Dramma in Bosnia ed Erzegovina: a rischio la vita di migliaia di rifugiati

Migliaia di persone lasciate al gelo sotto la neve nel campo profughi di Lipa distrutto da un incendio

[28 Dicembre 2020]

Il 23 dicembre un incendio ha completamente distrutto il campo di emergenza per migranti e richiedenti asilo di Lipa, nel nord-ovest della Bosnia Erzegovina che è stato chiuso.

In un drammatico comunicato congiunto, International Organization for Migration (Iom), l’United Nations High Commissioner for Refugees e le ONG umanitarie Danish Refugee Council, Medecins Du Monde, and Save the Children.  «riconoscono la delicata situazione che le autorità stanno affrontando con la chiusura del Lipa Emergency Tent Camp nell’USC. Tuttavia, le stesse vogliono anche esprimere la loro più profonda preoccupazione per le condizioni precarie alle quali migranti e richiedenti asilo sono attualmente esposti in questo luogo e invitare le autorità della Bosnia ed Erzegovina ad agire rapidamente per garantire l’immediata di sicurezza e protezione di coloro che sono a rischio».

Il campo di Lipa è stato costruito all’inizio di quest’anno in risposta al sovraffollamento e alle condizioni inadatte di altri siti ma non era mai stato “winterizzato”, un processo che generalmente include l’aggiunta di tappetini termici e isolamento nei rifugi, nonché la distribuzione di coperte, stufe e combustibile, per rafforzare la resilienza dei profughi di fronte al durissimo inverno dei Balcani.

Le agenzie umanitarie avevano già avvertito sui rischi ai quali sarebbero stati  esposti migranti e richiedenti asilo se non fossero state individuate adeguate soluzioni  per trovar loro un riparo, sottolineando  «L’insostenibilità del Lipa Emergency Tent Camp durante l’inverno. Nonostante i nostri migliori sforzi collettivi e la disponibilità a sostenere immediatamente qualsiasi alternativa praticabile, fino ad ora nessuna soluzione, temporanea o meno, è stata proposta dalle autorità».

Secondo Peter Van der Auweraert, a capo della missione dell’Iom in Bosnia ed Erzegovina, «I migranti nel campo distrutto stanno ricorrendo a iniziative improvvisate, come accendere fuochi all’interno delle tende rimanenti per riscaldarsi, aumentando il rischio di un’altra catastrofe.  Abbiamo visto pochi giorni fa quanto velocemente il fuoco può diffondersi. Questa è stata una tragedia del tutto inutile».

Agenzie Onu e ONG denunciano che «Con le recenti abbondanti nevicate e le temperature sotto lo zero, fino a 500 persone attualmente bloccate nel sito ex Lipa sono a rischio immediato per la sicurezza, la salute e la protezione. Le strutture ancora esistenti sul posto non sono sicure e rischiano di crollare, poiché le nevicate continuano. Senza riscaldamento nel sito, congelamento, ipotermia e altri gravi problemi di salute sono già stati segnalati da coloro che sono rimasti bloccati sul posto. Nonostante gli sforzi degli attori umanitari per fornire assistenza di emergenza, le loro vite sono a rischio immediato».

Il comunicato congiunto conclude: «Una soluzione alternativa deve essere trovata immediatamente. Spetta alle autorità fornire una protezione minima alle persone bloccate fuori dai centri di accoglienza in condizioni invernali in peggioramento. Questo include quelli bloccati nella località di Lipa, ma anche gli altri 2.000 stimati, costretti a cercare di sopravvivere in edifici abbandonati e campi di fortuna. Non agire con la massima urgenza metterà a rischio vite umane. Le sottoscritte agenzie ribadiscono la loro disponibilità a sostenere gli sforzi delle autorità nella ricerca di soluzioni alternative sicure e protettive e ad organizzare con urgenza la fornitura di assistenza».