti di Interesse Nazionale (SIN); la velocizzazione dei tempi di assegnazione dei fondi contro il dissesto idrogeologico ai commissari; la razionalizzazione degli interventi nelle Zone Economiche Ambientali; semplificazioni in materia di interventi su progetti o impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, nonché per realizzare punti e stazioni di ricarica per veicoli elettrici; una nuova disciplina sui trasferimenti di energia rinnovabili dall’Italia agli altri Paesi europei, con benefici per le casse dello Stato; l’estensione ai piccoli Comuni (fino a 20.000 abitanti) del meccanismo dello “scambio sul posto altrove” per incentivare l’utilizzo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili; un piano straordinario di manutenzione del territorio forestale e montano per soddisfare le esigenze di miglioramento della qualità delle superfici forestali secondo direttrici incentivanti e di semplificazione; semplificazioni per il rilascio delle garanzie pubbliche da parte di SACE a favore di progetti del green new deal».

Naturalmente, per verificare la bontà di tali disposizioni sarà prima necessario arrivare alla formulazione definitiva e soprattutto soppesare la prova su campo. A caldo, è di soddisfazione il commento arrivato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa: «Abbiamo voluto imprimere una ulteriore accelerazione alla green economy e al Green new deal con un occhio particolare agli interventi per lo sviluppo di energie rinnovabili e mobilità sostenibile, per la semplificazione e accelerazione delle bonifiche nei Siti di interesse nazionale, la prevenzione del dissesto idrogeologico».

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