Riempimento di cave dismesse, l’Italia chiede chiarimenti all’Ue sulla normativa da applicare

[18 Giugno 2015]

Aumentano le cause introdotte alla Corte di Giustizia europea in materia ambientale che riguardano il nostro paese: il Consiglio di Stato chiede un chiarimento in materia di rifiuti, in particolare se il riempimento di vuoti di cava con rifiuti diversi dai rifiuti di estrazione sia sempre sottoposto alla normativa sulle discariche.

La questione fa riferimento alla domanda di «ampliamento» della cava corredata di un piano di coltivazione, di un piano di gestione rifiuti e, infine, di un progetto esecutivo per il recupero ambientale presentata da una ditta interessata.

Un ampliamento che nel 2011 è stato autorizzato, ma che nel 2012 ha subito l’archiviazione della procedura semplificata avviata dalla ditta interessata.

Un primo giudice ha ritenuto che l’attività di riempimento della cava esaurita dovesse qualificarsi quale attività di recupero ambientale (soggetta alla procedura semplificata). Questo ha accolto l’interpretazione proposta dalla ditta interessata all’ampliamento della cava. Il giudice, infatti ha inteso la nozione di recupero contenuta nella disciplina europea sui rifiuti come estesa a qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile, sostituendo altri materiali che sarebbero stati altrimenti utilizzati per assolvere una particolare funzione.

La direttiva del 2008 (la numero 98) stabilisce il quadro normativo per il trattamento dei rifiuti nella Comunità. Dunque, definisce misure volte a proteggere l’ambiente e la salute umana. Cerca di prevedere e di ridurre gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti. Cerca di ridurre gli impatti complessivi dell’uso delle risorse e migliorandone l’efficacia.

La direttiva definisce alcuni concetti basilari, come le nozioni di rifiuto, recupero e smaltimento, e stabilisce gli obblighi essenziali per la gestione dei rifiuti, in particolare un obbligo di autorizzazione e di registrazione per un ente o un’impresa che effettua le operazioni di gestione dei rifiuti e un obbligo per gli Stati membri di elaborare piani per la gestione dei rifiuti.

Si occupa di discariche, invece, la direttiva del 1999 che mira a prevenire o a ridurre le ripercussioni negative sull’ambiente, risultanti dalle discariche di rifiuti. Tanto che la direttiva definisce una procedura uniforme di ammissione dei rifiuti allo scopo di evitare ogni pericolo.

Comunque sia, non resta altro che aspettare l’intervento della Corte per capire come, alla luce della normativa europea debba essere intesa l’attività di riempimento della cava esaurita.