Finalmente ratificata universalmente la convenzione Ilo sulle peggiori forme di lavoro minorile (VIDEO)

Nel mondo ci sono ancora 152 milioni di bambini che lavorano e la pandemia di Covid-19 potrebbe peggiorare le cose

[5 Agosto 2020]

Dopo la firma del Regno di Tonga, i 187 Stati membri dell’ International labour organization (Ilo) hanno ratificato tutti l’Ilo Convention on the Worst Forms of Child Labour, 1999 (N. 182) che risale al 1999. Per la prima volta nella storia dell’Ilo, una convenzione internazionale sullavoo è stata ratificata da tuti gli Stati membri.
Infatti, il 4 agosto, l’ambasciatrice all’Onu di Tonga, Titilupe Fanetupouvava’u Tuivakano, ha formalmente depositato gli strumenti di ratifica di fronte al direttore generale dell’Ilo, Guy Ryder.
L’Ilo spiega che «Si tratta della convenzione più rapidamente ratificata nella storia dell’Organizzazione,  dopo la sua adozione da parte dell’ International Labour Conference 21 anni fa».

Ryder ha sottolineato che «La ratifica universale della convenzione n, 182 è una prima volta storica e significa che ormnai tutti i bambini godono ormai di una protezione giuridica contro le peggiori forme di lavoro minorile. Riflette un impegno mondiale secondo il quale le peggiori forme di lavoro minorile, quali la schiavitù, lo sfruttamento sessuale, l’utilizzo dei bambini nei conflitti armati o u in altri lavori pericolosi o illeciti che compromettono la salute, la moralità e il benessere psicologico dei bambini, non hanno posto nella nostra società».

L’ilo dice che questa ratifica universale è una nuova tappa verso la concretizzazione delle aspirazioni del premio Nobel per la pace Kailash Satyarti, quando diceva: «Sogno un mondo dove i bambini sono in sicurezza, dove l’infanzia è sicura … sogno un mondo dove ogni bambino goda della libertà di essere un bambino».

Secondo le stime Ilo, nel mondo ci sono 152 milioni di bambini che lavorano, 73 milioni dei quali fanno lavori pericolosi. Il 705 del lavoro minorile è in agricoltura ed è sostanzialmente legato alla povertà e alla difficoltà dei familiari dei bambini di trovare un lavoro decente.

La convenzione n. 182 chiede la proibizione e l’eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile, compresa la schiavitù, il lavoro forzato e la tratta degli esseri umani. Vieta l’utilizzo dei bambini nei conflitti armati, nella prostituzione, nella pornografia e nelle attività illecite quali il traffico di droga e i lavori pericolosi. E’ una delle 8 convenzioni fondamentali dell’Ilo che riguardano l’abolizione del lavoro minorile, l’eliminazione del lavoro forzato, l’abolizione della discriminazione legata al lavoro, i diritti alla libertà sindacale e alla negoziazione collettiva. Tutti principi compresi anche nella ILO Declaration on Fundamental Principles and Rights at Work (1998).
Fin dalla fondazione dell’Ilo nel 1919, il lavoro minorile è stato una preoccupazione centrale di quella che poi sarebbe diventata l’Agenzia Onu per la tutela del lavoro. Il primo direttore dell’Ilo, Albert Thomas, descriveva il lavoro minorile, allora molto diffuso anche nei Paesi ricchi, come «Lo sfruttamento dell’infanzia che costituisce il male … il più insopportabile per il cuore dell’uomo. Qualsiasi lavoro serio sulla legislazione sociale comincia sempre dalla protezione dei bambini».
La segretaria generale dell’International Trade Union Confederation (Ituc), si è complimentata con l’Ilo: «La ratifica universale della convenzione n, 182 è una riaffermazione potente e opportuna dell’importanza delle norme dell’Ilo e della necessità di apportare soluzioni multilaterali ai problemi mondiali. Il lavoro minorile è una grave violazione dei diritti fondamentali e incombe ai costituenti dell’Ilo e alla comunità internazionale vigilare affinché questa convenzione sia pienamente applicata, in particolare dando prova della dovuta diligenza nelle catene di approvvigionamento mondiali».

Secondo Roberto Suárez Santos, segretario generale dell’International Organization of Employers (Ioe), «La ratifica universale della convenzione n. 182 sulle peggiori forme di lavoro minorile è un momento storico. Durante tutti questi anni, l’Ioe e le sue organizzazioni hanno sostenuto l’attuazione di questa convenzione. Oggi la business community è cosciente della necessità di fare affari nel rispetto dei diritti dei minori e agisce di conseguenza. E’ ancora più urgente in questo periodo di pandemia di Covid-19. Non possiamo lasciare che la lotta contro le peggiori forme di lavoro minorile retroceda. Insieme, possiamo operare per l’eliminazione del lavoro minorile sotto ogni forma».

IL lavoro minorile è al centro dell’ International Programme on the Elimination of Child Labour and Forced Labour (IPEC+), uno dei più grandi programmi di cooperazione dell’Ilo che sostiene le iniziative di un centinaio di Paesi sparsi in tutti i continenti. L’Ilo fa notare che tra il 2000 e il 2016 le peggiori forme di lavoro minorile sono diminuite del 40% grazie all’applicazione della convenzione 182 e di quella 138 sull’età minima, con l’aumentare dei Paesi che hanno adottato leggi e politiche efficaci. Ma è la stessa Ilo a far notare che «Però i progressi hanno segnato il passo in questi ultimi anni, in particolare nella fascia di età più giovane (da 5 a 11 anni) e in alcune aree geografiche. Con la pandemia di Covid-19, c’è il rischio reale che questi anni di progresso siano annullati, il che, se non verranno prese misure appropriate, potrebbe portare a un aumento del lavoro minorile per la prima volta in 20 anni. s.
«Mettere fine al lavoro  minorile sotto tutte le sue forme entro il 2025» figura nel Target 8.7 degli Obiettivi di sviluppo sostenibile adottati da tutti gli Stati membri dell’Onu nel 2015. La partnership globale Alliance 8.7 , nella quale l’Ilo assicura le funzioni di segretariato, riunisce più di 250 partner e 21 Paesi pionieri per coordinare, innovare e accelerare i progressi per mettere fine al lavoro minorile, al lavoro forzato, alla tratta di esseri umanie alla schiavitù moderna.

L’ilo conclude: «La ratifica universale della convenzione n. 182 dimostra la volontà di tutti gi Stati membri dell’Ilo di vigilare affinché ogni bambino, ovunque, sia al riparo dal lavoro minorile e dalle sue peggiori forme. Questo risultato storico arriva solo qualche mese prima dell’inizio dell’International Year for the Elimination of Child Labour nel 2021, che sarà organizzato dall’Ilo in collaborazione con i suoi partner. Il suo obiettivo è quello di sensibilizzare su questo problema e di accelerare il ritmo dei progressi».

Videogallery

  • Universal ratification of ILO Convention No. 182 on the Worst Forms of Child Labour